domenica 18 dicembre 2016

Felicità è...

Oggi è stata una giornata tosta ma densa di soddisfazioni visto che mi è stato chiesto di fare il cuoco per l’esiguo numero di personale presente. Ho accettato per due valide ragioni: uno perché mi piace spadellare, mi rilassa ed ho la possibilità di fare qualcosa di buono a chi ci tengo; secondo perché ho l’occasione di stare in compagnia coi fanciulli che si alternano per darmi una mano.
A onor del vero devo ringraziare Rosa, una delle educatrice, che oltre ad occuparsi dei bambini mi ha dato una grossa mano in cucina aiutandomi nel fare la minestra e nel preparare il riso, cose di cui pecco di esperienza. C’è anche chi tra i piccoli ha voluto darmi una mano, rinunciando anche alla tanto desiderata televisione: un bel segnale perché ci tenevano veramente a farlo. Spesso la loro richiesta di aiutarmi, reiterata più di una volta, cela un loro bisogno, una necessità: quella di rompere la routine quotidiana in cui la giornata è scandita da un programma che si ripete per cui ciò rappresenta una possibilità di rompere qualcosa che rompe lo schema e che offre l’opportunità di fare qualcosa di nuovo, di diverso; quella di star con qualcuno perché in cuor suo si sentono tristi o c’è un motivo che in quel momento non li fa star bene e ben venga che una persona stia lì e li strappi un sorriso o li faccia sentire importanti per qualche istante; quella di star proprio per me chissà per quale motivo, forse perché sanno in cuor loro che magari a volte sono un po’ troppo brontolone ma a loro ci tengo.
Per la colazione al posto del classico pane ho pensato di fare dei piccoli cestini di pasta frolla riempiti di crema pasticcera con in cima un pezzetto di ananas: solo chi mi ha aiutato nella preparazione sapeva di questo. Dovevate vedere le loro facce nel vedere questi dolcetti in tavola: quasi non ci credevano ed i loro occhi brillavano di gioia, qualcuno ha chiesto anche il bis! Questa è stata una bella soddisfazione, sono riuscito a fargli iniziare bene la giornata e scusate se è poco!
A volte basta un sì per cambiare il senso di una mattinata un poco grigia anche per il tempo: due ragazzine mi si sono avvicinate per dirmi che volevano a tutti i costi collaborare nel preparare il pranzo e, ben consapevole di cosa c’era dietro quest’intenzione, non potevo certo dire di no. Il risultato? Nonostante il caldo del forno a legna in cui stavamo grigliando le quaglie, se la sono spassata nel marinarle un’altra volta, nel darmele, nel dirmi di verificare quali potevano essere tolte dal fuoco e nel passarmi sale, comino e limone che mi servivano per la cottura. Tutto rigorosamente a suon di musica e non sono mancati i momenti di risate e le facce divertite, di lamentele per il calore o per il fatto di aver perso la tivù nessuna traccia: in questi istanti per loro essere qui era meglio di qualsiasi altro posto!
La felicità la vedi negli sguardi e nel silenzio che ha accompagnato il pranzo: non uno di quelli a cui sono abituati ma qualcosa di diverso! Il timore era quello di avanzare un bel po’ di cibo ma e lo sono spazzolato tutto: qualcuno mi dice che persino chi non gradisce le quaglie stavolta le ha divorate e ha addirittura chiesto il bis… Sorrido perché penso di aver fatto centro ma non c’è tempo per congratularmi con me stesso, ho solo vinto uno piccola scommessa: renderli contenti con un piatto speciale perché loro sono speciali e intuisco di esserci riuscito dai loro occhi, dal vederli con la pancia piena che sono riuscito a renderli allegri.
Arriva la merenda e poi tutti nel campetto nuovo: si respira noia nell’aria, il giocare sempre a calcio è monotono ed è sempre quello… Che fare allora? Metto un po’ di musica e non mi importa se sento la stanchezza: vado nella mia stanza, mi metto un paio di scarpe e ritorno con un pallone di basket. Chiedo chi vuole giocare e quasi la maggioranza si avvicina e una volta fatte le squadre si inizia: poco importa se ci sono più di trenta gradi, se si gioca a volte 8 conto 8 o 7 contro 5 e viceversa. Il tempo passa rapido sarà perché ci si diverte molto o per essere lì tutti insieme, per il fatto che gioco con loro e li sprono e cerco di coinvolgere tutti, anche i più piccoli, o perché a volte basta veramente poco per vincere la pigrizia e la monotonia di fare sempre le stesse cose. Ammetto che alla fine ero veramente stravolto, così come i miei piccoli amici, ma non li ho visti con smorfie di stanchezza: erano sereni anzi accennavano un piccolo sorriso per un pomeriggio diverso passato anche in mia compagnia, per una volta lontano dai lavori di manutenzione e da altri compiti che spesso mi impediscono di star con loro. Vederli felici è la maggior soddisfazione che posso avere e penso come a volte basti davvero poco per ottenerlo!
E’ stata davvero una bella domenica, anche se in certi momenti è stata stancamente per lo stare in cucina ed in infermeria, e se ne avessi l’opportunità la rifarei: il motivo? L’averla passata coi miei ragazzi ed avergli dato dei motivi per essere felici.
Har baje

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1 commento:

  1. Sei davvero una bella persona marco!

    Antonella, san Nicolò, mira

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