Niente da fare: gli anni passano, le edizioni si susseguono
ma ogni incontro degli hogares rimane qualcosa di unico, che ti lascia sempre
qualcosa dentro ed anche stavolta è stato così! Non è stata solo l’occasione
per ricordare i 200 di Don Bosco ma anche motivo per far festa e divertirci
tutti insieme rompendo la quotidianità e reincontrando volti con cui si era
condiviso per qualche tempo un pezzo di strada.
L’incontro di quest’anno l’ho vissuto in maniera del tutto
particolare per vari motivi: potrebbe essere l’ultima volta che vi partecipo, la
responsabilità ricadeva tutta su di me vista l’assenza di Liliana, alle prese
con impegni familiari; ho rivisto facce che desideravo rivedere ed ho
partecipato alla danza che i ragazzi hanno preparato per l’occasione… Ebbene
sì, ho ballato e chi mi conosce sa che sono restio a farlo ma la voglia di condividere
qualcosa con questi fanciulli, per essere da stimolo e semplicemente per
divertirmi, ha avuto il sopravvento!
Due venerdì fa si è decisa la danza folkloristica che si sarebbe
presentata facendo una competizione fra i vari saloni di studio: io ero uno dei
giudici ma, essendo parte in causa, ho lasciato ad altri la scelta finale che è
ricaduta sulla saya afro-boliviana, il cui ritmo ed i cui passi mi avevano un
poco intimorito. Vista la complessità del ballo si è optato di provarlo due
volte al giorno: è stata una settimana massacrante e non c’era una volta in cui
dovevo incoraggiare qualcuno che si perdeva d’animo mentre la tensione
cominciava a sentirsi. Da parte mia un po’ di ansia c’era perché i maschietti
cercavano di copiare i miei movimenti, per cui dovevo star ben attento a non
sbagliare ma ero contento perché si vedeva lontano un miglio che apprezzavano
il fatto che avrei ballato con loro, per cui non potevo certo tirarmi indietro
e dovevo mettere tutto me stesso in questa cosa. Ricordo ancora quei minuti
interminabili di attesa prima dell’esibizione: la ragazze erano tesissime, tra
i fanciulli c’era chi aveva la paura di sbagliare tutto e per rassicurarlo gli
ho detto che non ne aveva motivo, che nelle prove era stato perfetto e che
confidavo in lui mentre nella mia testa non facevo altro che chiedermi il perché
mi ero messo in questa situazione. Quando ci hanno presentati ed è partita la
musica, tutto è filato liscio e le paure, le tensioni provate poco prima sono
letteralmente sparite, rimpiazzate da un vigoroso applauso finale: era andata! Avreste
dovuto vedere i volti raggianti dei miei piccoli ballerini: senz’altro il
miglior premio per tutti gli sforzi fatti!
Oltre alla danza, quest’edizione me la ricorderò per aver
rivisto la mia figlioccia Andrea e sua sorella Ximena, che mi è venuta a
cercarmi raccontandomi come ha passato gli ultimi mesi e donandomi un bel
sorriso, e per un abbraccio inaspettato: un ragazzo dell’hogar Don Bosco, che
ho incrociato solo un paio di volte e con cui ho parlato solo qualche minuto,
me l’ha dato come gesto di pace durante la Messa... Una cosa che mi ha colpito
ed a cui non riesco a darmi una spiegazione ma che ho apprezzato molto, è stato
un regalo inatteso!
Di seguito trovate il video della nostra esibizione: credo
che non sia niente male, spero che vi piaccia!
Har baje
Bravissimi e bellissimi ��
RispondiEliminaAntonella, mira