Lo avevo accennato nell'ultimo post:
finalmente abbiamo un po' di gente dall'Italia che viene a trovarci
qui all'hogar e a condividere con noi un pezzo di strada!
I primi ad arrivare sono stati Roberto
e Gloria, due giovani della Brianza che fanno parte di un
associazione che opera in diverse parti della Bolivia: anche se per
pochi giorni, non si sono tirati indietro e mi hanno dato una grossa
mano in alcuni lavori manuali e sono andati ad aiutare nei saloni di
studio.
Il 6 agosto invece sono arrivati i
“veneziani”: Don Paolo, direttore dell'ufficio missionario della
diocesi, Don Giorgio, Valentina e Penelope. I primi due sono già
tornati in Italia, dopo una breve ma intensa e, mi auguro, proficua
visita, mentre le due giovani rimarranno qui in hogar ad aiutarci
fino al 25 agosto.
I bambini sono stracontenti di ricevere
queste visite: lo si intravede quando cercano di intrattenersi il più
possibile in loro compagnia, dall'euforia con cui vivono questi
giorni e dalle mille domande che mi fanno quando non vedono nei
dintorni le loro facce. Poco importa se non parlano, o quasi, lo
spagnolo, quel che conta è che c'è qualcuno che è venuto da
lontano per loro, anche se non li conoscevano, e che si è messo in
gioco per stare in loro compagnia. In queste occasioni sono però
soliti portare una maschera, che li porta a far risaltare il lato più
bello del loro essere: ammetto che qui tutti, me compreso, un po' gli
reggiamo il gioco perchè vederli contenti è davvero appagante e non
costa niente assecondarli, anche perchè dopo qualche giorno si
mostrano come sono, con tutti i loro pregi e difetti.
Che posso dire da parte mia? Aver gente
per casa mi fa un certo effetto, anche perchè tenere ospiti qui non
avviene spesso: il poter parlare italiano e quindi il potersi
esprimere sapendo di essere capito in tutto e per tutto è
semplicemente stupendo e il poter condividere, anche se per poco, con
altri questa avventura mi rallegra. Avere poi qui una mia compaesana,
nonché cara amica, qual'è Valentina mi fa sentire un po' più
vicino a casa: chiaccherando con lei, mi sembra di avere un po' di
persone e di Quarto d'Altino (il mio paese) qui in Bolivia. A volte
la cosa poi mi sembra strana: una sera sono entrato nella mia cucina
e sono rimasto un po' stupito di trovare altre quattro persone a
tavola che parlavano in italiano, non c'ero più abituato! C'è poi
il timore di non essere un buon padrone di casa: per me la priorità
sono i ragazzi e quindi potrei trascurare i miei ospiti ma proprio
questi ultimi mi rassicurano dicendomi che posso stare tranquillo,
visto che sanno bene il ruolo che ricopro.
Avere persone che sfruttano le proprie
ferie e facendo qualche rinuncia per venire qui è una cosa che mi
riempie d'onore: non è cosa da tutti i giorni venire all'altro capo
del mondo e mettersi a disposizione, senza remora e senza alcuna
riserva! A volte quando mi chiedono su cosa possono fare, provo un
qualcosa che assomiglia alla vergogna ed il motivo è molto semplice:
non vorrei affidargli un compito che li affatichi troppo ma è solo
questione di qualche attimo perchè mi fanno capire che vogliono
veramente fare qualcosa per questi ragazzi e ciò li motiva
moltissimo, quindi perchè negargli qualche possibilità? In questi
primi giorni ammetto che Valentina e Penelope sono state eccezionali:
si sono letteralmente buttate e soprattutto le bambine lo hanno
apprezzato moltissimo, inoltre non si sono tirate indietro quando gli
si è proposto di fare qualcosa. Grazie ragazze per quanto state
facendo per i nostri bambini!
Har baje
Valentina e Penelope all'opera |
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