giovedì 19 dicembre 2013

Breve ritorno a casa

Son passate all'incirca due settimane da quando sono rientrato in Italia per una breve vacanza e trovo eccezionale come l'affetto ed il calore lasciato all'hogar, con i bambini che non volevano lasciarmi andare, cantandomi di non andare e venendo di corsa ad abbracciarmi un'ultima volta addirittura con il solo asciugamano che li copriva e bagnati fradici perchè usciti in fretta e furia dalla doccia, lo abbia ritrovato qui al mio arrivo in aeroporto: oltre ai miei genitori, ad accogliermi con gioia c'erano molti miei amici, è stata una bellissima sorpresa!
E' stato stupendo perchè ho avuto ancora una volta la conferma che sono attorniato da delle persone straordinarie: ho avvertito subito la voglia di stare insieme e di far festa per il mio ritorno a casa e mi hanno messo subito a mio agio, come se i tanti mesi di lontananza non ci fossero mai stati.
Mi sorprende e mi rallegra il fatto che molti, in paese, mi hanno accolto a braccia aperte, chiedendomi come va e se in qualche modo possono aiutarmi: l'ho apprezzo moltissimo anche perchè è dimostrazione che questa mia avventura sta smuovendo qualcosa nei cuori della gente. Devo ringraziare il Signore per questo e per tutte le dimostrazioni di affetto che sto ricevendo in questo, consapevole che è tutta legna da mettere in cascina quando mi troverò in qualche situazione difficile: non sarò mai solo, c'è sempre Qualcuno che mi sostiene e fa il tifo per me, anche se è lontano!
Questi giorni mi fanno capire anche che in me qualcosa è definitivamente cambiato, apprezzando e rallegrandomi persino per le piccole cose che in Bolivia non sono così scontate: l'acqua calda che esce dalla doccia o dal rubinetto, il riscaldamento, le strade asfaltate, l'assenza quasi assoluta di rifiuti per i paesi o la campagna, i cartelli stradali, automobili in buono stato, il semplice fatto di poter parlare italiano tranquillamente sapendo che tutti ti capiscono e il non dover uscire all'esterno per andare dalla mia camera alla cucina. Appena tornato, mi ha fatto sorridere entrare nella mia stanza e vedere quante cose c'erano: ancora oggi aprendo i cassetti mi chiedo "ma quante cose ho?" e "davvero mi serve tutto questo?", visto che mi sono ormai abituato ad utilizzare 4/5 magliette, una/due felpe ed un paio di pantaloni e mi son fatto l'idea che il possedere degli oggetti non è tutto, è il legame con le persone quello che conta.
Sono giorni di riposo ma anche di incontri, di testimonianza perchè missione vuol dire condivisione non solo con la gente ed i ragazzi di Santa Cruz, a cui quotidianamente cerco di dare tutto me stesso, ma anche con chi vive nel mio paese, mi sostiene o semplicemente si avvicina e vuole conoscere questa mia avventura: sto vivendo una cosa bella, Dio mi ha dato questa possibilità e mi ha scelto come Suo piccolo strumento per fare del bene, chi sono io per decidere di tenermela tutta per me? Penso che la mia esperienza, come quella di tanti altri, possa aprire una breccia nel cuore di molte persone e far capire loro che al mondo c'è tanta gente sfortunata e bisognosa e che tutti noi possiamo fare la differenza, donando un po' del nostro tempo e facendolo veramente con Amore, quello con la A maiuscola che non chiede nulla in cambio: non è necessario andare in terre lontane, basta vedere le cose che ci stanno intorno con occhi nuovi per scoprire che anche qui possiamo fare molto con i piccoli gesti e non sono necessarie cose eclatanti, l'importante è dare un po' di sè stessi agli altri.
Har baje


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