mercoledì 21 aprile 2021

Vincere la paura

Il neon dell'entrata che dà sulla strada si era rotto ed andava per forza sistemato per ragioni di sicurezza: in teoria una cosa semplice, bastava sostituire il tubo con uno nuovo e potevo farlo senza grossi problemi, visto che ancora siamo senza un tuttofare. C'era solo una complicazione: la luce da rimpiazzare era a circa tre metri e mezzo da terra per cui era necessaria una scala a pioli ed io nutro una certa diffidenza nel suo utilizzo, anzi diciamo proprio che mi fa paura salirci.
Visto che non si poteva lasciare il problema in sospeso per chissà quanto tempo mi animo e convinco due fanciulli e la guardia notturna ad aiutarmi prima dell'imbrunire, anzi sono loro ad infondermi quel pizzico di coraggio che mi manca nel fare questo lavoretto. Il primo tentativo è stato un piccolo disastro visto che già quando ero a metà della salita, sentendo che qualcosa si muoveva, mi sono afferrato al cancello e non mi sono mosso per qualche istante mentre da giù se la ridevano e al tempo stesso mi dicevano che non sarebbe successo nulla perchè stavano afferrando saldamente la scala. Alla fine, spinto dai tanti incoraggiamenti, mi convinco ed arrivo a toccare il tubo, con un poco di difficoltà lo tolgo e lo rimpiazzo con uno nuovo: una volta completata l'operazione invito a provare ad accendere e... Non funziona! Provo allora a cambiare lo starter, sempre tenendomi ben ancorato con una mano ad un palo vicino, ma niente, quel neon non vuole funzionare. Devo abbassare la plafoniera, è un poco scomodo visto che è ben legata ad una trave con del fil di ferro ma ci riesco, accorgendomi che è molto danneggiata dal sole e dalle intemperie. La porto nel deposito degli attrezzi e scopro che gli attacchi per il tubo sono rovinati, anzi al solo toccarli si sgretolano: pazienza, mi dico, dovrò sostituire il tutto utilizzando una luce più piccola. 
Non mi spaventa fare la connessione da zero, ho già capito come farla, ma è l'idea di fissare la nuova plafoniera in alto del cancello d'entrata che mi fa entrare in agitazione: come avrei fatto? Fortunatamente arriva un acquazzone che mi costringe a rinviare il tutto all'indomani, permettendomi così di avere tutto il tempo necessario a trovare una soluzione.
Arrivo così al secondo round: prima di tutto devo capire qual'è il cavo positivo e fin qui nessun problema. Faccio un patto con don Eliseo: io mi occupo dell'installazione elettrica mentre lui avrebbe collocato la plafoniera. La connessione si rivela un gioco da ragazzi sebbene lo faccia ad un metro e mezzo da terra, poi cedo volentieri il posto al mio compagno di avventura che si appresta a fare quanto promesso e che succede? I cavi si scollegano! Eppure mi sembrava di averli fissati bene ai morsetti! Visto che ormai si è fatto buio bisogna rimandare nuovamente al giorno dopo, però prima devo isolare quei fili che pericolosamente dondolano vicino al cancello: non faccio a tempo a farlo che per sbaglio uno dei miei piccoli aiutanti pigia l'interruttore, facendoci prendere una lieve scossa e causando un black out negli uffici dell'amministrazione! Non vi vuole niente a sistemare e scherziamo sul fatto che c'è andata veramente bene, poteva succedere qualcosa di peggio.
La sera successiva arriva il terzo round: si cambia tattica, don Eliseo avrebbe prima fissato il supporto ad una delle travi all'entrata del centro e poi sarei intervenuto per l'allacciamento. La prima fase è andata bene, è la seconda che mi preoccupa: devo salire più in alto su quella maledetta cosa a pioli! Faccio un respiro profondo e inizio a fare un gradino per volta fino ad arrivare a destinazione. Da giù mi incitano mentre evito di guardarli e mi afferro forte ad un palo con una mano, cosa che rende più difficile il mio compito. Non mi sento a mio agio, temo di perdere l'equilibrio ma vedendo che non riesco a combinare niente, non so come ad un certo punto mi ritrovo ad armeggiare su quella plafoniera con entrambe le mani, dimenticandomi del tutto di dove mi trovavo. Finisco rapidamente e scendo, invitando ad accendere la luce: funziona! Sono felice come una Pasqua, non mi sembra vero! Sprizzo gioia da tutti i pori non tanto per aver risolto il problema dell'illuminazione sulla strada ma per aver vinto per qualche attimo una delle mie tante paure! E' stata una liberazione, una bellissima emozione perchè ho avuto la sorte di avere persone che mi hanno aiutato a superarla.  A dirla tutta mi vergogno un poco visto che il mio timore non è niente rispetto a quella dei miei ragazzi che devono vincere ogni giorno la diffidenza verso gli adulti, visto che sono quelli che in qualche modo li hanno traditi, e si ritrovano così a mettersi in gioco in una misura molto più grande di quella che ho fatto io in questa occasione. Sorrido al pensare quanto siano forti nonostante quello che abbiano dovuto passare mentre io quasi mi blocco per una banalissima scala a pioli: quanto devo ancora imparare da loro!
Har baje

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