In questi giorni faccio davvero fatica
a scrivere, i miei pensieri sono sempre rivolti alle tragiche notizie
che mi vengono dall'Italia e sempre tengo d'occhio quelle boliviane
che mi raccontano come i casi confermati di coronavirus sono saliti
proprio in questo momento a 19: mi chiedo se valga davvero la pena
raccontare dei ragazzi e di quello che provo davanti a certi loro
comportamenti o quando mi ritrovo a vivere certe situazioni quando
nel mondo sta succedendo qualcosa di veramente brutto. Grazie anche
all'incontro virtuale con degli amici ho deciso di provarci, di
continuare a raccontare quello che sto vivendo perchè prima di tutto
fa bene a me, è una specie di valvola di sfogo che mi permette tra
le altre cose di poter riflettere su quanto vissuto e soprattutto
potrebbe essere un mezzo per cui chi mi legge potrebbe distrarsi un
po' ed essere spinto a pensare a qualcosa di diverso.
Oggi vorrei partire con una bella
notizia: l'ospedale ha approvato il trattamento gratuito con un
farmaco biologico al bambino affetto da artrite remautoide che
ospitiamo nell'hogar! E' una manna del cielo visto che il suo costo
annuale è di diverse decine di migliaia di dollari ed il centro
sicuramente non poteva sostenere una spesa così alta! Purtroppo però
non si è potuto già cominciare la terapia visto che il piccolo
aveva un'infiammazione alla gola accompagnata da poche linee di
febbre: per iniziare è necessario che stia bene poichè la
medicina che dovrà assumere ha come effetto collaterale
l'abbassamento delle difese immunitarie e se queste risultano già
debilitate rischiano di sparire completamente. Dovremo aspettare due
settimane nella speranza che la situazione non si complichi: con i
primi casi del nuovo virus a Santa Cruz hanno sospeso tutte le visite
specialistiche, bisogna passare per il solo pronto soccorso e questo
complica non poco le cose. Lunedì, visto che il dottore del ragazzo
stava prestando normalmente servizio, ho dovuto mentire sulle reali
condizioni del fanciullo seguendo il consiglio dello stesso medico
che ha preso davvero a cuore il suo caso: era l'unica forma possibile
affinchè fosse visitato e non mi pento di quello che ho fatto visto
che l'ultima settimana ha presentato dei malesseri che non potevo di certo ignorare vista la patologia di cui soffre. Ad essere sincero un po'
di senso di colpa l'ho provato vista l'epidemia di dengue di questo
periodo: i letti non bastano ed ho visto a malincuore diversi bambini
in barrella lungo i corridoi con una flebo attaccata al braccio,
intontiti dalla febbre e che gemevano dai dolori... Una scena
difficile da dimenticare, che ancora lacera il mio cuore: ero a
conoscenza di questa situazione ma averla potuta vedere coi miei
occhi è stata davvero tutta un'altra cosa! Il mio primo pensiero è
stata di forte preoccupazione perchè era palese che l'ospedale non
fosse in grande a sopperire all'emergenza dovuta a questa febbre
emorragica!
Appena due giorni prima ho dovuto
portare due maschietti ad una clinica privata perchè privi di quei
documenti di identità che avrebbero assicurato la copertura
sanitaria da parte dello Stato: avevano la febbre alta, nausea e
avevano perso più volte sangue dal naso... I sintomi ci avevano
messo in allarme visto che poteva trattarsi di dengue: abbiamo dovuto
fargli gli esami del sangue, che hanno confermato le nostre
supposizioni, e per uno è stato necessario collocare una flebo per
rinforzare il sistema immunitario. Per tutto abbiamo speso sui 100
euro: ci è andata bene anche se si è dovuto scegliere che medicine
comprare per aiutarli a guarire. Il motivo? Costavano troppo e la
scarsa disponibilità economica del centro non ne permettevano
l'acquisto per cui, a malincuore, mi sono ritrovato costretto a
decidere quale farmaco comprare perchè non era possibile prenderli
tutti, sentendomi del tutto impotente davanti a questa situazione.
Fortunatamente i due si sono ripresi alla grande così da non aver nessun rimpianto ma non posso non pensare a quanti non hanno avuto la
stessa buona sorte: è davvero triste sapere che se non hai i soldi
non potrai guarire... Eppure anche nel privato c'è qualcosa che non
va, a parte la freddezza con cui trattano i pazienti: quando sono entrato nell'ospedale la prima volta hanno provato a
tutti la temperatura e spruzzato l'alcol in gel nelle mani per
pulirle ma nelle due volte successive o ho dovuto fare tutto da solo
o si sono dimenticati di una delle due cose: dov'è la prevenzione?
La cosa mi ha lasciato perplesso ed ha confermato i miei tanti dubbi
su come funzioni la sanità di queste parti: credo che non sia
proprio in grado di affrontare quello che sta avvenendo in Italia in
questi giorni, anzi rischia di affondare in poco tempo. E' soltanto
un'impressione ma spero davvero tanto di sbagliarmi, come è successo con il farmaco biologico di inizio settimana.
Har baje
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