domenica 25 agosto 2013

74 diverse storie

Finalmente, dopo quasi tre mesi, sono riuscito a terminare la lettura dei fascicoli relativi ai piccoli ospiti dell'hogar: era una cosa a cui non mi potevo assolutamente sottrarre se volevo conoscere un po' della loro storia ed il motivo per cui si trovano qui e cominciare a capire quale sia il miglior comportamento da adottare nei confronti di ciascuno di loro.
Non è stata assolutamente una passeggiata ed il tanto tempo impiegato non è legato al numero dei ragazzi (attualmente sono in 74), visto anche il fatto che i fratelli e le sorelle hanno in comune la medesima cartella, ma nasce dalla mia necessità di fare una pausa ogni due o tre schede per poter metabolizzare quanto letto: molto spesso dovevo convincermi che non mi trovavo davanti a qualcosa di inventato e la realtà dei fatti mi trovava impreparato e mi travolgeva come un fiume in piena. Dovevo fermarmi per poter pensare e cercare una risposta alle tante informazioni ricevute, al motivo per cui un bambino o un adolescente debba trovarsi a vivere delle situazioni difficili e terribili: mi chiedevo e continuo tuttora a chiedermi perchè Dio permetta tutto questo. Una risposta purtroppo non riesco a trovarla anche se ritengo che siano vittime delle scelte sbagliate dei propri familiari e del male che queste hanno comportato; mi piace però pensare che le persone che ora si stanno occupando di loro, chi viene qui e dona il suo tempo o qualche cosa che li possa aiutare a crescere e persino io siamo uno strumento con cui il Signore dimostra il Suo immenso amore nei loro confronti: se non li amasse, continuerebbero a stare per la strada o a vivere delle situazioni di grande disagio sociale e di pericolo!
La maggior parte dei ragazzi è qui per abbandono e non mancano casi di maltrattamento fisico e psicologico e quelli legati a problemi familiari, che spaziano dalla malattia di un familiare alla violenza domestica. Non mancano i motivi legati alla disabilità fisica, al fatto che il proprio padre o la propria madre sia in prigione, al fatto di essere orfani di almeno un genitore e alla negligenza di chi se ne dovrebbe prendere cura.
Nonostante la diversità e la molteplicità delle cause che hanno portato ad essere in hogar, mi sono reso conto che ci sono molti punti in comune tra le varie storie: la dipendenza dall'alcool e dalla droga di un parente; la presenza di una famiglia sfasciata e/o numerosa; la violenza fisica come sola ed unica soluzione a tutto; il trascurare l'igiene personale; il fatto che siano i nonni a prendersi cura dei nipoti, visto che i figli non volevano o non erano in grado di farsene carico, e che ora per età, malattia e ristrettezze economiche non possono più farlo; l'essere lasciati a casa da soli per gran parte della giornata o per giorni interi; la presenza di genitori che non vogliono assumersi le proprie responsabilità arrivando a disinteressarsi completamente dei figli; la mancanza di soldi da parte della famiglia che permetta di rispondere ai bisogni della prole; il dover uscire per la strada, arrivando a rubare o a chiedere per potersi sfamare; la necessità di aver qualcuno che se ne possa occupare e gli offra affetto. Si tratta di uno scenario che non può lasciar indifferenti: a volte mi viene in mente chi mi ha detto che questi bambini sono felici... Vorrei fargli leggere la storia di ciascuno di loro: come può essere contento un bambino quando viene lasciato da sua madre o da suo padre, viene picchiato ed abusato da chi gli dovrebbe dare protezione o viene abbandonato perchè “diverso”, presentando qualche problema fisico e/o mentale? E' vero, dalle foto si vedono che sono belli sorridenti ma è solo per qualche istante: a volte mi si avvicinano, raccontandomi che gli manca la mamma e chiedendomi perchè nessuno li viene a trovare, perchè c'è chi li odia... Interrogativi che, alla loro età, non dovrebbero porsi! Sono dei fanciulli uguali in tutto e per tutto ai loro coetanei italiani, da cui si differenziano soltanto per la sfortuna di aver dovuto affrontare una realtà dura e difficile: gli piace giocare ed aiutare, son vivaci, a volte sono monelli e ne combinano di tutti i colori, altre volte son disubbidienti, non ascoltano e si fanno i dispetti ma hanno un grande bisogno di qualcuno che li ami semplicemente per come sono e li coccoli un po'.
Una volta finito di leggere tutte le cartelle, non ho potuto fare altro che ringraziare Dio per la fortuna di essere nato e cresciuto in una famiglia che ha saputo sempre amarmi ed accettarmi, di aver avuto una mamma e un papà che si sono sempre interessati a me e non mi hanno mai fatto mancare niente: è anche grazie alla loro presenza che sono diventato la persona che sono ed è una cosa che apprezzo ogni giorno di più.
Har baje





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