Finalmente, dopo quasi tre mesi, sono
riuscito a terminare la lettura dei fascicoli relativi ai piccoli
ospiti dell'hogar: era una cosa a cui non mi potevo assolutamente
sottrarre se volevo conoscere un po' della loro storia ed il motivo
per cui si trovano qui e cominciare a capire quale sia il miglior
comportamento da adottare nei confronti di ciascuno di loro.
Non è stata assolutamente una
passeggiata ed il tanto tempo impiegato non è legato al numero dei
ragazzi (attualmente sono in 74), visto anche il fatto che i fratelli
e le sorelle hanno in comune la medesima cartella, ma nasce dalla mia
necessità di fare una pausa ogni due o tre schede per poter
metabolizzare quanto letto: molto spesso dovevo convincermi che non
mi trovavo davanti a qualcosa di inventato e la realtà dei fatti mi
trovava impreparato e mi travolgeva come un fiume in piena. Dovevo
fermarmi per poter pensare e cercare una risposta alle tante
informazioni ricevute, al motivo per cui un bambino o un adolescente
debba trovarsi a vivere delle situazioni difficili e terribili: mi
chiedevo e continuo tuttora a chiedermi perchè Dio permetta tutto
questo. Una risposta purtroppo non riesco a trovarla anche se ritengo
che siano vittime delle scelte sbagliate dei propri familiari e del
male che queste hanno comportato; mi piace però pensare che le
persone che ora si stanno occupando di loro, chi viene qui e dona il
suo tempo o qualche cosa che li possa aiutare a crescere e persino io
siamo uno strumento con cui il Signore dimostra il Suo immenso amore
nei loro confronti: se non li amasse, continuerebbero a stare per la
strada o a vivere delle situazioni di grande disagio sociale e di
pericolo!
La maggior parte dei ragazzi è qui per
abbandono e non mancano casi di maltrattamento fisico e psicologico e
quelli legati a problemi familiari, che spaziano dalla malattia di un
familiare alla violenza domestica. Non mancano i motivi legati alla
disabilità fisica, al fatto che il proprio padre o la propria madre
sia in prigione, al fatto di essere orfani di almeno un genitore e
alla negligenza di chi se ne dovrebbe prendere cura.
Nonostante la diversità e la
molteplicità delle cause che hanno portato ad essere in hogar, mi
sono reso conto che ci sono molti punti in comune tra le varie
storie: la dipendenza dall'alcool e dalla droga di un parente; la
presenza di una famiglia sfasciata e/o numerosa; la violenza fisica
come sola ed unica soluzione a tutto; il trascurare l'igiene
personale; il fatto che siano i nonni a prendersi cura dei nipoti,
visto che i figli non volevano o non erano in grado di farsene
carico, e che ora per età, malattia e ristrettezze economiche non
possono più farlo; l'essere lasciati a casa da soli per gran parte
della giornata o per giorni interi; la presenza di genitori che non
vogliono assumersi le proprie responsabilità arrivando a
disinteressarsi completamente dei figli; la mancanza di soldi da
parte della famiglia che permetta di rispondere ai bisogni della
prole; il dover uscire per la strada, arrivando a rubare o a chiedere per potersi sfamare; la
necessità di aver qualcuno che se ne possa occupare e gli offra
affetto. Si tratta di uno scenario che non può lasciar indifferenti:
a volte mi viene in mente chi mi ha detto che questi bambini sono
felici... Vorrei fargli leggere la storia di ciascuno di loro: come
può essere contento un bambino quando viene lasciato da sua madre o
da suo padre, viene picchiato ed abusato da chi gli dovrebbe dare
protezione o viene abbandonato perchè “diverso”, presentando
qualche problema fisico e/o mentale? E' vero, dalle foto si vedono
che sono belli sorridenti ma è solo per qualche istante: a volte mi
si avvicinano, raccontandomi che gli manca la mamma e chiedendomi
perchè nessuno li viene a trovare, perchè c'è chi li odia...
Interrogativi che, alla loro età, non dovrebbero porsi! Sono dei
fanciulli uguali in tutto e per tutto ai loro coetanei italiani, da
cui si differenziano soltanto per la sfortuna di aver dovuto
affrontare una realtà dura e difficile: gli piace giocare ed
aiutare, son vivaci, a volte sono monelli e ne combinano di tutti i
colori, altre volte son disubbidienti, non ascoltano e si fanno i
dispetti ma hanno un grande bisogno di qualcuno che li ami
semplicemente per come sono e li coccoli un po'.
Una volta finito di leggere tutte le
cartelle, non ho potuto fare altro che ringraziare Dio per la fortuna
di essere nato e cresciuto in una famiglia che ha saputo sempre
amarmi ed accettarmi, di aver avuto una mamma e un papà che si sono
sempre interessati a me e non mi hanno mai fatto mancare niente: è
anche grazie alla loro presenza che sono diventato la persona che sono ed è una cosa che apprezzo ogni giorno di più.
Har baje
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