Finalmente posso tirare un po' il fiato
e poter ricaricare le energie perchè ieri sono tornati al lavoro in
7: non ci ho voluto credere finchè non li ho visti varcare il
cancello, il timore di rimanere ingannati dalla speranza di poter
rallentare e concedersi un po' di riposo era forte. Ammetto che
dopo 3 settimane di quarantena cominciavo a sentire la stanchezza,
così come le ragazze che ci stavano dando una mano per gestire i
fanciulli e gli altri quattro funzionari della struttura: è vero che
non mi sono mai tirato mai indietro, mettendomi a disposizione di
qualsiasi cosa e non contando le ore in cui stavo in servizio, ma
avvertivo la necessità di fermarmi ma non ne avevo proprio la
possibilità.
Quando Liliana mi ha detto che stava
cercando di vedere chi del personale era disposto a venire per darci
una mano subito ho cominciato a sperare per il meglio, so che non
dipendeva da lei ma in tutti i modi cercavo di essere ottimista perchè
non volevo proprio immaginare cosa sarebbe successo se avessimo
continuato con questi ritmi: tutti avevamo bisogno di staccare la
spina. Durante la settimana c'erano le prime adesioni ma l'annuncio
della militarizzazione della regione per il mancato rispetto delle
norme anticontagio mi ha fatto dubitare e temere il peggio: ed ora
sarà che vengono o preferiscono rinunciare e stare a casa?
Francamente, vista la situazione, non avrei potuto biasimarli se
avessero scelto di rimanere con le proprie famiglie: credo che a
parità di condizioni io avrei fatto altrettanto.
Ieri mi son svegliato presto pieno di
speranza ma anche preoccupato perchè sapevo che Liliana sarebbe
andata a prendere il personale, rischiando persino il carcere nel
caso in cui l'avessero fermata e negato la validità dei documenti
che le avevano dato per permettere di circolare con l'auto. Ero
allarmato visto che non la vedevo ancora arrivare e non mi aveva
chiamato, cercavo di nascondere i miei turbamenti ai ragazzi ma il mio sguardo andava sempre verso l'entrata ogni volta che ne avevo la possibilità. Quando finalmente ho
sentito la camionetta arrivare ho tirato un respiro di sollievo e mi
sono fiondato all'entrata: Liliana era arrivata sana e salva e con
lei quasi tutti coloro che avevano promesso di tornare al
lavoro. Ero contento di vederli perchè mi erano mancati e un po' li
vedevo come la mia ancora di salvezza, in cuor mio già sapevo che
ora sarebbe stato diverso, avrei potuto staccare per un po' la spina
dopo così tanto tempo! So che staranno qui una settimana, poi
riposeranno 7 giorni per poi tornare e sarà così fino a quando
dureranno queste misure di isolamento ma è stata una vera
liberazione!
Parlando con loro è cresciuta in me la
stima che già avevo nei loro confronti: ognuno ha fatto dei
sacrifici per venire qui visto che hanno lasciato figli ed affetti
per vari giorni, dato che dormiranno qui per evitare qualsiasi
rischio, e non è facile soprattutto ora che c'è un susseguirsi di
notizie allarmanti. Ho potuto ascoltare direttamente da ciascuno di
loro le proprie inquietudini e paure, ho cercato di farle mie e non
posso non provare ammirazione per tutti loro perchè hanno risposto
ad un appello di aiuto e dimostrano un grande attaccamento verso
questi fanciulli. Personalmente gli sono grato in quanto ora posso
stare più tranquillo e potrò fare quelle cosa che avevo
momentaneamente accantonato di fronte alle necessità che erano
sorte, magari potrò scrivere un po' di più sul blog ma non prometto
niente, ma il più grazie più grande è l'avermi reso testimone
dell'affetto che i ragazzi provano nei loro confronti, visto che sono
stati accolti da una marea di sorrisi ed abbracci poiché fanno parte
della grande famiglia dell'hogar e sono mancati davvero a tutti, me
compreso.
Har baje
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