Una delle cose che considero più difficili è replicare un’esperienza,
soprattutto per le aspettative che risultano maggiori rispetto alla prima
volta: ciò vale per la kermesse che abbiamo organizzato questa domenica per
raccogliere fondi per l’acquisto delle uniformi scolastiche e che segue quella
fatta lo scorso anno.
Già dall’inizio quest’evento ci ha creato dei problemi, a partire dalla data: doveva svolgersi il 12 aprile ma per una serie di impegni e per evitare la sovrapposizione ad altre manifestazioni lo abbiamo posticipato più volte fino ad arrivare alla data del 3 maggio. Ammetto che in principio non ero granchè entusiasta della cosa, la vedevo più complessa visto che con meno personale il lavoro sarebbe stato maggiore e la consideravo come qualcosa di negativo che si sommava alle tante cose da fare: pensavo che forse era meglio che non si facesse… Visto però l’entusiasmo di Liliana che mi voleva in prima linea ed anche l’impegno di tutti, non ho avuto il coraggio di tirarmi indietro perché temevo di scoraggiarli: la mia partecipazione sarebbe stata uno stimolo, una spinta nel tentativo del centro di raccogliere dei fondi senza dover aspettare sempre il benefattore di turno, di dimostrare che l’hogar cerca di autosostenersi seppur con qualche difficoltà.
Già dall’inizio quest’evento ci ha creato dei problemi, a partire dalla data: doveva svolgersi il 12 aprile ma per una serie di impegni e per evitare la sovrapposizione ad altre manifestazioni lo abbiamo posticipato più volte fino ad arrivare alla data del 3 maggio. Ammetto che in principio non ero granchè entusiasta della cosa, la vedevo più complessa visto che con meno personale il lavoro sarebbe stato maggiore e la consideravo come qualcosa di negativo che si sommava alle tante cose da fare: pensavo che forse era meglio che non si facesse… Visto però l’entusiasmo di Liliana che mi voleva in prima linea ed anche l’impegno di tutti, non ho avuto il coraggio di tirarmi indietro perché temevo di scoraggiarli: la mia partecipazione sarebbe stata uno stimolo, una spinta nel tentativo del centro di raccogliere dei fondi senza dover aspettare sempre il benefattore di turno, di dimostrare che l’hogar cerca di autosostenersi seppur con qualche difficoltà.
Come lo scorso anno a me è toccato il bazar, una specie di
incrocio tra mercatino dell’usato e pesca di beneficienza, e memore dell’esperienza
passata ho preferito concentrami solo su giocattoli usati che i nostri ragazzi non
usano: non ho voluto i vestiti perché la volta precedente erano rimasti
invenduti. Poiché dovevo anche aiutare Liliana nell’organizzazione, mi viene
affiancata Ines, la fisioterapeuta, e scelgo 3 fanciulli che ci aiuteranno nell’allestimento
e nella vendita. CI dividiamo i compiti: io provvederò alla selezione delle
cose (mi ci vorranno quasi tre settimane) e alla determinazione dei prezzi
mentre Ines si occuperà di preparare i numeri, le palline da estrarre e dei
cartelloni.
Si decide che la kermesse avrà luogo nella piazza principale
di Valle Sanchez perché più facile da raggiungere rispetto all’hogar e
cominciamo a vendere i piatti abbinati all’evento (cucinati dalle nostre
educatrici) ed i biglietti della lotteria, riceviamo aiuti da varie ditte che
ci permettono così di contenere i costi organizzativi, i bambini preparano dei
balli per poi esibirsi davanti al pubblico che verrà, si appendono i manifesti
dell’evento… Insomma le cose sembrano andare a gonfie vele ecco che arriva una
piacevole sorpresa che ci scombina tutto: all’evento saranno presenti i
protagonisti di Calle 7, un programma televisivo! Per motivi di sicurezza
dobbiamo cambiare posto: si farà nella scuola che è di fianco all’hogar e
dobbiamo cambiare tutti i manifesti. Non importa se dobbiamo pulire la
struttura prima e dopo la raccolta fondi, se ci sarà da lavorare di più: sappiamo
che grazie alla presenza di questi personaggi della televisione avremmo una
gran affluenza!
Da venerdì cominciamo a sistemare le cose: spostiamo tavoli,
sedie, sistemiamo il giardino senza un attimo di pausa… Un po’ ci rammarichiamo
di aver cambiato sede e questo stato d’animo aumenta quando ci arriva una telefonata
in cui comunicano che i ragazzi di Calle 7 non verranno! Una doccia gelata, che
fare? Se non vengono ci rimettiamo la faccia… Liliana fa di tutto per
contattare il loro manager e soltanto il sabato sera abbiamo la buona notizia
che 4 di loro saranno dei nostri!
La domenica è il gran giorno: è dalle 4 che spadellano in
cucina e mi avvisano che il gas sta finendo… Vado di corsa a comprare una
bombola e ci riuscirò soltanto dopo il terzo tentativo! Intanto comincia a
piovere forte, brutto segno: con questa tempo la gente non verrà…Pazienza,
abbiamo fatto tutto ciò che era possibile! Sulle 9.30 esce il sole e ne
approfitto per uscire a mettere gli ultimi cartelli. Verso le 11 altro
acquazzone: dobbiamo spostare i tavoli e le sedie in un luogo asciutto… Ora la
scelta del luogo ci soddisfa e siamo contenti che nella scuola siamo al
coperto! Nonostante il brutto tempo, viene molta gente ma non riesco a fare un
paragone con l’anno passato: so solo che il bazar è preso d’assalto, è
difficile starci dietro! E devo anche star dietro al personale, fare foto e
farmi trovare pronto in caso di emergenza!
All’arrivo della comitiva di Calle 7 la gente sembra
impazzire e si respira un grande entusiasmo:
cominciamo i balli dei nostri ragazzi e nel vederli mi sento orgoglioso di loro! Anche i nostri ospiti si esibiscono e vengono premiati per la loro presenza da Liliana, che ringrazia la sua famiglia ed il personale per averla aiutata a realizzare tutto questo… E, senza che lo aspettassi, fa il mio nome elogiandomi per il lavoro che sto facendo: mi ha fatto venire la pelle d’oca assieme ai bambini che mi guardavano ed applaudivano. Più tardi riceverò anche dei complimenti da una delle ragazze di Calle 7, dire che son rimasto sorpreso è poco!
cominciamo i balli dei nostri ragazzi e nel vederli mi sento orgoglioso di loro! Anche i nostri ospiti si esibiscono e vengono premiati per la loro presenza da Liliana, che ringrazia la sua famiglia ed il personale per averla aiutata a realizzare tutto questo… E, senza che lo aspettassi, fa il mio nome elogiandomi per il lavoro che sto facendo: mi ha fatto venire la pelle d’oca assieme ai bambini che mi guardavano ed applaudivano. Più tardi riceverò anche dei complimenti da una delle ragazze di Calle 7, dire che son rimasto sorpreso è poco!
Sulle 4 cala il sipario e dobbiamo riordinare, il clima è
più disteso rispetto ai giorni passati, c’è voglia di scherzare ma anche tanta
stanchezza… Si fa un primo bilancio: sembra che abbiamo fatto meno dell’anno
scorso, forse a causa della pioggia, ma siamo soddisfatti perché tutto è filato
bene, tutti hanno dato il massimo e soprattutto l’obiettivo è stato
probabilmente raggiunto!
Bravissimi a tutti! Andare sempre avanti con il motto "crederci sempre, arrendersi mai! "
RispondiEliminaAntonella , mira ☺������