E chi l’avrebbe mai detto che quest’anno i maggiori problemi
sarebbero venuti dalle ragazze? Se me l’avessero detto all’inizio dell’anno mi
sarei messo a ridere, visto che da sempre sono i maschietti a crearci parecchi
grattacapi, ed invece eccomi davanti a questa nuova realtà.
Già da qualche mese avevo notato che qualcosa che non andava
ma mi limitavo ad osservare e a riferire a Liliana, visto che aver a che fare
con le fanciulle è sempre delicato e ci sono stati dei precedenti a sfavore del
personale maschile nel loro tentativo di correggerne il comportamento: c’è un
certo rischio per noi uomini perché c’è la possibilità che una delle
adolescenti, per ripicca, si inventi una storia di un tentativo di violazione o
abuso da parte nostra e questa è l’unica versione che l’autorità ascolterà,
negando la possibilità di difendersi ed ignorando eventuali testimonianze a
favore dell’imputato. Cosciente di ciò e su consiglio di Liliana, mi limito ad
intervenire soltanto quando il comportamento è sopra le righe alla fila per
andare a mangiare, alla cappella e nei campi di gioco: non mi intrometto in
quel che succede dentro i chalet dove dormono per non correre rischi, ci entro
solo per far manutenzione e solo quando non c’è nessuna presenza femminile al
suo interno.
Col passare del tempo però le cose son peggiorate: le più
grandi rispondono male alle educatrici, sono maleducate con gran parte del
personale, non vogliono fare le faccende che gli abbiamo dato, la mattina sono
le ultime ad alzarsi, alla fila non smettono di chiaccherare e bisogna
riprenderle più di una volta, stanno alzate a parlare e giocare fino a tardi e
il sereno non sa più che pesci pigliare, vogliono fare quello che gli passa per
la testa infischiandosene di orari e regole da seguire, nel refettorio si
lanciano il cibo e si cambiano continuamente di posto, importunano i ragazzi
più grandi, hanno persino cominciato a scavalcare il muro… Insomma di tutto di
più! Le educatrici ed il personale vengono da me perché esasperate dalla loro
condotta, cercano in me un appoggio purtroppo anch’io ho le mani legate: le ho
dato qualche consiglio, che a volte funziona ed in altre no. La fortuna è che è
arrivata una nuova psicologa che ci aiuta per il pranzo a tenere sotto
controllo le ragazze.
Nel mio piccolo mi confido con Liliana spiegandogli che più
di così non posso fare e lei comprende, sa che alla cappella ed ai campi di
gioco va tutto liscio quando ci sono io ma di fronte a questo non so come
comportarmi: fino a che limite devo osservare e non intervenire? Se offendono
un educatore o infrangono una regola agisco o no? Si tratta di un filo sottile
in cui a stento sto trovando un equilibrio e non è facile ma il sapere dove
posso dare il mio contributo mi aiuta parecchio.
C’è da dire però che non sono tutte le ragazze ma una
minoranza: su 33, sono 7 a creare questo problema ed hanno un’età compresa tra
i 13 ed i 15 anni. Preadolescenza ed adolescenza: la fase più critica della
vita a cui si aggiungono i problemi che hanno avuto in passato e possono dare
una spiegazione, almeno parziale, di quello che sta succedendo. Quel che
preoccupa è che le più piccole possano prenderle come esempio e quindi
comportarsi come loro ma sembra, almeno da quanto osservo nei momenti liberi
che hanno, che le hanno emarginate forse per il timore che a causa loro vengano
castigate tutte. E questo è da evitare per mantenere l’ambiente sereno e
tranquillo, in cui ci si rispetta e non ci si veda di traverso: mi sa che ci
sarà da lavorare parecchio!
Har baje
L'adolescenza è sempre un momento delicato e complicato anche per i nostri figli e le nostre famiglie. .....figuriamoci cosa può diventare on una situazione del genere. ...purtroppo non ci sono ricette magiche.....solo molta pazienza, amore, ascolto. ....e poi ancora pazienza!
RispondiEliminaAntonella - mira