Corso di panetteria

Dalla scorsa settimana c’è una piccola novità nell’hogar: per la prima volta nella sua esistenza si tiene un corso per imparare a fare il pane e ciò è stato possibile grazie alla Cre, l’azienda elettrica nazionale, che lo ha organizzato gratuitamente.

Il corso dura 10 lezioni da tre ore e si tiene alla sera presso la nostra cucina: abbiamo fatto in modo che potessero parteciparvi i più grandi, che sono 25, e chi del personale e del vicinato che avevano espresso il desiderio di prendervi parte. La cosa più importante è che al termine delle lezioni viene rilasciato un attestato di frequenza che potrà risultare importante nel futuro e per il curriculum.

Nel complesso siamo in 31 ad assistere alle lezioni: il noi è doveroso perché anch’io sono tra i partecipanti ,spinto un po’ dalla voglia di imparare qualcosa di nuovo e di mettermi in gioco, un po’ perché un domani quanto appreso potrà servirmi e soprattutto per condividere qualcosa coi ragazzi, per dimostrargli che non si finisce mai di imparare, nemmeno a 37 anni, e per invogliarli ad impegnarsi e a dare il massimo in quest’occasione. 

Le prime lezioni sono andate abbastanza bene, nonostante qualcuno dei fanciulli si mettesse a giocare o non ascoltava, e devo ammettere che per me sono un po’ impegnative: oltre a vigilare su come si comportano i ragazzi, capita che mi tocca andare in dispensa perché manca uno degli ingredienti, succede che qualcuno che non assiste al corso mi cerchi per qualcosa di urgente, la stanchezza della giornata si fa sentire e soprattutto sto apprendendo a far qualcosa in una lingua che non è la mia e, di conseguenza, devo impegnarmi di più degli altri perché alcuni termini non li conosco e, a volte, devo chiedere di ripetere la spiegazione perché ho perso qualche passaggio. Tutto questo però è ricompensato dal fatto che vedo molte facce impegnate e che prendono appunti, magari cercando di scopiazzare da me, e noto che alcuni ci stanno mettendo tanta passione per apprendere un qualcosa che magari in futuro potrà aiutarli e, perché no, essere il viatico per un buon lavoro.

Har baje