Giovedì sono andato ad iniziare l'iter
per il rinnovo del permesso di soggiorno: memore dell'esperienza
dello scorso anno, ero preparato mentalmente ad affrontare la cosa ma
a volte la realtà che ci si pone davanti non può che lasciare senza
parole... Se qualcuno si lamenta della burocrazia italiana non ha mai
avuto a che fare con quella boliviana, che è 10 volte peggio!
Una delle cause di code lunghissime e
procedure a volte incomprensibili è rappresentata dal fatto che il
governo ha assunto moltissima gente nel settore pubblico, allo scopo
poi di accapparsene i voti nelle elezioni: gli uffici vengono
organizzati in modo tale che quel che normalmente può fare un solo
individuo viene ripartito fra più persone. Nel caso della sezione
immigrazioni, l'anno scorso ogni singolo sportello effettuava
un'unica operazione: c'era chi consegnava il numero di attesa, chi
controllava se i documenti erano in regola, chi ne contava il numero,
chi compilava il fascicolo relativo all'istanza presentata, chi
controllava che l'eventuale versamento era stato fatto, chi ritirava
il passaporto e chi infine rilasciava un'attestazione dell'avvenuto
inizio del procedimento... in pratica, se si era fortunati, il tutto
si concludeva dopo 5/6 ore con tempi di attesa snervanti. Quest'anno la cosa è un poco
migliorata, nel senso che al posto di transitare per 6/7 sportelli si
passa solamente per quattro: tuttavia i tempi rimangono lunghi, ci ho
impiegato poco meno di 4 ore escludendo il tempo passato in fila per
prendere il numero con cui si viene chiamati per essere serviti, una
cosa che reputo normale visto che anche da noi funziona più o meno
così. La cosa che più sfianca è l'attesa, sopratutto quando vedi
la metà delle postazioni vuote ed alcuni funzionari chiaccherare e
non fare niente: l'importante è non perdere la pazienza, anche se
sembra assurdo che gli impiegati sembrano darsi una mossa soltanto se
si va a protestare e che i numeri ad un certo punto vengono chiamati
ad alta voce e non vengono più visualizzati in due schermi posti
davanti alla gente che sta aspettando, con il rischio concreto di
perdere il proprio turno.
Non è soltanto all'immigrazione che la
burocrazia con tutto il suo peso si fa sentire: altro esempio è
nell'acquisto della sim per il cellulare. Quando mi ci sono
cimentato, ho dovuto attendere il mio turno per dire all'impiegato
che volevo comprare il chip, andare alla cassa a pagarlo, ritornare
alla postazione che mi aveva servito, mostrare la ricevuta di
pagamento e soltanto in quel momento mi hanno attivato la scheda: per
comprare il credito telefonico ho dovuto passare per la cassa
generale perchè gli altri sportelli non erano abilitati a
quest'operazione.
Che dire poi degli adempimenti previsti
per i rimborsi per le spese alimentari dell'hogar e per la
presentazione del bilancio mensile dello stesso? L'anno scorso per
aver aumentato da 8 a 10 boliviani (che corrispondono a poco più di
un euro) contributo giornaliero per bambino, hanno stabilito la
compilazione di nuovi moduli, oltre a quelli già previsti, che non
sono di facile comprensione: in caso di errore, sono previste multe e
richiami. Per evitare ulteriori formulari, l'hogar ha richiesto il
contributo statale per 70 ragazzi, un numero più basso di quello
effettivo: questo perchè, nel caso si fosse dichiarato il totale
esatto e qualcuno fosse andato via, l'autorità richiede la
restituzione dei soldi per il periodo in cui si è rimasti sotto la
soglia dichiarata in precedenza.
I contributi sanitari pubblici per le
strutture di accoglienza come la nostra sono rigidamente controllati:
da una parte è giusto in quanto si vuole sapere come siano stati
utilizzati i soldi, dall'altra comporta altri formulari da compilare.
Essi sono nominali e non possono essere trasferiti da un ragazzo
all'altro: se avanza qualcosa, esso va restituito anche se esistono
altre necessità relative alla stessa materia.
Ormai, come gran parte dei boliviani,
quando so che dovrò aver a che fare con la burocrazia parto
rassegnato e so che dovrò munirmi di molta pazienza: l'importante è
che, nonostante i lunghi tempi di attesa, tutto si concluda
positivamente e non perdere la speranza.
Har baje
perbacco!! non c'è mai fine al peggio!
RispondiEliminainvece di agevolarvi per tutto quello che fate, vengono posti bastoni fra le ruote!!
ora che so anche di questo ulteriore disagio, prometto di pregare di più per i nostri missionari includendo nella preghiera "pazienza per la disumana burocrazia"!!
antonella da Mira