martedì 8 aprile 2014

Kermes!

Dio è veramente grande e ce lo ha dimostrato una volta di più! Questa è l'impressione mia e di Liliana facendo un primo veloce resoconto della kermes di solidarietà che abbiamo organizzato per raccogliere dei fondi per i nostri ragazzi.
Il tutto è nato dal fatto che a scuola hanno deciso di cambiare l'uniforme ed i nostri bambini ci vanno con quella vecchia perchè i soldi non ci sono: vuoi per le prese in giro da parte dei compagni di classe vuoi perchè si sentono diversi dalla maggioranza, alcuni di loro non volevano più andare a lezione. Bisognava fare qualcosa ma si trattava pur sempre di comprare un'ottantina di uniformi e non soltanto una, facendo attenzione a far quadrare il bilancio, e si voleva dimostrare che non aspettavamo sempre solo l'aiuto di qualcuno ma che eravamo capaci di imboccarci le maniche per realizzare i nostri progetti: cogliendo il suggerimento della psicologa, che da fine gennaio lavora qui da noi, si decide di organizzare una manifestazione di raccolta fondi per il 6 aprile, con poco meno di due settimane per realizzarla. 
Il personale ha accolto con entusiasmo la cosa: tutte le donne si sarebbero preoccupate di fare da mangiare mentre due educatori si sono incaricati delle sedie e dei tavoli, don Eliseo e don Claudio si sono offerti per vendere da bere ed io, Marco e l'hermana Maribel (una suora che è entrata da poco nella grande famiglia dell'hogar) ci siamo proposti per il bazar, che è un mix tra mercatino dell'usato ed una pesca di beneficenza. L'idea mi ha subito entusiasmato, visto che in Italia organizzavo a scopi benefici un mercato delle pulci, e per alcuni giorni rovistavo dappertutto, con l'aiuto di qualche dipendente e dei ragazzi più grandi, per trovare cose che mi permettessero di realizzarla.
Dobbiamo ringraziare anche molte persone che ci hanno regalato pollo, bibite, premi da mettere in palio con una lotteria e che ci hanno offerto il loro aiuto offrendosi di gestire la musica durante l'evento e di presentarlo, prestandoci sedie e tavoli: senza di loro ciò non sarebbe stato possibile! C'è stato chi ci ha appoggiato facendo pubblicità gratuita e vendendo i piatti che volevamo preparare: anche grazie a loro la cosa ha avuto un successo tale per cui a tre giorni dalla manifestazione si è deciso di raddoppiare la quantità di cibo da realizzare. 
Poichè la cosa era in favore dei ragazzi, abbiamo pensato bene di coinvolgerli: avrebbero venduto i biglietti della lotteria, durante la giornata si sarebbero esibiti in alcune danze e qualcuno dei più grandi avrebbero aiutato nei compiti che io ed il personale ci eravamo ripartiti, oltre a realizzare uno striscione per l'occasione.
Si era stabilito che la kermes avrebbe avuto luogo nella piazza principale di Valle Sanchez, la località dove sorge la nostra struttura, e avremmo sfruttato come punto d'appoggio logistico i locali della cappella che sorge in uno dei suoi lati: dobbiamo ringraziare chi ci ha permesso di usufruirne per il buon esito della cosa. 
Sabato sera abbiamo fatto una serie di giri con la camionetta per portare tutto il necessario in modo che domenica ci saremmo limitati a disporlo senza fretta. La mattina dell'evento le donne erano già ai fornelli alle 4: c'era chi faceva il maiale al forno, chi la minestra di arachidi, chi il pollo al forno e chi il “picante de pollo” ovvero del pollo immerso in una salsa piccante. Tutto era delizioso e sono stati venduti all'incirca 500 porzioni e con quanto rimasto siamo riusciti a far cenare tutti i nostri fanciulli.
Anche il bazar ha dato i suoi frutti: le cose più carine sono finite quasi subito ed abbiamo deciso che quanto c'è rimasto lo porteremo in una tra le zone più povere di Warnes, un paese qui vicino, e lo doneremo a chi più necessita. 
I nostri ragazzi sono stati contentissimi della cosa: avendo avuto un ruolo attivo, l'hanno sentita più sua ed avere un pubblico tutto per loro che li applaudiva è stato il massimo. Alla fine erano distrutti ma si poteva leggere la gioia nei loro occhi. Anche il personale era stanco, come il sottoscritto, ma non potevamo riposare, dovevamo pulire, riportare le nostre cose all'hogar e pensare ai ragazzi: al termine di una giornata così faticosa però c'era la soddisfazione che avevamo giocato di squadra e fatto qualcosa di importante. Un qualcosa che oggi mi permette di dire con un pizzico d'orgoglio che abbiamo raggiunto l'obiettivo: potremmo comprare le uniformi per tutti!
Har baje





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1 commento:

  1. bellissimo! se lo puoi sognare, lo puoi fare!!
    complimenti a tutti
    antonella - Mira

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