sabato 10 luglio 2021

Quel sapore di pane cotto a legna

Mi piace un sacco usare il forno a legna: quello che vi cucino mi pare abbia un sapore diverso, più buono. Di solito lo uso per la pizza proprio per questo motivo: potrei usare quello al gas, in passato ho optato per questa scelta ma, a differenza di quanti hanno detto tutti, il risultato non mi ha soddisfatto perchè a mio avviso mancava quel tocco in più che solo il fuoco dei ceppi accesi sa dare.  
Di sicuro la scelta di cucinare a legna non è una passeggiata: devo aspettare circa due ore affinchè il forno si scaldi a dovere, mettere da un lato le braci ardenti ed aspettare qualche minuto prima di mettere dentro le teglie per poter abbassare la temperatura e ridurre il rischio di bruciare il tutto. Durante l'infornata poi devo stare ben attento e verificare ogni 5 minuti la cottura, eventualmente cambiando di posizione o girando il tegame e controllando se l'impasto si sia già dorato o meno. Col tempo poi sono riuscito a trovare la soluzione più congeniale per evitare di scottarmi: metto i guanti da cucina e prima di mettere le mani dentro al forno mi bagno abbondantemente le braccia per sopportare il calore. 
Ci sono volte poi che non cucino solo la pizza: è già capitato durante i giorni in cui la Bolivia si era fermata in protesta per i discussi risultati elettorali del 2019 ma è successo anche di recente, giusto qualche settimana fa. Il forno della cucina non ne voleva più sapere di funzionare e bisognava cuocere il pane: l'unica opzione a disposizione era il forno di fango. Su richiesta di Liliana ho provveduto ad accenderlo ed a aiutare la cuoca, per me era un piacere visto che l'esperienza che avevo accumulato con gli anni poteva essere d'aiuto in questa occasione. E' stata anche l'opportunità per chiacchierare coi ragazzi che si offrivano di dare una mano: la loro compagnia è stata fondamentale perchè grazie a loro il tempo passava rapidamente tra una risata e l'altra, soprattutto visto che passava più di un'ora tra la prima e l'ultima infornata.
Ci sono volute un paio di settimane per risolvere il problema: abbiamo dovuto portare il forno a gas in città visto che nessun tecnico poteva venire a domicilio a ripararlo ed ammetto che a volte la cosa si faceva pesante visto che ero costretto a rimandare alcune faccende a più tardi o a ridurre il tempo del mio riposo pomeridiano. 
Durante questo periodo, per non farci mancare nulla, si è esaurito il gas delle nostre cisterne e l'impresa incaricata di riempirle ha tardato ad intervenire, malgrado le tante telefonate fatte per richiedere una soluzione rapida al nostro problema: fortunatamente avevamo qualche bombola a disposizione e in zona sono molti i punti dove le vendono ma queste non erano in grado di garantire la pressione necessaria alla nostra cucina industriale. La soluzione era nuovamente quella di usare la legna almeno per ciò che richiedeva una preparazione lunga: mi sono ritrovato ad aiutare a far bollire le quaglie o il somò, una bibita fatta a base di mais, cannella e zucchero, ed a friggere i buñuelos, un impasto di farina e uova. Se ci ripenso mi viene da sorridere perchè, nonostante tutto, non mi sono tirato indietro ed ho dato il mio contributo: mi sono sentito addirittura contento perchè avevo l'occasione di essere utile una volta di più, mi facevo prendere dall'entusiasmo quando mi dicevano di dover accendere il fuoco.... Ed è proprio questo che mi sorprende: ho accettato quello che mi stava davanti con un sorriso sulla labbra, senza alcuna preoccupazione o esitazione. Avevo solo la consapevolezza che ero nel posto giusto al momento giusto e non ero da solo, accanto a me c'erano i miei piccoli amici pronti a darmi una mano alla loro maniera: sapevo che non avrei sbagliato ed avrei dato il meglio di me, accompagnato da quel tocco in più che solo il forno a legna sa dare.
Har baje

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