E' stata una mattinata bella tosta quella di oggi e carica di forte emozioni: per la prima volta da quando sono partito per Santa Cruz mi sono collegato in diretta con la mia parrocchia! Ero particolarmente teso visto che mi era stato dato il compito di organizzare il fioretto e posso dirmi solo fortunato per essere stato testimone di un momento così intenso che ha unito due comunità ben lontane tra loro.
Devo ringraziare Don German, sacerdote colombiano che opera nel mio paese natale, che mi ha spinto con il suo entusiasmo ad accettare la proposta di far pregare insieme i miei ragazzi con quelli italiani: l'idea mi piaceva un sacco ma ho dovuto tirare il freno a mano, prima dovevo informare Liliana in quanto direttrice del centro e la decisione finale spettava a lei e non certo al sottoscritto. Avevo timore che negasse il suo consenso e mi ha letteralmente sorpreso quando mi ha detto che si poteva fare senza alcun problema! Ora era solo questione di organizzarsi con i pochi mezzi che ho a disposizione e in questo senso mi ha aiutato molto l'appoggio avuto da Pietro e Giorgia, che mi hanno semplificato non poco il lavoro.
Ero sicuro soltanto di una cosa: volevo che i ragazzi italiani e quelli boliviani potessero interagire in qualche modo, intervallandosi tra una preghiera e l'altra, e credo di esserci riuscito. Dovevano essere loro i protagonisti, non lo sarei stato sicuramente io in quanto dovevo essere soltanto uno strumento che avrebbe garantito che ciò fosse possibile, filmando e intervenendo su microfoni, proiettore e computer. Avevo organizzato come meglio potevo e dovevo farmi trovare pronto nel caso capitasse qualche problema: ero ben consapevole che non avrei potuto dirigere il Rosario e per questo ho lasciato l'incarico a Liliana, era la persona giusta in quanto direttrice del centro, chi meglio di lei?
A pochi minuti dal collegamento ero nel panico più totale: la telecamera non voleva funzionare, non sapevo che fare ma sono riuscito a metterci una pezza nonostante l'agitazione che stava prendendo il sopravvento. In quell'istante ho capito che affidare la conduzione a Liliana fosse la decisione migliore che avessi potuto prendere in quanto vedere dopo così tanto tempo la chiesa che ho frequentato fin da quando ero piccolo e soprattutto i miei compaesani mi ha fatto venire la pelle d'oca. Per tutto il tempo mi sono preoccupato di filmare ma questo non mi ha impedito di sentirmi orgoglioso dei miei ragazzi, della loro partecipazione ed avvertivo un'atmosfera magica, sapevo di avere la fortuna di vivere un momento straordinario in quanto due realtà così diverse tra loro si sono riunite per pregare, seppur in lingue diverse! Stavo vivendo qualcosa di grande ed io nel mio piccolo avevo contribuito a crearlo!
Alla fine non ho retto all'emozione: quando hanno inquadrato mio papà si è mosso qualcosa e più di una lacrima mi è scelta dal volto. Per fortuna Liliana si è accorta della cosa e mi ha tolto il cellulare dalla mano per continuare la diretta: non so dire bene cosa sia successo, sarà stato il vedere tutti quei volti che non vedo da febbraio dell'anno scorso oppure il vivere un momento così forte e carico di significato ma ho dovuto cedere il passo alla gioia unita a un po' di nostalgia di quella che sempre sarà la mia casa. Difficile descrivere la marea di sentimenti che mi ha travolto in quegli attimi ma di una cosa sono certo: oggi ho ricevuto tanto e devo ringraziare i miei ragazzi e quelli della mia parrocchia italiana per avermi riempito il cuore.
Har baje
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