Le cose belle sono sempre quelle che mi
colgono di sorpresa, proprio quando meno me l'aspetto e nei luoghi
più insperati, e non hanno grandi dimensioni: questa mattina hanno assunto
la forma della più piccola del centro, Elvira, che non ha ancora
compiuto 5 anni e mi arriva a malapena all'anca. Non mi avvicino
molto a lei ma veder girare questo frugoletto per la struttura mi
mette allegria, un po' meno quando la sento urlare quando fa i
capricci però purtroppo fa parte del gioco anche questo.
Oggi per la prima volta me la sono ritrovata, non so come, vicino a me durante la Messa e mi ha
sorpreso quando mi ha abbracciato non in una ma in diverse occasioni.
Non me l'aspettavo proprio però mi ha fatto un grande piacere
ricevere questo bel gesto, soprattutto dopo un venerdì difficile in cui sono stato
testimone, mio malgrado, di una brutta lite fra i ragazzi più grandi
e dell'attacco di alcuni cani alle nostre pecore, che fortunatamente
se la sono cavata solo con qualche graffio. Mi arriva dopo l'amarezza
di dover cominciare la domenica facendo una bella ramanzina sempre ai
più grandi, rei di non aver rifatto il letto e pulito la stanza in
tempo rimanendo a giocare senza preoccuparsi di tutto il resto, e chiedendomi
dove stia sbagliando visto che ci sono momenti in cui proprio non
riesco a capirli, è come se avessi smarrito di colpo la chiave
che mi permette di accedere ai loro cuori.
Quell'abbraccio che solo una bimba di
quell'età sa dare mi fa dimenticare tutte le fatiche, tutti i
pensieri brutti che mi sono passati per la testa e sento una gioia
che piano piano si fa strada dentro di me ed esplode quando abbasso
lo sguardo ed incrocio un sorriso felice e due occhioni scuri che
chiedono soltanto un po' di affetto ed una carezza. Continua a
stringere le braccia intorno a me mentre rimango come paralizzato,
non so cosa fare perchè totalmente spiazzato da quel gesto:
non lo fa solo una volta, torna a ripeterlo qualche minuto più tardi
nonostante le avessi raccomandato di non farlo più e di starsene
seduta tranquilla. Alla fine ha vinto lei: le ho accarezzato la
testolina mentre giocava con la cordicella del mio portachiavi e
credo che ne sia rimasta contenta, sebbene volesse che la prendessi
in braccio ma non era né il momento né il luogo opportuno per
farlo, inoltre ci sono delle regole da rispettare a riguardo.
Soltanto ora che ci penso quegli
abbracci sono avvenuti sempre quando ero inginocchiato durante la
celebrazione: sorrido perchè in cuor mio so che non si tratta
affatto di una coincidenza, magari la prima volta posso spiegarla con
il fatto che Elvira, vedendomi che in quegli attimi risultavo poco
più alto di lei, abbia colto la palla al balzo per manifestare il
suo bisogno di affetto ma non trovo alcuna ragione per la seconda. Ricevere quel gesto mi ha fatto star bene e sentire ben voluto, è stato un toccasana che mi ha liberato dai pesi degli
ultimi giorni ed è fantastico pensare che
sia arrivato proprio oggi che si parla dell'amore, quello vero e
gratuito, così grande che ancora non riesco a comprendere: in
quell'abbraccio e negli occhioni di quel frugoletto ho rivisto tutto
ciò che credo e che mi dà forza e questo è quanto mi basta per
essere grato.
Har baje
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