Eccomi qui di nuovo a parlare di Norma, la piccola di 7 anni che da quando è arrivata qui, se non ricordo male circa 3 anni fa, non mi parla, anzi le volte che l'ha fatto le conto sulle dita di una mano. Ormai non ci credevo più, avevo completamente perso la speranza di poter instaurare con lei lo stesso rapporto di amicizia che mi lega con tutti i piccoli ospiti del centro: non c'era proprio verso che le cose potessero cambiare, in cuor mio avevo già scelto di comportarmi con lei come lo facevo con tutti gli altri semplicemente perchè era giusto così, non avevo nessun motivo per fare il contrario sebbene provavo tristezza nel vedere senza risultato gli sforzi fatti per darle una mano.
E' bastato un piccolo fatto ad inizio di settimana a stravolgere la situazione: la bambina è venuta a farsi curare in infermeria e come al solito mi ha indicato la parte che le faceva male senza proferire parola, quando ad un tratto mi guarda fissa negli occhi e mi dice che un ragazzino le aveva tirato un pugno e fatto piangere. Ero il primo a cui lo confidava e la cosa mi ha letteralmente sorpreso, non aveva nemmeno informato nessuna delle educatrici presenti! Subito l'ho portata da Liliana, le ho fatto ripetere quanto mi aveva detto ed è stata rassicurata del fatto che sarebbero stati presi dei provvedimenti: quel fanciullo sarebbe stato rimproverato per l'accaduto. Appena la piccola è uscita dall'ufficio, Liliana mi ha esternato il suo stupore per quanto successo: il fatto che Norma si fosse confidata con me appariva come un piccolo miracolo e non posso che sorridere pensando a quel preciso momento.
Da lì tutto è cambiato: la ragazzina ha cominciato a sorridermi, ad avvicinarsi molto più spesso di quanto lo facesse prima, a parlarmi ed ad aiutarmi.... Giuro che più di una volta mi sono tirato un pizzicotto per sincerarmi che tutto questo fosse reale e non solamente un sogno! Un po' tutti qui al centro si sono sorpresi del cambio, rimanendo increduli quasi quanto il sottoscritto: l'unica cosa che posso dire è che ne sono felice. Mi sorprende che a dare il via a questo cambiamento non sia stato nulla di eclatante, bensì un piccolo atto nato spontaneamente, senza pensarci troppo, che mirava a farla sentire protetta, al sicuro in modo che nessuno le potesse fare del male nemmeno per gioco: è bastato questo per far scattare qualcosa nella sua testa. Ne sono contento sebbene rimanga ancora spiazzato da questa bella novità, proprio come mi è successo ieri sera con un piccolo gesto che mi ha voluto regalare: nell'augurarmi la buona notte mi ha dato un abbraccio, una cosa difficile da credere se penso che fino a domenica scorsa era già tanto che muovesse la testa per dirmi di si o di no. Mi godo il momento perchè è bello vedere che aspettare ne è valsa la pensa e mi sento fortunato in quanto posso intravedere i primi germogli di quanto seminato in questi anni.
Har baje
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