C'è un aspetto della quarantena capace
di infondermi fiducia e mi dà una carica pazzesca per andare avanti
e vedere le cose con ottimismo: il fatto che non siamo soli e che
questa situazione sta tirando fuori il meglio dalla gente! Una volta
di più la Provvidenza non si è lasciata attendere, anzi si è fatta
viva in maniera molto più forte rispetto alle altre occasioni.
All'inizio condividevo con Liliana
preoccupazione sul fatto che i nostri principali fornitori erano
sprovvisti del permesso per poter circolare per cui viveri e tutto
ciò di cui abbiamo bisogno per i ragazzi difficilmente sarebbero
arrivati. Ricordo bene che Liliana, a cui l'autorità pubblica ha
rilasciato una specie di concessione a suo nome per uno dei nostri
veicoli, è andata in città all'alba per poter comprare quanto gli
era possibile di quello che ci sarebbe servito durante il blocco: è
tornata con la camionetta piena ma le perplessità erano molte....
Per quanto sarebbero bastate? E' vero che avevamo delle scorte in
magazzino ma per quanti giorni sarebbero durate? Quanto sarebbe
durata questa disposizione (ancora oggi è in vigore e nonostante ciò
i casi stanno aumentando)? Qui in zona non ci sono negozi così
grandi da rispondere alle nostre esigenze: come avremmo fatto visto
che il permesso che ci era stato dato era costituito soltanto da una
serie di carte e mancava della cosa più importante, ossia il numero
che veniva attribuito a chi poteva circolare con il proprio veicolo e
che era la prima cosa che veniva controllato dalle forze dell'ordine?
I dubbi erano tanti così come i timori però, dopo i primi giorni, ecco arrivare i primi aiuti: pane, riso,
fegato, patate... Più i giorni passavano e più ci arrivavano dei
donativi che, oltre al cibo, consistevano in sapone, dentifricio,
detersivo: molto spesso non erano grandi quantità ma ci servivano
eccome e non potevamo fare a meno di ringraziare per quanto
gratuitamente ci veniva dato. Se chiedevano una firma o una foto per
testimoniare l'avvenuta consegna lo facevamo col sorriso in volto:
serviva a rassicurare alla gente che i loro sacrifici non erano stati
vani, erano andati a buon fine! Qualche volta è capitato di dover
sfidare la sorte: è successo che ci chiamavano per andare a ritirare
delle donazioni perchè impossibilitati a raggiungerci e Liliana
andava a prenderle con la camionetta, sperando che quelle carte che
le avevano dato avessero valore e non le avrebbero impedito di
circolare. Qualche volta mi è capitato di accompagnarla oppure di
dover circolare qui in zona da solo e devo ringraziare il Cielo che
finora tutto sia andato bene e la polizia o i militari non ci hanno
fatto storie: credo che sia anche merito del logo del centro, ben
evidente sulle porte dell'auto, se hanno chiuso un occhio e non ci
hanno sanzionato con una multa salata e la detenzione per un giorno.
Quando si usciva eravamo sempre previdenti, attenendoci sempre ai
protocolli stabiliti dal governo, ma non nascondo la tensione di quei
momenti perchè si rischiava grosso, nonostante lo facessimo per i
ragazzi.
Mi è stato chiesto di ricevere
personalmente qualsiasi cosa ci arrivi come offerta e non mi sono
tirato di certo indietro: quando suonano al cancello devo accertarmi
che nessuno dei fanciulli si avvicini; ricevo i benefattori offrendo
loro del disinfettante per pulirsi le mani; indico dove riporre le
cose che vogliono lasciare; firmo o mi faccio scattare una foto con
il donativo se necessario; congedo le persone che hanno voluto
aiutarci ringraziandole di cuore; provvedo a disinfettare quanto
ricevuto; chiamo i ragazzi affinchè mi aiutino solo quando sono
rimasto solo ed i veicoli con cui sono arrivate le offerte se ne sono
andati e, una volta che tutto è stato portato in magazzino, faccio
lavare bene le mani ai miei piccoli aiutanti. E' un compito delicato
e un poco complesso, necessario per proteggere la salute di tutti, ma lo faccio volentieri, anzi lo considero un
onore perchè ancora una volta posso toccare con mano ed essere
testimone della bontà che c'è nel mondo e mi dà la sicurezza di
dire che non siamo soli a preoccuparci di questi piccoli! A volte
questa funzione mi riserva qualche sorpresa, come quella volta che,
suonato il campanello, mi sono precipitato all'entrata e mi son
ritrovato davanti un soldato con il volto coperto dalla mascherina ed
un fucile in mano: quasi mi viene un colpo! Dopo qualche attimo di
sorpresa ho scoperto che stava scortando i dipendenti comunali che
stavano distribuendo in tutte le case del territorio le borse
solidarie, che contenevano alimenti di prima necessità: ho compilato
i moduli richiesti e li ho ringraziati di cuore per le 10 sacche che
ci avevano destinato. Mi hanno chiesto anche di registrare un audio
rivolto alla sindaca per aver pensato al centro: non mi sono negato
ma la cosa mi è apparsa un poco strana, ne ero quasi intimorito
visto che avevo l'onore di dover rappresentare il centro ed i ragazzi
davanti ad una carica pubblica.
Ad ogni donazione mi si scalda il cuore
e ripeto sempre a me ed ai ragazzi che siamo fortunati, ora abbiamo i
congelatori pieni come non mai e poco importa se a volte devo armarmi
di martello e faticare per poter tirar fuori la carne o il pollo per
il pranzo: c'è qualcuno che pensa a noi ed è disposto ad aiutarci!
Non è una cosa da poco visto che qui nei dintorni ed in altre zone
ci sono famiglie che già non hanno da mangiare, in alcuni quartieri
si cucina tutto quello che gli viene portato in dono in un unico
pentolone e si mangia tutti insieme: per questo è capitato di dare
qualcosina a chi ha bussato alla nostra porta, vestito di stracci e e
con occhi pieni di disperazione, o di portare una sporta di carne
o di pollo ad un hogar di bambini molto piccoli che è a 5 minuti da
noi. Lo dico sempre ai miei pargoli: come gratuitamente abbiamo
ricevuto, possiamo dare gratuitamente.
Har baje
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