giovedì 7 maggio 2020

La Provvidenza non ha limiti!

C'è un aspetto della quarantena capace di infondermi fiducia e mi dà una carica pazzesca per andare avanti e vedere le cose con ottimismo: il fatto che non siamo soli e che questa situazione sta tirando fuori il meglio dalla gente! Una volta di più la Provvidenza non si è lasciata attendere, anzi si è fatta viva in maniera molto più forte rispetto alle altre occasioni.
All'inizio condividevo con Liliana preoccupazione sul fatto che i nostri principali fornitori erano sprovvisti del permesso per poter circolare per cui viveri e tutto ciò di cui abbiamo bisogno per i ragazzi difficilmente sarebbero arrivati. Ricordo bene che Liliana, a cui l'autorità pubblica ha rilasciato una specie di concessione a suo nome per uno dei nostri veicoli, è andata in città all'alba per poter comprare quanto gli era possibile di quello che ci sarebbe servito durante il blocco: è tornata con la camionetta piena ma le perplessità erano molte.... Per quanto sarebbero bastate? E' vero che avevamo delle scorte in magazzino ma per quanti giorni sarebbero durate? Quanto sarebbe durata questa disposizione (ancora oggi è in vigore e nonostante ciò i casi stanno aumentando)? Qui in zona non ci sono negozi così grandi da rispondere alle nostre esigenze: come avremmo fatto visto che il permesso che ci era stato dato era costituito soltanto da una serie di carte e mancava della cosa più importante, ossia il numero che veniva attribuito a chi poteva circolare con il proprio veicolo e che era la prima cosa che veniva controllato dalle forze dell'ordine?
I dubbi erano tanti così come i timori però, dopo i primi giorni, ecco arrivare i primi aiuti: pane, riso, fegato, patate... Più i giorni passavano e più ci arrivavano dei donativi che, oltre al cibo, consistevano in sapone, dentifricio, detersivo: molto spesso non erano grandi quantità ma ci servivano eccome e non potevamo fare a meno di ringraziare per quanto gratuitamente ci veniva dato. Se chiedevano una firma o una foto per testimoniare l'avvenuta consegna lo facevamo col sorriso in volto: serviva a rassicurare alla gente che i loro sacrifici non erano stati vani, erano andati a buon fine! Qualche volta è capitato di dover sfidare la sorte: è successo che ci chiamavano per andare a ritirare delle donazioni perchè impossibilitati a raggiungerci e Liliana andava a prenderle con la camionetta, sperando che quelle carte che le avevano dato avessero valore e non le avrebbero impedito di circolare. Qualche volta mi è capitato di accompagnarla oppure di dover circolare qui in zona da solo e devo ringraziare il Cielo che finora tutto sia andato bene e la polizia o i militari non ci hanno fatto storie: credo che sia anche merito del logo del centro, ben evidente sulle porte dell'auto, se hanno chiuso un occhio e non ci hanno sanzionato con una multa salata e la detenzione per un giorno. Quando si usciva eravamo sempre previdenti, attenendoci sempre ai protocolli stabiliti dal governo, ma non nascondo la tensione di quei momenti perchè si rischiava grosso, nonostante lo facessimo per i ragazzi.
Mi è stato chiesto di ricevere personalmente qualsiasi cosa ci arrivi come offerta e non mi sono tirato di certo indietro: quando suonano al cancello devo accertarmi che nessuno dei fanciulli si avvicini; ricevo i benefattori offrendo loro del disinfettante per pulirsi le mani; indico dove riporre le cose che vogliono lasciare; firmo o mi faccio scattare una foto con il donativo se necessario; congedo le persone che hanno voluto aiutarci ringraziandole di cuore; provvedo a disinfettare quanto ricevuto; chiamo i ragazzi affinchè mi aiutino solo quando sono rimasto solo ed i veicoli con cui sono arrivate le offerte se ne sono andati e, una volta che tutto è stato portato in magazzino, faccio lavare bene le mani ai miei piccoli aiutanti. E' un compito delicato e un poco complesso, necessario per proteggere la salute di tutti, ma lo faccio volentieri, anzi lo considero un onore perchè ancora una volta posso toccare con mano ed essere testimone della bontà che c'è nel mondo e mi dà la sicurezza di dire che non siamo soli a preoccuparci di questi piccoli! A volte questa funzione mi riserva qualche sorpresa, come quella volta che, suonato il campanello, mi sono precipitato all'entrata e mi son ritrovato davanti un soldato con il volto coperto dalla mascherina ed un fucile in mano: quasi mi viene un colpo! Dopo qualche attimo di sorpresa ho scoperto che stava scortando i dipendenti comunali che stavano distribuendo in tutte le case del territorio le borse solidarie, che contenevano alimenti di prima necessità: ho compilato i moduli richiesti e li ho ringraziati di cuore per le 10 sacche che ci avevano destinato. Mi hanno chiesto anche di registrare un audio rivolto alla sindaca per aver pensato al centro: non mi sono negato ma la cosa mi è apparsa un poco strana, ne ero quasi intimorito visto che avevo l'onore di dover rappresentare il centro ed i ragazzi davanti ad una carica pubblica.
Ad ogni donazione mi si scalda il cuore e ripeto sempre a me ed ai ragazzi che siamo fortunati, ora abbiamo i congelatori pieni come non mai e poco importa se a volte devo armarmi di martello e faticare per poter tirar fuori la carne o il pollo per il pranzo: c'è qualcuno che pensa a noi ed è disposto ad aiutarci! Non è una cosa da poco visto che qui nei dintorni ed in altre zone ci sono famiglie che già non hanno da mangiare, in alcuni quartieri si cucina tutto quello che gli viene portato in dono in un unico pentolone e si mangia tutti insieme: per questo è capitato di dare qualcosina a chi ha bussato alla nostra porta, vestito di stracci e e con occhi pieni di disperazione, o di portare una sporta di carne o di pollo ad un hogar di bambini molto piccoli che è a 5 minuti da noi. Lo dico sempre ai miei pargoli: come gratuitamente abbiamo ricevuto, possiamo dare gratuitamente.
Har baje

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