giovedì 10 ottobre 2019

Un piccolo insuccesso

Ieri è stata una bella giornata in quanto siamo andati ad un parco di divertimenti munito anche di piscina grazie alla generosità dei proprietari: i ragazzi erano ovviamente allegri mentre io non riuscivo ad esserlo. Non posso dirci di averci provato ma tutti i miei tentativi erano stati vani: stavo pensando ancora a quanto successo in mattinata, quando ho portato le ragazze dal dentista per il controllo su come procede l'ortodonzia.
Tutto va per il verso giusto, fatta eccezione di una fanciulla che proprio non ne vuole sapere di indossare la maschera facciale che le permetta di allineare l'arcata superiore a quella inferiore dei denti: ci sono passato varie volte per questo problema, ci ho parlato ed ammetto che mi ha fatto perdere la pazienza più di una volta, ho fatto quello che mi ha chiesto ma alla fine tutto si è rivelato inutile. Mi sono arreso visto che quando le chiedevo di indossarlo per il suo bene mi guardava e restava in silenzio, come se l'avessi offesa: nelle ultime settimane quando veniva per ricevere il collutorio mi limitavo a chiederle se avesse usato l'apparecchio, anche se conoscevo già la risposta, ed al suo riscontro negativo non glielo davo perchè non aveva fatto la parte che gli competeva affinchè l'ortodonzia avesse successo. Ultimamente non veniva nemmeno più alla sera in infermeria per il controllo sulla pulizia dei denti: è così che a poco a poco la speranza di poterla aiutare si è spenta, non riuscivo più a tendere il braccio mentre lei non accennava nemmeno ad un piccolo sforzo per afferrarla.
Lentamente si è fatta strada dentro di me l'idea di mettere fine al progetto relativo alla sua ortodonzia: non c'era più nessun progresso, anzi nel penultimo controllo si è riscontrato un piccolo passo indietro, e non valeva più la pena investire tempo e sforzi di qualsiasi tipo se da parte sua non c'era alcuna voglia di impegnarsi, di metterci del suo. Ero confuso e molto sul da farsi, anche i consigli che mi erano stati dati non avevano funzionato, ho cercato di incoraggiarla nei suoi tentativi di fare la propria parte ma non è stato sufficiente: a mettermi più confusione in testa sono state le sue parole di domenica scorsa, con cui si è scusata per il suo comportamento e con cui ha promesso di impegnarsi. So che le sono costate, lo potevo notare in faccia che si vergognava di quanto aveva fatto e sperava con tutto il cuore che ciò sarebbe stato sufficiente affinchè ritornassi sulla decisione presa: quella notte ho dormito male, mi chiedevo chi fossi per poterle negarle l'ennesima possibilità o se fosse meglio mettere fine a questo progetto che, dati alla mano, per lei non stava funzionando. Ho chiesto a Liliana un consiglio, mettendole davanti i miei dubbi e non nascondendole nessun aspetto della vicenda: mi ha confortato e mi ha detto che era meglio sospendere questa iniziativa perchè la fanciulla non si dimostrava pronta a beneficiarne e probabilmente doveva prima risolvere qualche suo problema interiore per poi, in futuro, poter cogliere quest'opportunità.
Dal sognatore che sono speravo in un finale diverso ma, vedendo che la fanciulla ha nuovamente inatteso le promesse fatte domenica, mi sono dovuto ricredere ed ammettere che la scelta fatta fosse quella migliore: il giorno prima del controllo ha tentato ancora una volta di farmi cambiare idea ma sono riuscito a farla desistere ricordandole che non aveva mantenuto la parola data appena due giorni prima.
Il mercoledì mattina è stata dura dover dire al dentista di toglierle tutto: all'udire queste parole è rimasto scioccato, non poteva credere a quanto gli stessi dicendo. Mi faceva male raccontargli i motivi di questa decisione perchè per me rappresenta un piccolo fallimento e penso che non gli facesse bene ascoltarli, visto che per il suo lavoro non metto un euro ed è un regalo che fa ad ogni fanciullo dell'hogar che necessita del suo operato: si leggeva nei suoi occhi la tristezza di scoprire che i suoi sforzi per fare del bene non erano serviti. Ha cercato di dissuadermi ma la decisione non era solo mia e non è stata presa a cuor leggero: per non interrompere bruscamente l'ortodonzia e non perdere tutto quello che si è fatto finora, ho concordato con lui di proseguire fino a fine novembre, col conseguimento di un risultato intermedio che è ben distante da quello che si era prefissato all'inizio dell'anno ma che risulta sufficiente a non buttare alle ortiche questi sette mesi di trattamento.
E' la miglior opzione possibile che potessi avere ma non posso esserne contento: mi sarebbe piaciuto portare a termine questo progetto ma, a volte, ad un certo risultato non ci si può arrivare da soli , è necessario farlo in due a condizione che l'altro metta la parte che gli spetta altrimenti sarà un fallimento. Non mi consola il fatto che si tratti del primo insuccesso su 12 ragazzi che ho avuto la fortuna di aiutare con l'ortodonzia: mi chiedo se ho sbagliato qualcosa, se dovessi darle più fiducia rispetto agli altri anche se sono consapevole di aver cercato di aiutarla in tutti i modi fino all'ultimo ma, per motivi che purtroppo non mi sono del tutto chiari, è riuscita a respingere tutti i miei sforzi nonostante all'inizio fosse completamente entusiasta dell'idea di sistemarsi i denti. Mi interrogo se  nel suo caso fossi più interessato al tendere il braccio rispetto al modo in cui lo stessi facendo, spingendola a non afferrarlo perchè lo stavo allungando nel modo sbagliato, e cerco di consolarmi con la certezza che tutto questo mi tornerà utile in futuro. Quel che più conta ora è camminare ancora insieme a questa fanciulla per il poco tempo che resta del progetto, cercando di non colpevolizzarla perchè le cose non sono andate nel verso giusto e dandole fiducia nei momenti in cui ne avrà bisogno: sarà un bel banco di prova, soprattutto per il sottoscritto.
Har baje

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