La vita dell'hogar è costellata da
imprevisti che possono mettere in difficoltà: un esempio recente è
il ricovero ospedaliero di Bautista che ha imposto il fatto che
qualcuno stesse con lui tutto il tempo in quanto non poteva rimanere
solo. A turno il personale ed il sottoscritto ci siamo avvicendati
durante il giorno e la notte per assisterlo, anche a cambio di un
giorno in più di riposo, e quando non vi era altra scelta si è
ricorso a pagare qualcuno che se ne prendesse cura per tutto il
periodo che non potevamo coprire, facendo un piccolo sacrificio
economico.
Il problema è quando si accavallano
più eventi negativi e l'unica cosa da fare è stringere i denti ed
andare avanti: è successo proprio nel periodo in cui Bautista era in
ospedale, quando contemporaneamente è morto il padre di una delle
educatrici e don Claudio è stato male per più di una settimana. Una
situazione difficile da gestire visto che il centro conta con poco
personale e 63 ragazzi da tener a bada, inoltre c'era la kermesse
alle porte ed erano molte le cose da definire e realizzare. Non c'era
da farsi prendere dal panico e così abbiamo fatto: ognuno avrebbe
dato qualcosa in più, c'era da imboccarsi le maniche e non c'era
tempo per discutere o lamentarsi. I fanciulli del salone
dell'operatrice assente sarebbero stati ripartiti tra quelle presenti
e poi in serata avrei collaborato con chi era presente nel caso
toccasse ad una educatrice andare a passare la notte con Bautista.
Per quanto riguardava l'assenza di don
Claudio io l'avrei rimpiazzato: mi era già capitato ma non per un
periodo così lungo ed inatteso. Lavorandoci assieme un po' di cose
le ho imparate ma stavolta c'erano da risolvere degli inconvenienti
urgenti di cui solitamente si occupava: fortunatamente li ho
risolti cercando di ricordare i suoi suggerimenti e sperando che il
problema fosse men complicato da risolvere di quanto pensassi. Un
giorno mi son ritrovato alle prese con un rubinetto che non smetteva
di perdere acqua e, grazie a dei flash di quanto mi era stato
spiegato, sono riuscito a sistemarlo in circa due ore, dopo aver
provato di tutto: forse ci ho messo un po' troppo ma vuoi mettere la
soddisfazione di avercela fatta da solo? Mi sentivo come un bambino
che riceve il regalo tanto desiderato, poco importava quanto tempo
avessi impiegato! Il lato negativo della questione è che dovevo in
parte rinunciare a fare quello di mia competenza o cercare il tempo
per farlo: impresa ardua visto che c'era qualcosa che aveva la
priorità rispetto al resto!
La cosa che conta è che tutto è
filato liscio, senza intoppi: nonostante il fatto di trovarsi in una
situazione di forte disagio ho imparato che non si è soli ad
affrontarla ma si fa parte di una squadra che si aiuta e sorregge a
vicenda. Non c'è troppo da preoccuparsi e da farsi prendere dall'ansia, interrogandosi sul miglior modo di affrontare la vicenda: c'è solo da trovarsi pronti, disponibili a tutto e consapevoli del fatto che se si
riesce a realizzare una cosa bene altrimenti si rimanderà. L'importante è dare il meglio di sé, non importa se basterà o
no, ma sicuramente chi ci è intorno lo noterà e chissà che non lo
invogli a fare altrettanto: personalmente non lo faccio per me stesso
ma, in questo caso, per i fanciulli che mi sono stati affidati e che
meritano di aver qualcuno che cerchi di non arrendersi mai pur di
vederli felici.
Har baje
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