Quest’anno mi son promesso di trovar del tempo per praticare
questo mio grande interesse, complice il fatto che gran parte della strada che
conduce all’hogar è stata asfaltata di recente, ma quando? Per diverse ragioni,
non sapevo in quale parte della giornata uscire ed alla fine, convinto che se
uno vuole il tempo lo trova, ho optato per la mattina presto sfruttandone così
la frescura: mi sveglio sulle 6 per fare un’uscita che può durare a poco più di
un’ora. Se per qualche motivo non riesco a farlo, l’alternativa è la sera ma ora che
le giornate si stanno accorciando cerco di evitarlo per non correre rischi.
Ma dove trovo la forza per fare questo? Beh, semplicemente la
corsa per me è un momento di svago, in cui libero la mente e posso guardarmi
intorno, notando come le cose cambino o sorprendendomi che non avevo mai colto
quel piccolo particolare che è sempre stato lì e non ci avevo mai fatto caso.
In questo piccolo ritaglio di tempo riesco a rilassarmi, a volte mi fa trovare
soluzioni semplici a problemi che mi affliggevano da sempre oppure mi permette
di scaricare quella tensione legata alle questioni quotidiane dell’hogar. La
gente del posto ormai ci ha fatto il callo nel vedermi allenare e qualcuno mi
incita, altri rimangono ancora meravigliati o perplessi mentre ogni giorno scopro qualcosa
di più sull’urbanizzazione: passo di fianco ad un baldacchino che offre la
colazione a base di zuppa o di qualcosa di fritto, vedo gente rovistare nella
spazzature e che chi è automunito offre passaggi ai vicini, noto che le case
il più delle volte son fatte coi materiali più disparati. Alla fine di ogni
sgambata mi sento felice, non importa il riscontro cronometrico, e so di
affrontare la giornata con uno spirito diverso, più ottimista.
I ragazzi, nel vedermi in maglietta e pantaloncini, sono
sempre incuriositi e mi chiedono fino a dove sono arrivato, il tempo impiegato
e addirittura se quel giorno sono già uscito ad allenarmi oppure no: l’osservarmi
così vestito la mattina presto per loro è diventata una piccola abitudine.
Sulle prime mi dicevano “Marco, perché vai a correre? Sei già così magro perché
vuoi dimagrire ancora?” ed io ero sempre pronto a spiegargli che è una cosa che
mi piace e a cui non posso fare a meno ma non appaiono molto convinti della risposta. Qualcuno si è
offerto di accompagnarmi ma, anche se l’idea non mi dispiace, gli ho detto di
no: la ragione è che è un momento mio, uno dei pochi in cui non sono in loro
compagnia e posso anche fare un piccolo bilancio su come sto andando e dove
posso migliorare.
La passione è tanta che mi ha spinto, questa domenica, a partecipare ad una
corsa organizzata a Santa Cruz: erano 10 chilometri e soprattutto
riuscivo ad unire l’utile al dilettevole, visto che il ricavato andava tutto in
favore di un altro hogar. E’ stata la mia prima gara fuori dall’Italia e l’emozione è
stata tanta perché farlo in questa terra ha un sapore particolare: ne sono
rimasto entusiasta anche per il riscontro cronometrico, che mi ha stupito soprattutto
per il caldo afoso che mi aveva accompagnato lungo il percorso. Ora il mio
obiettivo è allenarmi bene per fare la maratona di Venezia: cercherò di
concluderla per i ragazzi dell’hogar, so che non sarà facile ma se è per loro
vale la pene provarci!
Har baje
Hai proprio ragione marco, è importante riuscire a ricavarsi alcuni momenti in cui ricaricarsi e solo per noi stessi, te lo dico da genitore, non si toglie niente a nessuno, anzi. ...poi stiamo così bene e in pace che riusciamo a dare di più a chi ci sta vicino.....
RispondiEliminaricorda sempre quando ti prendi questi momenti quel bellissimo canto che dice "e imparerò a guardare tutto il mondo con gli occhi trasparenti di un bambino....." è il segreto per contemplare Dio!
Hai baye
Antonella mira