martedì 11 novembre 2014

Com'è fatto l'hogar

Nelle varie occasioni che mi sono state date in questi giorni per parlare della mia esperienza spesso mi è stato chiesto com'è fatto l'hogar e, purtroppo, non mi è stato semplice dare una risposta perché, non avendo a disposizione un'immagine che mi aiutasse, ho dato un'idea molto vaga della  struttura: con questo post cercherò di rimediare aiutando anche con la foto dell'hogar, ripreso dal satellite, riportata qui sotto.


La prima cosa che si nota è un'area delimitata da un riquadro rosso: si tratta della scuola dove vanno i ragazzi e quelli delle vicinanze. Essa è stata costruita assieme all'hogar dal fondatore dell'opera, Padre Minghetti di Vercelli, pensando ai bambini che ospitava ed anche alla gente povera che viveva intorno: all'inizio ne era anche direttore poi, negli ultimi anni della sua permanenza, si è optato di affidarla ad un comitato legato alle scuole popolari di Don Bosco, alleggerendo così la gestione amministrativa del centro.
La seconda cosa che risalta agli occhi è la presenza di alcuni numeri nell'immagine sopra riportata: ciò mi servirà per spiegarvi, nel nostro "tour virtuale", dove si trovano le strutture che compongono l'hogar oltre a dirvi a cosa servono. Ora però cominciamo la nostra visita in rigoroso ordine numerico:
1) a pochi metri dall'ingresso, sulla destra troviamo il capitello dedicato alla Madonna, che ci dà la sua protezione ogni giorno in tutto ciò che facciamo.
2) qui ci sono il garage, dove parcheggiamo la camionetta, ed un posto al coperto dove mettiamo l'immondizia che poi porteremo all'entrata principale nei giorni in cui passano a raccoglierla. Attualmente di fianco alle due strutture stiamo costruendo un'infermeria ed una stanza dove il personale timbrerà il cartellino ed avrà gli armadietti a disposizione: ciò è stato possibile grazie ad un donatore lombardo.
3) è la zona degli uffici di Liliana (amministratrice e responsabile legale dell'hogar), dell'assistente sociale e della psicologa. Ci sono anche due stanze destinate ad eventuali volontari che vorranno venire a condividere con noi un pezzo di strada.
4) qui troviamo la mia camera, la cucina e la sala da pranzo. C'è anche un ufficio che veniva molto utilizzato dai precedenti direttori e delle camere dove viveva Padre Minghetti ed ora destinate ai sacerdoti che ci vengono a trovare per qualche giorno.
5) il magazzino dove Don Claudio, il nostro tuttofare, tiene tutti gli attrezzi e i pezzi di ricambio per mantenere la struttura in buono stato. Dietro troviamo la cuccia di Princesa, la nostra cagna da guardia, che sta rinchiusa durante il giorno per poi essere liberata la notte.
6) il dormitorio dei ragazzi, in entrata del quale si trovano 3 saloni di studio, destinati ai ragazzi più grandi.
7) in questa struttura c'è di tutto e di più: ci sono i refettori dove si mangia, i vari magazzini per il materiale scolastico, i prodotti per la pulizia ed i vestiti, il bagno pubblico e alcune stanze da letto per le bambine.
8) qui si trovano la biblioteca, usata anche come sala per le riunioni col personale, e la lavanderia. Dietro c'è uno spazio coperto per stendere ad asciugare i panni.
9) la cappella, dove si fa la Messa o la liturgia della Parola e la preghiera serale.
10) cucina e relativa dispensa. Diviso da un corridoio c'è anche il bagno pubblico per i maschi.
11) sono i chalet, ovvero delle casette dove dormono le ragazze.
12) il centro fisioterapico, dove vengono seguiti i ragazzi del centro che hanno alcune disabilità, sia mentale che fisica (attualmente sono otto).
13) altri saloni di studio.
14) il forno a legna, dove si cuociono la pizza o i dolci. Quando manca il gas si cucina qui.
15) il salone della televisione per i bambini fino ai 10 anni.
16) la piscina. Pensata dal Padre per la terapia dei disabili, viene usata da tutti i ragazzi per trovare refrigerio nel periodo più caldo dell'anno, tra novembre e gennaio.
17) il salone "Divino Niño", dove la domenica  i maggiori di 10 anni vedono la televisione. Spesso viene usato anche per altre attività, tipo i compleanni, quando il tempo non permette altre soluzioni. Di fianco troviamo un altro magazzino dove mettiamo materassi, letti e sedie in più.
18) la cabaña, una casetta dove attualmente vive la nostra lavandaia con la sua famiglia. All'inizio era stata pensata come alloggio per i volontari, in modo che fossero più indipendenti e liberi dalle regole del centro.
19) il parco "San Miguel", dove ci sono scivoli, altalene e il campo da pallavolo.
20) il campo da gioco, dove spesso si gioca a calcio.
21) l'orto, che sto realizzando assieme ai ragazzi.
Il nostro tour finisce qui, sperando di aver soddisfatto la curiosità dei più: come avrete potuto notare si tratta di una struttura grande, in cui non c'è giorno in cui non ci sia da sistemare qualcosa, ed è la mia casa, così come lo è per i ragazzi, e ciò mi spinge a cercare di prenderne cura e di migliorarla il più possibile grazie anche all’aiuto di molti che, in Italia, ci stanno dando una mano.
Har baje

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