venerdì 29 novembre 2013

Saluti...

Ultima settimana prima di tornare un mesetto in Italia: anche se mi pare impossibile, mi sembra di viverla più intensamente delle altre anche perchè voglio terminare le cose iniziate per non ritrovarmele da finire al mio rientro.
Una settimana caratterizzata dalla presenza costante di tutti i bambini, visto che la scuola è finita e soltanto qualcuno ha da fare dei corsi di recupero, e da un gran caldo umido, che rende più gravoso lo svolgimento delle faccende quotidiane.
Una settimana fatta anche di saluti a chi purtroppo non vedrò al mio ritorno: Sara, il caso più grave tra i bambini diversamente abili, è già tornata a casa ed a breve sarà il turno di Ricardo, quindicenne su una sedia a rotelle, che tornerà a vivere, dopo ben 8 anni di hogar, con la mamma che gli vuole molto bene dopo 8. Da un lato la cosa mi rattrista soprattutto per Ricardo, con cui fin dalla prima volta che ci siamo visti (2007) ho subito instaurato un bel rapporto e di cui ammiro la grinta e la forza d'animo nell'affrontare e superare l'ostacolo di non potersi muovere con le proprie gambe, ma sapere che hanno la fortuna di tornare in un posto dove sono amati per come sono è motivo di gioia.
E' il tempo anche di congedarsi in qualche modo da chi probabilmente non sarà qui in hogar al mio ritorno: dopo aver condiviso dl tempo con questi ragazzi, è difficile staccarsi da loro per il legame che si è creato nonostante alcune incomprensioni e momenti difficili ed il solo pensare che potrebbero andar via mi riempie di tristezza. Non posso neanche dirgli che se ne andranno, anche se credo che in cuor loro sanno che sono nella lista dei probabili partenti. E' il caso di Gilberto e Boris, entrambi quindicenni, con cui ho creato un bel rapporto, nonostante sia caratterizzato da alti e bassi: essendo sicuro della loro partenza quando non sarò in hogar, ho voluto portarli con me in città a passeggiare e mangiare ancora una volta assieme. E' stata una bella camminata, siamo andati per la piazza principale e per il mercato: qui abbiamo notato tre loro coetanei dormire come meglio potevano su dei gradini, con gli occhi semiaperti, e i due mi guardavano con aria dispiaciuta e parevano chiedermi perchè ciò fosse possibile, perchè quei ragazzi non hanno avuto la possibilità di entrare in un centro d'accoglienza. Non hanno detto niente sull'accaduto, personalmente credo che a volte ci sono altri modi per farsi capire e questo è stato uno di questi momenti: penso che la mia espressione impotente di fronte a quanto avevamo visto valesse più di qualsiasi parola.
Visto che avevano molta fame, li ho portati alla churrascheria dove già eravamo stati a luglio: qui ho ordinato della limonata per dissetarci e una bella grigliata, ci siamo riempiti fino a scoppiare! La soddisfazione di vederli sazi e soddisfatti non ha prezzo ed i loro grazie hanno avuto un sapore particolare: pensavo che mi mancheranno. Poco dopo i due mi fanno capire che vogliono rimanere all'hogar finchè non saranno maggiorenni perchè si trovano bene e si son fatti molti amici: queste parole mi facevano sprofondare sapendo come stavano le cose, non volevo terminare una bella giornata dicendo loro che purtroppo non potrà essere così. E' difficile dover nascondere qualcosa a chi reputi importante e che ha fiducia in te ma penso che il mio silenzio sull'argomento abbia confermato i loro sospetti. 
Tornati in hogar, sentirmi dire che avevano passato una bella giornata è stato grandioso: questo era il mio intento e ci sono riuscito! Chissà se avrò ancora l'occasione per farlo però devo ricordarmi che, oltre a Gilberto e Boris, qui ci sono quasi ottanta bambini che la meritano in quanto sono tutti importanti per me e hanno bisogno di qualcuno che li ami così come sono e che sia disposto a stare qualche ora in loro compagnia, senza chiedere nulla in cambio. 
Har baje


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