Dopo aver letto un'articolo interessante sull'esperienza di una
volontaria qui a Santa Cruz (clicca qui per visualizzarlo), ho potuto constatare come sia cambiato o
meglio come si è trasformato il mio modo di vedere le cose che mi
circondano.
L'esempio più lampante è quando vado in centro il mercoledì,
che è il mio giorno libero: durante il tragitto mi capita di vedere
ai semafori ragazzi che fanno i giocolieri ai semafori oppure madri
con i propri piccoli, con capelli e piedi che definire sporchi è dir
poco, che chiedono l'elemosina. Andando verso la piazza principale,
ci si imbatte sempre in qualcuno che dorme per la strada ignorando il
traffico caotico che gli transita accanto e fa specie vederlo
coprirsi con una misera coperta, specialmente in questa settimana
caratterizzata dagli ultimi sprazzi di freddo: qui nelle case non c'è
riscaldamento ma avere un tetto sopra la testa, nonostante gli
infissi siano ricchi di spifferi, e più di una coperta da usare
aiuta molto a tenersi caldi.
Da due settimane mi capita di trovarmi davanti a due fratellini,
il più grande avrà 10 anni, che dormono avvinghiati in una coperta
appena fuori di un uscio di una casa abbandonata: ho cercato di
vedere se magari almeno uno dei genitori fosse nei paraggi ma niente.
Da quest'incontro puramente casuale noto com'è cambiato il mio modo
di vedere il mondo: in Italia avrei pensato che, prima o poi, forse
avrei fatto qualcosa per loro e ciò molto probabilmente sarebbe
rimasta soltanto una buona intenzione. Ora che vivo qui e pian piano
sto cominciando a capire come funzionano le cose, la certezza è che
qualcosa si debba fare, anche se a volte prevale il senso di
impotenza, e mi pongo una serie di domande: perchè si trovano in
quella situazione, qual'è la loro storia e sopratutto qual'è il
loro nome. Cose che non mi sarei mai chiesto prima e che ritengo siano
il frutto della mia vita in hogar: interrogativi che dovremmo porci
sempre, perchè per essere delle persone buone non dovremmo soltanto
limitarci all'aiuto ma anche a conoscere un poco la persona che
stiamo aiutando. Se non ci interessiamo veramente all'altro,
quell'aiuto che riusciamo a fornirgli potrebbe perdere di significato
perchè si trasforma in qualcosa di meccanico, magari fatto per
vedere i propri valori o il proprio credo tradotti in realtà: ciò
che lo rende un gesto d'amore, non importa quanto piccolo o grande, è
l'incontro con l'altro che è un essere umano come noi e in quanto
tale meritevole delle nostre attenzioni.
Har baje
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