sabato 3 maggio 2025

Sorpresa pasquale!

Rieccomi qui, dopo giornate belle intense e piene di impegni tra settimana santa e compleanno: me le porto dentro nonostante la fatica perché mi hanno fatto vivere grandi emozioni. Tra le tante immagini che ho nel cuore ne scelgo una: quella che mi hanno scattato in Parrocchia prima delle celebrazioni del Venerdì Santo, non tanto perché è la prima volta che ho la fortuna di viverlo al di fuori dell’hogar, tra la gente ma per il fatto di averla condivisa con i “miei” chierichetti. 
Confesso il mio nervosismo perché una cosa è coordinare la pastorale dentro le mura del centro, un’altra è viverla fuori senza quella protezione di un ambiente che conosco ormai molto bene e che mi fa sentire al sicuro: mi sono rimesso in gioco, tra mille dubbi e poche certezze. 
Padre Ezequiel, il parroco, mi ha appoggiato e spronato come quando ha detto davanti a tutti “qui c’è l’accolito e dovete rivolgersi a lui”, non mi ha mai fatto sentire abbandonato ed è stato sempre paziente ad ascoltarmi anche quando avevo solo bisogno di una conferma che stavo facendo le cose per bene. Non è stato l'unico ad accompagnarmi nei giorni intensi della settimana santa, in cui mi dividevo tra hogar e Parrocchia, ma ci sono stati Liliana, suo marito, il personale ma soprattutto mi sono stati vicini 13 fanciulli, che mi hanno sopportato ed appoggiato senza tirarsi indietro: i chierichetti!
Quando sono rientrato dall'Italia, 8 ragazzi sono venuti a chiedermi di aiutare nelle celebrazioni, affiancandosi alle 4 bambine che lo facevano dallo scorso anno: ero felicemente sorpreso della cosa! Non era il loro numero a preoccuparmi ma il fatto che i maschietti che volevano essere ministranti erano tra i più tremendi, quelli che ne combinavano di tutti i colori, a volte picchiando i più piccoli in altre rispondendo male a tutti quando gli gira: che fare? Qualcuno mi suggeriva di non accettarli nel gruppo ma non ero d’accordo per due motivi: se qualcosa che viene dal cuore gli chiede di far questo non sarà di certo il sottoscritto ad impedirglielo e naturalmente non posso escludere nessuno quando lo stesso Gesù si è circondato di gente che non era certamente santa. 
Il cammino con loro non si limita ad insegnarli cosa devono fare quando stanno servendo all’altare ma si tratta di un percorso in cui cerco di farli capire cosa significa assumersi un impegno e cosa comporta: se amo a qualcuno sicuramente non mi pesa fare qualche piccola rinuncia. E’ anche un discorso di fiducia: so che daranno il loro meglio e se sbaglieranno sicuramente gli servirà da lezione per la prossima volta, d'altronde capita ancora adesso a me, che di errori ne commetto a valanga ma rappresentano il punto da cui posso ripartire! L'importante è accompagnarli, non farli sentire soli.
Durante la settimana santa mi hanno stupito: nonostante la paura, perché trovarsi davanti a tantissima gente che non si conosce non è come aiutare nelle celebrazioni in hogar dove tutti sanno benissimo chi sei, sono stati ben attenti alle mie parole ed ai miei gesti, mi bastava un’occhiata per rassicurarli e per fargli capire che era il momento di svolgere il compito che gli avevo dato, mi hanno aiutato anche quando non glielo avevo chiesto ed alla fine ci siamo persino divertiti! 
Durante la Via Crucis del Venerdì Santo, dopo quasi due ore di Messa, li guardavo davanti a me mentre aprivano la processione, a volte camminando titubanti in altre con passo veloce: per loro, come per me, era la prima volta e mi hanno fatto sentire orgoglioso perché semplicemente hanno fatto del loro meglio. Alla fine della celebrazione li ho ringraziati e gli ho fatto i complimenti: non era stato facile, nemmeno per me visto che non avevo idea di come fossero le celebrazioni in terra boliviana, e non c’erano, come in altre occasioni, i ministranti della cappella vicina da cui prendere esempio e che ci davano una mano. Hanno fatto tutto bene, certo qualcosa c’è sempre da migliorare: è stato il più grande regalo che potessi ricevere, quello di sentirmi felice per ciascuno di loro e per condividere insieme questo mio primo Triduo Pasquale in una Parrocchia di Santa Cruz!
Har baje

stampa la pagina

Nessun commento:

Posta un commento