Rabbia

Vi è mai capitato di ritrovarvi davanti una situazione in cui vi prendono i famosi cinque minuti e si è costretti ad ingoiare il rospo? Ultimamente a me succede spesso, ogni volta che esco mi trovo davanti una scena in cui mi sento prendere dal nervosismo, dettato più dal sapermi del tutto impotente ed allo stesso tempo testimone di qualcosa di profondamente ingiusto.

Certo, potrei cercare un percorso alternativo per non imbattermi nella causa di questo mio malessere ma so che sarebbe del tutto inutile. Il motivo? Semplicemente la vedo lungo le arterie principali della città, soprattutto negli incroci più trafficati o nelle mega rotonde: impossibile riuscire ad evitarla! Si tratta di un fenomeno che c'era già prima della pandemia ma che ora pare avere assunto dimensioni allarmanti: ci sono dei bambini molto piccoli oppure adolescenti con in braccio i loro fratellini che camminano tra le auto chiedendo qualche spicciolo. Li vedi sporchi, il viso coperto dalla polvere ed i vestiti talmente sudici che mi spingono a chiedermi quando si sono lavati l'ultima volta. Provo una profonda tristezza nei loro confronti che però si trasforma rapidamente in rabbia quando vedo le presunti madri, quasi sempre di una certa stazza, o comunque un gruppo di quelle che reputo essere delle parenti, sedute mangiando o chiacchierando a volte su dei materassi o su un telo in mezzo alle rotonde o in un angolino seminascosto lungo gli incroci. 

A volte le noto mentre spidocchiano uno dei loro tanti figli ma quella scena ogni volta mi fa ribollire il sangue: possibile che devono essere quei piccoli la soluzione ai loro problemi? Se devi chiedere l'elemosina almeno fallo di persona, non usare quei bambini a questo scopo: sono soltanto delle vittime di un mondo ingiusto, non farglielo pesare più del dovuto. Non mi permetto di giudicare, anche se la tentazione è forte, cerco di mettermi nei loro panni ma non ci riesco: credo che se mi ritrovassi nella loro situazione mi darei da fare, non lascerei mai che un ragazzino di 4 o 5 anni stia da solo lungo la strada e cammini tra le macchine che aspettano il verde del semaforo per chiedere una monetina... Non lo trovo giusto! Almeno accompagnalo, non guardarlo da lontano o nel frattempo ti limiti a scambiare qualche parola con le tue amiche o parenti o a poltrire aspettando che ti portino quanto quei fanciulli hanno raccolto. 

L'altro giorno mi è venuto un nervoso che mi è stato difficile far passare in quanto vedevo dei pargoletti che col freddo e la pioggia continuavano a chiedere qualcosa ai conducenti mentre chi dovrebbe prendersene cura si trovava ben riparato: ma che razza di mondo viviamo? Ero arrabbiato e molto, e quello che aumentava la mia ira era il fatto che semplicemente non potevo far niente, avevo le mani legate. Mi chiedevo dove stanno le autorità, giustamente fanno mille controlli negli hogar per vedere che tutto sia in ordine ma in questi casi sembrano chiudere gli occhi: perchè?

Da parte mia ho scelto di non dare mai soldi a quei piccoli, so benissimo che non andrebbero direttamente a loro: l'altro giorno mentre facevo il pieno di gas mi si è avvicinata una ragazzina, credo avesse 10 anni. Quello che indossava era sporco e pieno di buchi,  i capelli unti e spettinati, la faccia scolpita dal freddo e dal sole: giuro, vederla in quello stato generava in me una profonda tristezza. Mi guarda e con disinvoltura mi chiede qualche spicciolo: mi nego alla sua richiesta, quindi lei passa dritto, va in una rivendita ed esce con un paio di biscotti ed una bibita. Mi ripassa di fianco, attraversa la strada, consegna quanto appena comprato al gruppo di donne sedute all'inizio della rotonda, va vicino al semaforo ed aspetta il rosso per poi elemosinare qualcosa tra i veicoli: non avevo parole, solamente c'era qualcosa in me che stava andando in ebollizione e parecchio. Continuo a credere che questo tutto questo sia profondamente triste ed ingiusto, so che dare una monetina non potrà mai essere una soluzione ma mi ritrovo del tutto impotente, chiedendomi solamente se e come sia possibile cambiare questa realtà.

Har baje