Ci sono giornate in cui i ragazzi ne
combinano di tutti i colori e per farti ascoltare devi alzare la
voce, ci sono volte in cui ne hanno fatta una bella grossa e mi tocca
metterci una pezza oppure mi fanno talmente arrabbiare che mi chiedo
che ci faccio qui, ci sono occasioni in cui la tristezza prende il
sopravvento e capita anche di piangere perchè non riesco proprio a capire in
che modo parlare al loro cuore... Stavolta però non è uno di
questi giorni! I ragazzi infatti, assieme alle loro educatrici, mi hanno
riservato una piacevole sorpresa in occasione della festa del papà.
Quando sono entrato nella cappella
assieme a don Eliseo di colpo tutte le fatiche, tutti i problemi e le
tante cose da fare che mi riempiono la testa sono letteralmente
scomparsi all'ascoltare l'applauso che i bambini ci hanno riservato,
lasciando spazio a delle piacevoli sensazioni e mi era difficile
nascondere quello che stavo provando in quel momento.Una volta terminato il
battimano ecco che due dei più grandi ci portano delle ceste di
frutta, davvero un bel regalo, e visibilmente emozionati tutti
iniziano a cantare una canzone che ricorda il motivo per cui ci
stanno festeggiando: siamo i loro papà! E' vero che non siamo i loro
padri biologici ma io e don Eliseo cerchiamo di prenderci cura di
tutti come farebbe qualsiasi genitore, vedendoli crescere e cercando di insegnargli come essere delle
buone persone: magari i risultati tarderanno ad arrivare,
probabilmente non potremmo vederli coi nostri occhi ma almeno da
parte mia posso dire che non smetto mai di seminare, nella speranza
che un domani gli possa servire. Gli voglio bene, in tanti li ho
visti crescere e non conto le volte di quanto ci rimango male quando
mi rispondono dietro oppure nel sentire quello che combinano o che
non vanno bene a scuola, spesso mi sono rattristato nel vederli
corrucciati o piangere senza proferire una parola: posso solo
benedire questi attimi perchè mi fanno capire cosa vuol dire essere
genitore e soprattutto quanta pazienza hanno avuto i miei nel farmi
crescere, mi dicono quanto amore ho avuto la fortuna di ricevere.
Ora, davanti a tutti questi fanciulli
con gli occhi pieni di affetto, so una volta di più che tutto questo
ne vale davvero la pena e non posso che farmi travolgere da abbracci,
di sorrisi e da una marea di letterine e biglietti di auguri. Le
arrabbiature, gli screzi, le marachelle grandi e piccole passano in
secondo piano in quel momento perchè in quello stesso momento ci sono
loro che vogliono dirmi alla loro maniera quanto ci tengono a me,
attraverso quegli sguardi e quei gesti che ormai non rappresentano
più un segreto. Mi è dispiaciuto scorgere in fondo agli occhi di
qualcuno un pizzico di tristezza, so che il loro pensiero va altrove,
si rivolge verso chi li ha messi al mondo e non possono vedere per i
motivi più diversi e questa ricorrenza non fa altro che aumentare
questa sensazione di nostalgia verso i propri cari, davanti alla
quale non posso fare niente.
La giornata mi lascia un bel carico di
emozioni e di ricordi, come il tempo passato con il mio figlioccio
che ha voluto fortemente aiutarmi nei miei compiti, ma soprattutto mi
rimangono impresse le parole delle varie letterine ricevute: mi hanno stupito, commosso perchè inaspettate e molto profonde. Capisco
che i loro autori hanno aperto il loro cuore e sono onorato del fatto che
l'abbiano fatto proprio con me: leggendo quanto hanno scritto nella mia faccia si è dipinto un sorriso e mi sono riempito di gioia e di
commozione. Posso solo ringraziare per tutta questa grazia ricevuta,
posso dirmi fortunato perchè con la festa del papà ho potuto vedere
i primi germogli di quanto seminato.
Har baje
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