mercoledì 5 agosto 2020

Scuola a distanza: che fatica!!!

Avevo letto della didattica a distanza e delle difficoltà riscontrate in Italia, complice anche il fatto di avere una mamma maestra, ma non avrei mai immaginato fossero così tante! Ho avuto la possibilità di viverla sulla mia pelle e posso affermare che questa esperienza è stata senza ombra di dubbio un vero e proprio casino, capace di risucchiare ogni mia energia e di mandarmi in confusione in più occasioni! 
Partiamo però dall'inizio per far capire meglio la situazione: nel centro non abbiamo internet e, vista la necessità di far studiare i nostri 60 ragazzi, si è optato per l'acquisto di un cellulare che sarebbe servito per ricevere ed inviare i compiti tramite whatsapp ai professori delle varie materie, in comune accordo con la scuola. Si è provveduto poi a dotare ogni salone di studio, che in totale sono sei, di un televisore a cui ho installato personalmente delle applicazioni che permettessero di leggere tutti i documenti ed i video mandati dai docenti e salvati in precedenza su una chiavetta usb: ciò è stato possibile grazie alla generosa donazione fatta da un gruppo missionario di Porto Rico. Nonostante qualche problema iniziale tutto è filato liscio anche se non era molto semplice gestire i tantissimi gruppi che corrispondevano ai vari corsi e sezioni della scuola o alle singole materie: il rischio di tralasciare qualcosa era elevato visto che molti erano in comune con i loro compagni di classe ed era necessario quindi spulciare tra un'infinità di messaggi.
La cosa strana è che non arrivava molto materiale per i ragazzi che frequentano il ciclo secondario di studi e circa un mese fa ho scoperto quasi per sbaglio il motivo: i vari insegnati si appoggiavano ad una piattaforma internet per dare le proprie lezioni ed i lavori da svolgere a casa! Non ne eravamo a conoscenza visto che gli accordi fatti erano altri ma si doveva buon viso a cattivo gioco visto che non c'erano altre soluzioni: i dati da scaricare erano tanti e mi sono aiutato con il mio modem personale, visto che non vi era alternativa e non mi pento di tale scelta in quanto per me condividere qualcosa con chi ne ha bisogno vale sempre la pena. Mi dispiaceva più che altro per i fanciulli perchè non sapevano proprio da che parte iniziare e molte volte avevano bisogno di un aiuto, visto che le classi online per noi non erano proprio fattibili. Mi sono ritrovato coinvolto nelle loro attività di ricerca su temi a loro assegnati dai professori, rimanendo a volte sorpreso dall'argomento proposto, aiutandoli a cercare nei libri o attraverso un'enciclopedia che avevo installato nei vari computer o per ultimo in internet: ci sono state occasioni in cui mi sembrava davvero di essere tornato di nuovo a scuola! In altri casi ho vestito i panni del “maestro” nel tentativo di spiegare nel modo più semplice possibile  matematica ed inglese: se non riuscivo a fargli capire i concetti al primo colpo non gettavo la spugna, anzi ciò mi spingeva a trovare maniere differenti affinchè capissero bene l'argomento trattato. 
L'ultimo periodo è stato il più complesso per la valanga di messaggi che mi ha letteralmente travolto, visto che ero uno dei due responsabili del cellulare ed era periodo di esami, e per la richiesta di inviare dei video per l'esame orale di vari studenti di quelle che possiamo definire come scuole superiori: il numero non mi spaventava ma ho dovuto filmare più volte perchè si innervosivano o si dimenticavano le cose davanti alla telecamera, in più era necessario comprimerli per evitare problemi di invio e di spazio. Non tutto è sempre andato bene: a volte ho avuto la sensazione di cadere in un pozzo senza fondo e dal quale non era possibile risalire; ci son stati momenti in cui non mi sentivo più all'altezza oppure mi hanno lasciato una profonda amarezza, come quando mi è stato rinfacciato di non essermi informato tempestivamente su un compito che il professore aveva dato soltanto qualche istante prima. Sono solo brutti episodi che ho deciso di mettere da parte, preferisco vedere il buono che mi ha lasciato tutto questo e che è di gran lunga superiore rispetto agli aspetti negativi: ho avuto l'opportunità di avvicinarmi e conoscere da vicino l'istruzione impartita ai fanciulli, rimanendo con la bocca aperta scoprendo che ad esempio quello che studiano in inglese negli ultimi anni delle superiori corrisponde a quello che in Italia credo si impari alle elementari o massimo alle medie; ho imparato cose nuove non solo facendo ricerche assieme ai ragazzi ma soprattutto stando più a stretto contatto con loro ed ascoltandoli, scoprendo così alcuni loro aspetti che proprio non conoscevo; ho potuto rispolverare ed arricchire le mie conoscenze informatiche. Senza ombra di dubbio la scuola a distanza è stata una sfida che mi ha eccitato e spinto a cercare di migliorarmi continuamente al fine di offrire un servizio ai ragazzi sempre più buono, nonostante i vari ostacoli che ho incontrato lungo il cammino: quasi mi dispiace aver saputo che per un po' non ci avrò più niente a che fare visto che qualche giorno fa il Ministro dell'Istruzione ha dichiarato concluso l'anno scolastico (che era cominciato a febbraio) e che tutti saranno promossi. Una notizia che se da un lato mi ha fatto tirare un respiro di sollievo dall'altra mi pone seri dubbi sul futuro di questi ragazzi, visto che passeranno di classe con delle lacune nelle loro conoscenze: è stata davvero fatta la scelta migliore? Visto che indietro non si torna si può fare qualcosa affinchè questa decisione non produca solamente effetti negativi? So che si stanno valutando alcune soluzioni per non lasciare i fanciulli in questa sorta di limbo e non mi resta che sperare che, per il loro bene, possano diventare realtà.
Har baje

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