venerdì 20 marzo 2020

In giro per ospedali

In questi giorni faccio davvero fatica a scrivere, i miei pensieri sono sempre rivolti alle tragiche notizie che mi vengono dall'Italia e sempre tengo d'occhio quelle boliviane che mi raccontano come i casi confermati di coronavirus sono saliti proprio in questo momento a 19: mi chiedo se valga davvero la pena raccontare dei ragazzi e di quello che provo davanti a certi loro comportamenti o quando mi ritrovo a vivere certe situazioni quando nel mondo sta succedendo qualcosa di veramente brutto. Grazie anche all'incontro virtuale con degli amici ho deciso di provarci, di continuare a raccontare quello che sto vivendo perchè prima di tutto fa bene a me, è una specie di valvola di sfogo che mi permette tra le altre cose di poter riflettere su quanto vissuto e soprattutto potrebbe essere un mezzo per cui chi mi legge potrebbe distrarsi un po' ed essere spinto a pensare a qualcosa di diverso.
Oggi vorrei partire con una bella notizia: l'ospedale ha approvato il trattamento gratuito con un farmaco biologico al bambino affetto da artrite remautoide che ospitiamo nell'hogar! E' una manna del cielo visto che il suo costo annuale è di diverse decine di migliaia di dollari ed il centro sicuramente non poteva sostenere una spesa così alta! Purtroppo però non si è potuto già cominciare la terapia visto che il piccolo aveva un'infiammazione alla gola accompagnata da poche linee di febbre: per iniziare è necessario che stia bene poichè la medicina che dovrà assumere ha come effetto collaterale l'abbassamento delle difese immunitarie e se queste risultano già debilitate rischiano di sparire completamente. Dovremo aspettare due settimane nella speranza che la situazione non si complichi: con i primi casi del nuovo virus a Santa Cruz hanno sospeso tutte le visite specialistiche, bisogna passare per il solo pronto soccorso e questo complica non poco le cose. Lunedì, visto che il dottore del ragazzo stava prestando normalmente servizio, ho dovuto mentire sulle reali condizioni del fanciullo seguendo il consiglio dello stesso medico che ha preso davvero a cuore il suo caso: era l'unica forma possibile affinchè fosse visitato e non mi pento di quello che ho fatto visto che l'ultima settimana ha presentato dei malesseri che non potevo di certo ignorare vista la patologia di cui soffre. Ad essere sincero un po' di senso di colpa l'ho provato vista l'epidemia di dengue di questo periodo: i letti non bastano ed ho visto a malincuore diversi bambini in barrella lungo i corridoi con una flebo attaccata al braccio, intontiti dalla febbre e che gemevano dai dolori... Una scena difficile da dimenticare, che ancora lacera il mio cuore: ero a conoscenza di questa situazione ma averla potuta vedere coi miei occhi è stata davvero tutta un'altra cosa! Il mio primo pensiero è stata di forte preoccupazione perchè era palese che l'ospedale non fosse in grande a sopperire all'emergenza dovuta a questa febbre emorragica!
Appena due giorni prima ho dovuto portare due maschietti ad una clinica privata perchè privi di quei documenti di identità che avrebbero assicurato la copertura sanitaria da parte dello Stato: avevano la febbre alta, nausea e avevano perso più volte sangue dal naso... I sintomi ci avevano messo in allarme visto che poteva trattarsi di dengue: abbiamo dovuto fargli gli esami del sangue, che hanno confermato le nostre supposizioni, e per uno è stato necessario collocare una flebo per rinforzare il sistema immunitario. Per tutto abbiamo speso sui 100 euro: ci è andata bene anche se si è dovuto scegliere che medicine comprare per aiutarli a guarire. Il motivo? Costavano troppo e la scarsa disponibilità economica del centro non ne permettevano l'acquisto per cui, a malincuore, mi sono ritrovato costretto a decidere quale farmaco comprare perchè non era possibile prenderli tutti, sentendomi del tutto impotente davanti a questa situazione. Fortunatamente i due si sono ripresi alla grande così da non aver nessun rimpianto ma non posso non pensare a quanti non hanno avuto la stessa buona sorte: è davvero triste sapere che se non hai i soldi non potrai guarire... Eppure anche nel privato c'è qualcosa che non va, a parte la freddezza con cui trattano i pazienti: quando sono entrato nell'ospedale la prima volta hanno provato a tutti la temperatura e spruzzato l'alcol in gel nelle mani per pulirle ma nelle due volte successive o ho dovuto fare tutto da solo o si sono dimenticati di una delle due cose: dov'è la prevenzione? La cosa mi ha lasciato perplesso ed ha confermato i miei tanti dubbi su come funzioni la sanità di queste parti: credo che non sia proprio in grado di affrontare quello che sta avvenendo in Italia in questi giorni, anzi rischia di affondare in poco tempo. E' soltanto un'impressione ma spero davvero tanto di sbagliarmi, come è successo con il farmaco biologico di inizio settimana.
Har baje

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