lunedì 30 novembre 2015

Dia de la familia

Ieri c’è stata la prima edizione del “Dia de la familia” qui all’hogar: una sorta di festa di fine anno in cui erano invitati i genitori, i familiari o i padrini dei ragazzi.
L’idea è nata da Liliana e devo dire che è stata una grande trovata perché aveva l’obbiettivo di rafforzare il legame tra i bambini e la famiglia di origine e far conoscere anche le attività svolte all’interno del centro. Non è mancato l’impegno da parte di tutti e un po’ di tensione c’era perché, vista che era la prima volta che si faceva una cosa del genere, si voleva far bene e tutto doveva essere perfetto.
Inizialmente la manifestazione doveva chiamarsi “Dia de los lazos afectivos” (ovvero giorno dei legami affettivi”, ma Padre Ottavio, il nostro direttore, ha preferito rinominarla “Dia de la familia” perché i ragazzi rincontravano i loro cari ma l’evento era anche l’occasione per far incontrare i parenti con la famiglia sostitutiva, o meglio adottiva, dei loro figli o nipoti o figliocci che è formata da tutti coloro che lavorano nel centro e che rappresentano un punto di riferimento per i fanciulli, indipendentemente dall’incarico svolto.
Uno dei momenti più forti è stato sicuramente quello dello scambio reciproco in cui il bambino consegnava una lettera molto intima alla persona che era venuta a visitarlo, ricevendo in cambio un angioletto in gomma eva con dentro un cioccolatino: l’unica nota stonata è stata il fatto che per alcuni ragazzi non si era presentato nessuno per cui è toccato al personale supplirne la mancanza. In quell’atto ho visto reazioni contrastanti: c’era chi si abbracciava forte forte, chi solamente sfoggiava il sorriso migliore, chi dava l’impressione di volere che quegli attimi non finissero mai e chi sperava che quei secondi passassero veloci… Emozioni diversissime e da lì si capiva chi davvero ci teneva e chi no, si poteva intuire se esistesse o c’era la possibilità di recuperare un legame affettivo oppure no ed ammetto che mi sono lasciato prendere dalla cosa: ho perso il conto delle volte in cui ero davvero felice per questi ragazzi cche con quel gesto esprimevano la gioia di poter rivedere la persona a cui più tengono!
La giornata è terminata con un po’ di tristezza poiché i fanciulli sono stati divisi in due gruppi, a seconda se sarebbero andati o meno in vacanza con i propri cari: momento un po’ delicato e che ho vissuto più di una volta, difficile da mandar giù e da gestire in quanto ci sono bambini in lacrime per il fatto che dovranno restare nel centro. A lasciarci per poco più di un mese è stata più della metà: ne son rimasti 30, molti dei quali hanno meno di 10 anni, e sarà compito mio e del personale cercare di fargli passare al meglio le giornate lontane dagli impegni scolastici. Non sarà facile ma siamo la loro famiglia e ci impegneremo al massimo per renderli felici!
Har baje

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1 commento:

  1. Davvero una bellissima idea! Brava Liliana e bravi tutti quelli che hanno lavorato per la buona riuscita!
    Antonella, san Nicolò, mira

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