domenica 2 giugno 2013

Educazione fisica

Da circa un mese mi trovo a fare un'ora di educazione fisica con i ragazzi: chi l'avrebbe mai detto! In questo modo, oltre a tenermi in forma (anche se non stando mai con le mani in mano non mi servirebbe), ho la possibilità di conoscere meglio i bambini in quanto lavoro a rotazione solamente con piccoli gruppi, che coincidono con i vari saloni di studio in cui sono divisi a seconda della classe scolastica che frequentano: così facendo alla fine della settimana riesco a stare un po' con tutti. 
Sfruttando la mia passione per la corsa e memore di alcuni esercizi che mi hanno insegnato per migliorarla, cerco di adattare la cosa in base all'età ed alla classe frequentata dai ragazzi e, in linea generale, il mio programma si basa su 20 minuti scarsi di esercizi per i muscoli e la schiena, 10 minuti circa di corsa e poi gioco con la palla, possibilmente che sia diverso dal calcio visto che ci giocano sempre e porterebbe ad escludere un po' le bambine.
Le difficoltà non mancano: dover spiegare i vari esercizi in una lingua di cui non ho ancora la padronanza non è stato affatto semplice; alcuni non vogliono fare questo esercizio ed altri non ne vogliono sapere di quell'altro; alcuni cercano tutti i modi di evitare di fare quanto gli chiedo mentre altri si lamentano che l'esercizio non gli piace; c'è chi non ascolta e chi vuole fare soltanto di testa sua; c'è chi si prende in giro e chi se le dà di santa ragione... insomma di tutto un po'! Fortuna che gli educatori del salone mi danno una mano!
Spesso capita che qualche bambino si allontana dal campo e dagli altri: in quel momento lascio gli altri e vado da lui, per capirne il motivo e per invitarlo a ritornare, facendogli capire che se c'è qualcosa che non va io ci sono. Molte volte l'esito è positivo e mi fa venire in mente quel passo del Vangelo in cui si racconta del buon Pastore che lascia le sue pecore nel recinto per cercare quella smarrita.
Nonostante le arrabbiature, cerco di non mancare mai a questo appuntamento: i bambini aspettano con trepidazione il giorno in cui hanno educazione fisica perchè possono stare un po' con me, come tradire questo loro desiderio? E vederli belli sorridenti al termine è la più bella ricompensa che ci sia e mi ripaga di tutto, anche se in precedenza mi avevano fatto “dannare” per spingerli a giocare a qualcosa di cui non ne volevano affatto sapere ed alla fine mi tocca letteralmente trascinarli fuori dal campo.
Har baje

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