venerdì 16 febbraio 2024

Com'è andato il 2023❓

Negli ultimi giorni ho avuto la fortuna di fare degli incontri per parlare dell’hogar e questo mi ha permesso di ripensare a quanto successo nell’ultimo anno: gli ultimi 12 mesi non sono stati certo una passeggiata e sicuramente il 2023 me lo ricorderò bene, non soltanto per le tristi vicende personali.
Ho festeggiato un traguardo importante: 10 anni a Santa Cruz e mi sembra ancora ieri quando sono arrivato nel centro con tanta voglia di fare e poche certezze.  Di strada ne ho fatta tanta ma questo non mi ha permesso di vivere di “rendita”, vista l’esperienza accumulata, anzi posso dire che i problemi sono aumentati, si sono trasformati e qualche volta addirittura si sono complicati come a dire che non dovevo dormire sugli allori ma continuare il mio cammino: ecco allora che arrivano i problemi con la manutenzione della struttura, tetto in primis, e poi l’atteggiamento dei ragazzi che purtroppo è cambiato in peggio ed è più difficile da gestire.
Il centro, ormai con più di vent’anni di vita, mostra in maniera chiara i segni del tempo: già nel corso del 2022 si era visto con tubature e rubinetti da cambiare ma già nei primi mesi del 2023 era evidente che qualche tetto aveva bisogno di qualcosa di più di una semplice sistemata delle tegole che erano state spostate dal vento. C’erano travi da sostituire e qualche soffitto pericolante, un intervento era necessario ma ho tergiversato per un po’ di tempo visto che il problema principale erano i fondi da trovare per i lavori. Per una serie di eventi mi sono trovato costretto ad agire: il come ve lo racconterò prossimamente, merita un post a parte per quanto la cosa mi ha coinvolto.
I ragazzi, sempre bisognosi di attenzione, hanno rappresentato una piccola nota stonata visto che il loro atteggiamento, la loro condotta non è stata delle migliori: volevano fare assolutamente quello che gli passa per la testa, salivano e scendevano da tetti ed alberi, se gli dicevi qualcosa spesso ti rispondevano dietro (povere le educatrici che sono quelle che soffrono di più per questa situazione) ed a volte si mostrano aggressivi verso le cose. Mi sono chiesto più volte cosa posso fare per loro davanti a tutto questo, mi sono sentito davvero impotente non sapendo più che pesci pigliare ed il non riuscire a capirli mi ha portato a volte ad allontanarmi, a lasciar perdere ogni tentativo per trovare quella chiave con cui poter accedere al loro cuore. Ci sono stati momenti in cui volevo veramente gettare la spugna, vedendo i tanti dissapori tra loro che addirittura sfociavano in liti come mi è accaduto durante il catechismo, ma ho deciso di resistere, di andare avanti perché tutto questo è causa di quanto hanno vissuto, di tutta quella sofferenza che si è tramutata in rabbia perché non conoscono altra forma per manifestarla e rappresenta il loro grido di aiuto: avevo forse alternative? Probabilmente ho scelto la più complicata, quella più difficile per i colpi che potrei ricevere ma credo valga percorrere questa strada per fargli capire che la vita non è solo quella che hanno conosciuto finora, ha altri aspetti che vale davvero conoscere. Le delusioni sono dietro l’angolo, lo so bene visto che ne ho ricevuto una bella grande da una figlioccia che avevo di decidere di aiutare con gli studi e poi si è voluta allontanare perché licenziata per giusta causa, nonostante non l’avessi giudicata: sarò un sognatore ma sono ancora qui ad aspettarla per capire quello che ha fatto e perdonarla, per farle capire che nonostante i suoi errori sono qui per aiutarla, accettandola così com’è perché nessuno è perfetto e merita sempre un'altra possibilità. Bisogna dargli fiducia perché il mondo degli adulti ha fatto di tutto per toglierla: è un cammino pieno di ostacoli ma è l’unico da percorrere se si vuole tendergli la mano, dando loro la facoltà di scegliere se afferrarla o meno.
Il 2023 non è stato tutto da buttare, mi ha regalato più di qualche luce: i sorrisi dei più piccoli, che come per magia comparivano sempre nei momenti in cui i più grandi mi facevano arrabbiare, facendomi ritrovare così di colpo la serenità; le belle chiacchierate durante l’orto ed il catechismo; il vedere che piano piano organizzando le adorazioni eucaristiche il numero dei partecipanti cresceva, da 5 sono arrivato a 40! Come dimenticare poi le discussioni tra i ragazzi che si contendevano il primato di essere il loro “papà” da più tempo (come mi hanno fatto arrossire!) o le uscite fuori porta? Vuoi mettere le facce sorridenti e piene di stupore per averli portati a mangiare fuori o il volto gioioso di Jorge, il mio figlioccio, quando mi dava il buongiorno? Come non ricordare la soddisfazione per aver fatto capire loro quando hanno sbagliato ed arrivare a perdonarli, pur sapendo che sarebbero tornati a cadere, con tanto di un sorriso che a poco poco cominciava ad illuminarsi nei loro volti? E’ solo così che si crea quella complicità che può portare ad un’amicizia, ad una fiducia che gli può fare soltanto del bene.
Ho gioito durante la cerimonia delle prime comunioni e nelle confessioni delle cresimande, semplicemente perché i ragazzi li ho visti felici ed il mio cuore ha urlato “missione compiuta!”. 
Sono contento anche per le tante donazioni e l’approvazione di alcuni progetti a me cari: so di non essere solo, ho tanti che mi accompagnano in questo cammino. Mi ritrovo così, nonostante qualche ombra di troppo, a ringraziare il 2023 per tutto quello che ha dato a me e soprattutto a chi mi è stato affidato.
Har baje

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