Io mi limitavo ad ammirarli sul bagnasciuga, stando vigile che non si allontanassero troppo e non andassero in zone dove non toccavano. Più di qualcuno mi proponeva di immergere le gambe ma ho preferito declinare, forse condizionato dal fatto che anni fa una volontaria dei salesiani si era immersa in queste acque e si era presa un fungo che era difficile da curare. Ero felice così, nonostante il gran caldo che mi tentava invitandomi a tuffarmi nel fiume, mi bastavano i volti felici e le risate dei ragazzi.
Ad un certo punto mi sono rilassato e mi sono lasciato andare, mi sono inginocchiato ed ho cominciato a scavare una buca in prossimità della riva, successivamente ho iniziato a costruire qualcosa con la sabbia bagnata. Non avevo idea di cosa stessi realizzando ma continuavo nella mia opera e, senza averlo chiesto, in pochi minuti mi son ritrovato con un gruppo di fanciulli che mi aiutavano e ci scambiavamo opinioni su come andare avanti con quella che era diventata la nostra opera. A poco a poco ecco venir fuori una testa, una corazza e delle zampe: avevamo fatto una tartaruga! Eravamo soddisfatti ed eravamo concentrati sui particolari che mancavano, dimenticando tutto il resto: mi è sembrato davvero di tornare bambino per qualche attimo! Era bello aver realizzato qualcosa con loro, facendomi contagiare dal loro entusiasmo: era da tanto che non mi capitava! E' stato un ritorno agli inizi della mia avventura boliviana, in cui davo più importanza allo stare insieme ai ragazzi che ad altro mentre negli ultimi tempi le tante cose da fare, gli imprevisti mi hanno fatto perdere un po' di vista quest'aspetto: questa passeggiata al fiume me l'ha ricordato ed oltre ad avermi fatto davvero bene mi ha permesso di rispolverare l'importanza e la gioia di stare insieme senza paura di essere semplicemente se stessi.
Har baje
Nessun commento:
Posta un commento