E' già passata una settimana da quando ho preso l'aereo alla volta dell'Italia e questi giorni passati in isolamento fiduciario mi stanno aiutando parecchio a fare il punto della situazione e a dare il giusto sapore agli attimi in cui ho salutato i ragazzi. Ricordo bene la mia emozione, la mia difficoltà a dirgli ciao, ad abbracciarli uno per uno per la consapevolezza che per un po' non gli sarei stato vicino ed ancora adesso mi fa strano non sentire le loro voci.
Mi hanno sorpreso, assieme a Liliana ed al personale, la sera prima di partire con una cena a base di qualche pietanza tipica di Santa Cruz e qualcuno mi si è avvicinato, mi ha abbracciato, c'era chi aveva gli occhi lucidi mentre avevo il groppo in gola, sapevo di dover partire ma mi rendevo conto di quanto mi fosse difficile dirgli arrivederci, soprattutto dopo un periodo vissuto così intensamente assieme a loro, nonostante fosse arrivato il momento giusto per staccare la spina e per rivedere i miei affetti italiani che non potevano più aspettare il mio ritorno.
I ricordi di quei momenti sono tanti, forse troppi ma come sempre c'è qualcuno che risalta: è il caso di Dayana, una piccola peste che spesso mi fa dannare. La mattina della mia partenza si è fiondata da me e mi ha abbracciato stretto, dopo qualche secondo ha cominciato a piagnucolare dicendomi di non andare: all'inizio pensavo che scherzasse, in passato è successo varie volte che fingesse di frignare per non ascoltare quello che le si diceva, e quando ho notato il suo volto rigato di lacrime mi sono vergognato di non averle subito creduto. Mi sono commosso e mi sono ritrovato ad abbracciarla, ad accarezzarle la testa nel vano tentativo di rasserenarla: mi ha fatto tenerezza, mi ha colpito la sua sincerità ed il modo con cui ha aperto il suo cuore, sono stati momenti molto intensi ed alla fine, a fatica, sono riuscito nell'intento sebbene mi abbia strappato una mezza promessa.
Un altro che mi ha stupito è stato Fabrizio: in questi mesi è stato uno dei miei più grandi grattacapi visto che è cambiato in peggio, non ascolta nessuno e vuole sempre di testa sua. Ho avuto forti discussioni con lui, dicendogli con le buone e le cattive che doveva tirare fuori il bene che ha dentro, di non lasciarlo seppellire dalle cose brutte che ha subito ed i risultati che ho ottenuto sono stati spesso contrastanti. Si è offerto per l'orto, ha cominciato bene ma poi sono stato costretto ad escluderlo, spiegandogli che il motivo era il modo in cui si comportava. Ci sono affezionato, come a tutti del resto, e vorrei tanto che potesse rivedere sua mamma che sembra letteralmente sparita: qualcosa mi dice che potrebbe essere la risposta a questo suo atteggiamento. Mi ha sorpreso in positivo un paio di volte ma mai come in questa occasione: è venuto a me, mi ha abbracciato e più volte mi ha chiesto scusa... Mi ha persino ringraziato per tutte le volte che l'ho sgridato perchè ha capito che lo facevo perchè gli voglio bene e vorrei che tutto quello che ha di buono venga finalmente allo scoperto, scappando da quella prigione in cui è stato rinchiuso dalle sue marachelle e dalle sue bugie: in quel momento il mio piccolo amico è riuscito a farlo, la sua faccia era differente, oserei dire radiosa, e ne sono felice.
Har baje
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