Ormai albero e presepe sono di nuovo negli scatoloni ed il personale è tornato al lavoro dopo le meritate vacanze, anche se nuovamente è stato ripartito in due gruppi che si alterneranno ogni settimana per effetto del costante aumento dei contagi e per salvaguardare la salute dei ragazzi: finalmente per me è arrivato il momento di tirare un po' il fiato dopo essermi ritrovato a far di tutto nei giorni di festa, senza mai lamentarmi ma contento dell'opportunità di stare un poco di più coi ragazzi e di mettermi al servizio cercando di fare del mio meglio. Magari ho spinto troppo, sono arrivato all'ultimo giorno con le energie quasi al lumicino ma va bene così in quanto spero di aver dato qualcosa di mio ai ragazzi ed è questo quello che conta.
E' stato un Natale differente mai come quest'anno entrare nello spirito natalizio mi è stato così complicato: certo i quasi 40 gradi ci hanno messo lo zampino, facendomi sudare solo stando seduto ed apparire come surreali le luci tipiche del periodo ed i panettoni, ma sono stati i tanti impegni che si sono presentati negli ultimi giorni e mi chiamavano a dare man forte a Liliana a farmi dimenticare tutto il resto. Un valido esempio è il giorno della vigilia, in cui dalla mattina presto fino a sera non abbiamo avuto un attimo di tregua se non per prendere un boccone al volo nel primo pomeriggio. E' stato solo grazie all'arrivo di Babbo Natale e la consegna dei regali che mi sono reso conto che Natale era già arrivato! Mi pareva l'altro giorno che le educatrici e le ragazze più grandi stavano preparando gli addobbi con le proprie mani e stavano abbellendo l'hogar per le feste ormai prossime: gli eventi avevano avuto la meglio e non ero minimamente preparato a questo periodo, anzi i miei pensieri erano anni luce lontani dal clima di festa che già si respirava nonostante i bambini mi chiedessero non so quante volte se mi sarei vestito da Babbo Natale.... Semplicemente non gli rispondevo, convinto che mancasse ancora molto ed invece ormai quel giorno era proprio dietro l'angolo e non me ne ero proprio accorto.
E' stato un Natale diverso perchè ad avvisarmi del suo imminente arrivo sono stati degli atti d'amore che hanno preso la forma di donazioni ricevute da imprese locali, associazioni e singoli privati: sebbene siano sempre benvenute mi hanno spesso dato lo spunto di interrogarmi sul motivo per cui ci si ricordi di questi ragazzi solo in quest'occasione, come se si materializzassero solo per questi pochi giorni per poi sparire nel nulla una volta che siano terminati, e mi risulta difficile non notare così tanta generosità rispetto a tutto il resto dell'anno, magari tutti i mesi fossero così! Nonostante la pandemia e la situazione difficile non sono tardate ad arrivare e non posso che ringraziare visto che sono state più numerose di quanto si potesse immaginare: la Provvidenza ci ha sorriso nuovamente e benedico con tutto il cuore il Natale visto che riesce ancora a scaldare il cuore alle persone e le rende capaci di donare gratuitamente, senza alcuna pretesa e per il gusto di farlo. Spiace solamente che tutti quelli che ci hanno portato qualcosa per i ragazzi non hanno potuto condividere qualche momento con loro per evitare possibili contagi ma credo che questo dia un valore ancora maggiore al loro gesto: la speranza è che la prossima volta potranno avere la possibilità di giocare e passare del tempo coi nostri fanciulli.
E' stato un Natale differente, oserei definirlo di servizio, di mettermi a disposizione di chi ne aveva bisogno in una forma del tutto diversa rispetto a quanto mi ritrovo a fare ogni giorno perchè ho cercato più di altre volte di capire, di comprendere chi avevo davanti e cercare di fare miei i suoi pensieri, soprattutto in un periodo dove sente più forte la mancanza di una famiglia ed il cuore si riempie di tristezza e dolore. Non so se ci sono riuscito, l'unica certezza che ho è di averci provato con tutte le mie forze ed in cambio ho ricevuto tantissimo: due giornate interamente passate in compagnia dei ragazzi a fare famiglia, una bellissima sia per il numero che per le tante differenze che ci uniscono; una biglia regalata da una piccolina che da quando è arrivata, circa due anni fa, non mi parla proprio e per l'occasione mi ha sorriso; la preghiera serale davanti al presepe cantando a Gesù Bambino; l'entusiasmo e la grida di gioia dei bambini nel poter ammirare i fuochi artificiali sia a Natale che a Capodanno e capaci di confermarmi che quanto speso non è stato buttare i soldi ma un buon investimento che mi permesso di regalare degli attimi di felicità; i grazie ricevuti per quanto cucinato e per il tempo speso ogni giorno in infermeria per prendermi cura di loro; dei messaggi di auguri che mi hanno piacevolmente sorpreso e scaldato il cuore; qualche caramella e dolcetti donati che vuol dire tanto visto che è l'unica cosa che i fanciulli avevano da potermi regalare.
E' stato un Natale differente ed è per questo che me lo tengo stretto perchè mi colto di sorpresa e riempito della bellezza di tante piccole cose e dello stare insieme ai miei ragazzi.
Har baje
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