giovedì 27 settembre 2018

Un triste lunedì

L'inizio di settimana si sa è sempre un poco difficile però mai avrei pensato di viverne uno così! Visto che lunedì scorso era festivo mi avevano consigliato di riposare ma desideravo preparare per cena la pizza ai ragazzi, cosa che gli piace un sacco ed era tempo che non facevo. Col senno di poi devo ammettere che forse sarebbe stato meglio ascoltare quanto suggerito e metterlo in pratica.
La mattina mi trovavo in cucina a preparare l'impasto e tutti gli ingredienti, assieme a una manciata di alcuni fanciulli che si erano volontariamente offerti di aiutarmi, quando viene una delle educatrici a dirmi che più di qualcuno non era contento del film che avevo scelto di proiettare e non lasciava che la maggioranza potesse guardarlo in tranquillità: li aveva ripresi più volte senza ottenere alcun risultato, anzi le lamentele era arrivate al punto di affermare che il sottoscritto dava da vedere soltanto cose noiose. A tale accusa ammetto che non ci ho visto più, in quanto cerco sempre di accontentare i loro gusti: sono andato direttamente da loro, ho fatto interrompere la proiezione ed ho chiesto loro se quanto mi avevano riferito fosse vero. Come risposta ho ricevuto soltanto silenzio: sebbene me l'aspettassi ciò ha alimentato la mia delusione. Non sono riuscito a nascondere il mio disappunto, su come mi facesse male aver sentito da altri delle critiche che non si ha il coraggio di dire direttamente: pensavo di non meritarlo perchè cerco sempre di proporre qualcosa che gli piaccia e che catturi la loro curiosità, ben sapendo che non potrà piacere a tutti visto che siamo in tanti ed ognuno per fortuna ha gusti diversi dagli altri. Ho cercato di far capire loro che, prima di lamentarsi, avrei preferito che fossero venuti a cercarmi per capire il motivo della mia scelta, diretta a soddisfare le mille domande che mi avevano fatto di recente su San Francesco. Non ho avuto timore a dirgli che avevo dei dubbi riguardo il fatto che erano rimasti felici di quanto avevano visto il giorno prima perchè dalle loro parole non riuscivo a capire se mi stessero raccontando una bugia adesso o l'avevano fatto ieri. Gli ho ricordato che se una cosa non piace si può far altro ma si deve rispettare chi invece l'apprezza: per me è uno dei principi cardine per poter vivere bene con gli altri. Detto questo me ne sono tornato in cucina, un po' scosso perchè c'ero rimasto davvero male: sinceramente non mi aspettavo quella reazione, forse li ho viziati un po' troppo ma è anche vero che è sempre difficile accontentare tutti, so che in ogni cosa che faccio ci sarà sempre qualcuno che rimarrà scontento.
All'ora di pranzo non ero riuscito ancora a mandare giù l'amarezza provata in mattinata quando mi capita un episodio che aumenta la mia tristezza, se così posso chiamarla: uno dei nuovi arrivati, che è nella mia tavolata, non ne vuole sapere di mangiare. In questi pochi giorni in cui ho avuto modo di conoscerlo so già che difficilmente lo farà: quando vede qualcosa sul piatto che non è di suo gradimento lo lascia lì e non c'è verso di convincerlo a fare il contrario, anzi si rischia che si intestardisca. Lo lascio seduto nel refettorio quando tutti vanno a riposare, con la speranza che almeno metta alla bocca qualche cucchiaio di minestra e di secondo: niente da fare, al mio ritorno noto soltanto che ha mangiato i quattro pezzettini di salsiccia che accompagnavano i fagioli, il resto è rimasto nel piatto. E' passata più di un'ora e visto che non c'è modo per uscire da questa situazione gli dico di andare nella sua stanza ma prima vorrei che mi aiutasse a portare i suoi piatti in cucina: non ne ha propria voglia, anzi comincia a piagnucolare. Lo invito nuovamente a fare quanto gli ho chiesto, gli metto il secondo nelle mani, fa qualche passo e poi lo butta quasi per intero sul pavimento: non ci volevo credere! Mille pensieri mi sono passati per la testa, provavo un po' di rabbia ma ho optato per portare il piccolo nel suo dormitorio per poi pulire personalmente il pavimento: era la soluzione migliore che potessi prendere! Mentre cercavo di smaltire l'irritazione provata mi chiedevo dove stessi sbagliando, su come convincere il bambino a mangiare, su quale strategia usare perchè quelle che in passato si erano rivelate alla lunga vincenti con lui non funzionavano: eppure doveva mettere qualcosa sotto i denti, ne andava della sua salute...
Grazie all'aiuto dei miei piccoli aiutanti le delusioni che avevo patito in giornata sembravano un ricordo: tra risate e giochi ero entusiasta della pizza che avevo preparato, fatta con salsa fresca di pomodori che ci sono arrivati in abbondanza grazie ad una generosa donazione e con qualche verdura di stagione. Nel tagliare i tranci della pizza io ed i ragazzi avevamo l'acquolina in bocca e pensavo che anche stavolta avrei fatto centro: mi sono sbagliato di grosso perchè mentre i maschietti ed i più piccoli hanno letteralmente divorato quanto stava nel piatto e per la loro gioia gli ho dato una seconda razione, qualcosa di strano stava passando tra le fanciulle: qualcuna non voleva le verdure e le ha lasciate da parte, altre hanno buttato per terra la salsa... Era soltanto una piccola minoranza ma la cosa mi ha un poco infastidito: tra me e me mi son detto “ma come, ho lavorato come un matto tutto il giorno e mi ringraziano così?”. Ero deluso ed a poco servivano i ringraziamenti e gli abbracci ricevuti per la cena che avevo preparato: forse il mio stato d'animo era ancora scosso da quanto successo in giornata e l'ultimo episodio è stato come il colpo di grazia. Dovevo però scrollarmi di dosso quest'umore perchè in fondo era andata molto meglio di quanto mi fossi immaginato: credevo che in molti avrebbero storto il naso vedendo gli ingredienti che avevo usato ed invece sono stati pochi, è stato un successo insperato! Nonostante tutto posso dirmi soddisfatto della giornata visto che finalmente i maschietti mi hanno dato una grossa mano in cucina senza lamentarsi, visto che di solito sono restii a farlo, ed è stato positivo anche il fatto che due bambine mi hanno voluto aiutare quando mi hanno visto affaticato al momento di friggere delle melanzane: non tutto il male viene per nuocere!
Operando in un hogar so ormai che non sempre tutto è rose e fiori ma ci sono anche le spine: i fanciulli con cui a che fare vengono da situazioni difficili, vorrebbero avere una vita “normale” come quella dei loro compagni di scuola ma non possono, non sanno bene come amare in quanto nessuno gliel'ha mai insegnato e capita che a volte con il loro comportamento possono ferire, anche se non è loro intenzione. Quando capitano giornate come questa mi faccio molte domande e mi verrebbe voglia di piangere ma è questione di un attimo perchè queste situazioni mi aiutano a capire quanto ancora il mio cuore deve aprirsi per accogliere questi ragazzi così come sono e mi spingono a vedere il buono che c'è in loro, cercando di dimenticare tutto il resto.
Har baje

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