mercoledì 6 ottobre 2021

Un'immagine difficile da dimenticare

Il martedì per me significa riposo, poter uscire dalla realtà dell'hogar e respirare un'aria del tutto diversa, ricaricarmi dopo giornate belle piene ed a volte difficili ma mi regala anche spunti di riflessione, mi interroga proponendo davanti ai miei occhi delle scene che piano piano si insinuano nella mia testa e continuano a turbarmi anche a distanza di tempo.
Nel passeggiare tra le vie del centro mi rendo conto che la speranza che la pandemia ci rendesse migliori o per lo meno che qualcosa cambiasse in meglio è stata infranta: quanta gente vedo mendicare o dormire per strada alle ore più impensate! Il loro numero è aumentato a dismisura, le noto addirittura in pieno centro e quello che più mi rattrista è la loro giovane età: qualcuno ha gli stessi anni dei fanciulli del centro! Non posso fare a meno di guardarli e mi sento come se mi avessero dato un forte pugno allo stomaco: questa sensazione aumenta quando li vedo sniffare della colla o dell'alcool... Tutto alla luce del giorno ed in mezzo alla gente! Quanta bellezza sprecata in quel gesto! Non auguro a nessuno di assistere a questo spettacolo degradante, personalmente non riesco proprio a farmene una ragione e mi sconvolge ogni volta, non so come facciano gli altri passanti a far finta di nulla!
Fa male veder frugare nei bidoni della spazzatura e mettersi alla bocca quello che hanno trovato da mangiare, mi sorprendo quando vedo che camminano in evidente stato confusionale tra le auto mezzi nudi oppure quando risalgono da uno dei tanti canali della città e comincio ad avere paura, mi vengono i brividi vedendo come un uomo o un bambino si può ridurre. 
Tra le tante immagini ce n'è una in particolare che non mi lascia in pace, anzi non mi dà proprio tregua riemergendo dai miei ricordi quando meno me l'aspetto, quando finalmente posso dedicare un po' di tempo a me stesso: ho voluto pubblicarla sebbene sia contrario di solito a farlo perchè se mi trovassi in quelle stesse condizioni non vorrei che mi si scattasse una foto e la si pubblicasse, questa è la classica eccezione che conferma la regola e di fatto mi aiuta più di mille parole. Rappresenta quello che vedo ogni martedì nel percorso che faccio per andare a Messa in una chiesetta vicino ad un parco: sono giovani che hanno fatto della strada la loro dimora, erano le 10.30 circa del mattino e dormivano, o almeno cercavano di farlo, dopo una notte passata chissà come. Passo in mezzo a loro, mi colpisce che chi che viene verso di me non li degna nemmeno di uno sguardo, come se non esistessero nemmeno, mentre io non riesco neanche a fingere di essere indifferente a quanto ho davanti. Li guardo non so quante volte, mi volto per vederli una volta sorpassati: non riesco a spiegarmi il motivo ma c'è qualcosa che mi attira verso di loro. Mi dico, mi ripeto che dovrei fare qualcosa ma non lo faccio, per paura della loro reazione e di quello che potrebbe succedere. Mi interrogo sull'accaduto ma dopo qualche minuto metto da parte le mie domande per godermi la giornata: peccato però che quella scena riaffiora nella mia testa e si fa presente appena gli fa comodo. Me ne chiedo il motivo, forse Qualcuno vuole mandarmi un messaggio e per certo lo sta facendo forte e chiaro ma io indugio, non sono sicuro che ci siano molte possibilità di cambiare le cose e vorrei tanto essere rassicurato in tal senso.
Credo che questo mio desiderio sia stato ascoltato grazie a quanto ho potuto vedere ieri: davanti ad un ristorante all'aperto c'era un adolescente dall'aspetto sudicio che, seduto sul marciapiede, osservava mangiare i clienti. La sua espressione era contenta, mi ricordava quella dei ragazzi quando guardano la televisione: mi chiede con un sorriso qualche spicciolo ma mi nego, purtroppo so che quanto potrei dargli la userebbe per alimentare le sue dipendenze. Ripasso per di lì dopo un paio di minuti, giusto il tempo per sbrigare una commissione, e lo vedo in un angolino rifocillarsi con quanto il titolare o qualche persona gli ha voluto regalare. Mi viene da sorridere, mi sento felice per lui ed è in quell'istante che ho capito che c'è ancora qualche speranza per fare del mondo un posto migliore.
Har baje

stampa la pagina

Nessun commento:

Posta un commento