Non so davvero cosa può essere successo, non riesco più a capire i ragazzi! Non ricordo nemmeno quando questo sia cominciato, probabilmente sono stati dei piccoli episodi a cui non ci avevo dato molto peso e soltanto ora capisco che erano l'inizio di qualcosa che mi rende triste e non so come affrontare: mi ritrovo senza difese e nessuna freccia nel mio arco che mi possa aiutare.
Negli ultimi mesi qualcuno si faceva normale per una mala condotta ed era fonte di preoccupazione, poi però i casi si sono moltiplicati: rispondono male o stizziti quando gli si fa notare che non stanno facendo delle cose buone; li piglio in fragante e negano l'evidenza, dando la colpa ad altri, o se ne vanno arrabbiati; mancano di rispetto a chi è più grande di loro a volte ridendogli in faccia.... Cose da ragazzi, l'età ed il bagaglio che si portano dietro mi raccontano in parte il motivo di questi atteggiamenti ma non mi basta, soprattutto mi fa male scoprire che non sanno chiedere scusa, o meglio solo una piccola fetta ha il dono di questa preziosa qualità: non li giudico perchè so quanto difficile sia ammettere che ci si è sbagliati, se lo è per me figurarsi per loro! Ultimamente mi infastidisce però il fatto che poi si riavvicinano con sorrisi o come se nulla fosse e mi chiedo se sto sbagliando qualcosa, se le mie pretese sono prive di fondamento oppure ho trasmesso dei messaggi non proprio corretti ai miei piccoli amici.
Continuo a chiedermi di quello che gli sta succedendo, sebbene si tratti di una percentuale abbastanza piccola rispetto al numero di fanciulli che il centro ospita, ed ho formulato una miriade di ipotesi: dal caldo afoso ed opprimente che da circa un mese non dà tregua ed esaspera gli animi alla fatica che comincio a sentire, praticamente è da febbraio dell'anno scorso che non mi fermo; dal fatto che non escono mai da queste quattro mura e gli è negata, causa pandemia, una delle poche possibilità di contatto col mondo esterno, rappresentato dall'andare a scuola, alla didattica a distanza che li sommerge di compiti; dalla stanchezza di vedere sempre i soliti volti alla voglia di qualcosa di nuovo che rompa la routine giornaliera ed ai miei tanti pensieri che non sono rivolti soltanto al centro ma alla mia famiglia, ai miei amici, a quello che verrà in futuro.
Mi interrogo perchè voglio aiutarli, vorrei tanto che potessero ricordarsi della bellezza che si portano dentro e che i fatti della vita l'hanno sepolta nel profondo del loro cuore, desidero solamente che esca la bontà che c'è in loro: nessuno di loro è nato cattivo, tutti veniamo al mondo buoni e dipende esclusivamente da noi continuarlo ad essere, sebbene non sia semplice. La mia speranza è ritrovare quella chiave che mi permetta di accedere al loro cuore per dirgli che sto dalla loro parte, che li accetto così come sono e possono cambiare in meglio, che la mancanza d'amore non giustifica le loro azioni ma deve essere di sprono per fare qualcosa di buono, per far vedere che il male che hanno ricevuto non solo lo hanno vinto ma lo hanno usato per tirar fuori quanto di bello hanno dentro. Nell'attesa ricomincio dalle piccole cose, passando i pomeriggi con chi, con la scusa di aiutarmi, vuole passare del tempo con me oppure giocando, chiacchierando, ridendo e scherzando per il semplice gusto di stare insieme, dimenticando tutto il resto.
Har baje
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