vorrei tanto dirti che sto bene ma mentirei: ho un grande vuoto dentro, sento una profonda tristezza che non provavo da tempo. Quando ci siamo lasciati venerdì ho cominciato a temere il peggio ed ogni volta che mi arrivava un messaggio sul cellulare avevo paura fosse per avvisarmi che te ne eri andato: cercavo di prepararmi alla cosa ma ho scoperto che non lo ero, anzi non si può mai essere pronti quando viene a mancare qualcuno a cui vuoi bene.
La notizia che non c'eri più mi ha sorpreso proprio quando meno me l'aspettavo e mi ha fatto scoppiare in lacrime: ero sconvolto, quasi non ci volevo credere! E' come se ne fosse andato un pezzo di me: in questi giorni i ragazzi hanno cercato di tirarmi su come potevano e ci sono anche riusciti, poi però il dolore tornava più forte quando mi ritrovavo da solo.
Non è facile non pensarti perchè qui in hogar tutto parla di te: mi ricorda quando mi chiamavi da lontano non appena mi affacciavo dalla porta della mia cucina; mi torna alla mente il rimboccarti le coperte e l'augurarti la buona notte; rievoco le passeggiate lungo i corridoi in cui a volte afferravi la mia mano ed avanzavamo lentamente, io camminando e tu nella tua sedia oppure i momenti in cui non volevi usare il carrello per muoverti ed io cercavo in tutti i modi di spronarti, rimanendo sordo ai tuoi capricci.
Mi sembra ieri il tuo arrivo al centro: hai cominciato a piangere ed ho cercato in tutti i modi di metterti a tuo agio, alla fine ti sei tranquillizzato con dei pupazzetti di dragon ball. Non dimentico poi quando ti sei confidato con me, parlando per la prima volta a qualcuno della tua famiglia e di quanto ti mancasse: hai mosso qualcosa in me così ho spinto e contribuito a rintracciare tua zia, che poi è venuta a trovarti... E che dire di Pedro? Che contento che eri quando l'hai potuto riabbracciare!
Ricordo anche i giorni passati insieme in ospedale, nei tuoi tanti ricoveri e che lavate di capo mi facevi se non venivo a visitarti! Quanti episodi che ti riguardano mi stanno riempiendo la testa e non mi lasciano un istante, nemmeno quando cerco di metterli da parte andando a correre!
Ripercorro la tua vita, non è stata affatto semplice: la morte di tua mamma quando avevi 4 anni, due volte ricoverato per denutrizione, l'abbandono paterno e poi del resto della famiglia, i problemi nel camminare e nel parlare, i polmoni che sono sempre stati il tuo tallone d'achille.... Ne hai affrontate tante ma hai sempre lottato: se fossi stato nei tuoi panni forse avrei già mollato da un bel pezzo. Sei forte Bautista e lo sei sempre stato: quando volevi una cosa cercavi sempre di ottenerla! Ti ricordi quando ti stavo preparando per ricevere la Prima Comunione e volevi a tutti i costi fare le stesse cose dei tuoi compagni, anche se non sapevi scrivere? Alla fine avevi vinto tu e ti lasciavo copiare quello stava sulla lavagna anche se ti costava! Sei un esempio per tanti, me per primo: mi hai insegnato a non mollare nonostante le circostanze dicano di lasciar perdere perchè non conta quanto tempo ci si impiega per tagliare il traguardo ma il come, sforzandosi e dando tutto quello che si ha dentro, senza lasciarsi abbattere dalle difficoltà.
Credo che mi hai regalato un po' della tua forza durante la veglia funebre: la suora che si è presa cura di te negli ultimi anni si è avvicinata e mi ha chiesto di leggere. In cuor mio speravo non mi arrivasse mai questa richiesta ma, sai, a volte le cose non vanno come si vorrebbe. Avevo un groppo in gola, davanti a me c'era la tua bara bianca e mi sono fatto coraggio, ero certo che eri lì a sostenermi come io l'avevo fatto quando dovevi andare dal dottore.
Mi hanno raccontato che sei morto felice, il giorno prima avevano anticipato la tua festa di compleanno: so che l'aspettavi sempre con ansia! Mi hanno mandato alcune foto: c'erano tutti i tuoi compagni del centro dove vivevi e potevo respirare l'affetto che ti circondava in quegli attimi! Quelle immagini mi hanno commosso perchè mi ricordavano qualche pagina del Vangelo: sembrava un banchetto esclusivo, organizzato per i più deboli, per gli scartati dalla società capaci però di un amore e di un'umanità così profondi da far invidia a molti! Ti hanno voluto bene fino alla fine: l'ho potuto vedere e sentire il giorno della veglia funebre e questo mi rallegra visto che non sei rimasto solo, tutt'altro!
Ti ringrazio perchè mi hai cambiato il mondo, mi hai permesso di avvicinarmi ad una realtà, quella dei disabili, che sempre mi ha messo in difficoltà: hai seminato qualcosa nel mio cuore e questo è andato crescendo prendendomi cura di te... Peccato che non ne hai potuto vedere i frutti: quello che riesco a fare ora con Gabriel, Estela e Valeria è merito tuo!
Posso dirmi soltanto fortunato ad averti conosciuto ed a farti da padrino, devo ringraziare il fatto che ho potuto vederti un'ultima volta prima che morissi e poterti stringerti le mani, davvero una grazia in questo periodo: siamo riusciti persino a fare il nostro “cabecitas”, la maniera tutta nostra di salutarci cozzando dolcemente le fronti!
Ora ti devo salutare, piccolo mio, sebbene il cuore sia ancora ferito ma riparto con due certezze: il fatto che le porte del paradiso si siano spalancate al tuo arrivo per l'essere così speciale ed il sapere che da ora in poi avrò te come nuovo angelo al mio fianco.
Har baje
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