martedì 16 febbraio 2021

Dal diario di bordo del 16 febbraio

E' l'ultimo giorno di carnevale e mi accorgo che non ho assolutamente voglia di festeggiare e di stare coi ragazzi. Sto ancora pensando ad uno scambio di battute, avvenuto il giorno prima con Liliana, relative ad un ragazzo che è stato ospite qui all'hogar qualche anno fa ed all'amara scoperta di quello che sta facendo della sua vita.
Il tutto è iniziato con una semplice domanda, finalizzata al sapere se mi ricordassi o meno del fanciullo, ed alla mia risposta affermativa ecco che Liliana mi mostra una foto del cellulare: a prima vista il soggetto sembrava essere una giovane donna con abiti scuri, tacchi alti e capelli lunghi fino alle spalle. Osservo più attentamente l'immagine, quel volto l'avevo già visto ma non riesco ad associarvi un nome o un luogo, poi pian piano i ricordi cominciano a riaffiorare e rimango di stucco, non riesco a credere che si tratti proprio di lui: Liliana me lo deve riconfermare più volte viste le mie forti perplessità a riguardo. Ero ben consapevole del fatto che già all'epoca il ragazzo presentava un orientamento sessuale differenti dai suoi compagni e malgrado la giovane età cercava sempre un modo per sedurli ma mai mi sarei immaginato un giorno di vederlo così!
Sia ben chiaro che non sta a me giudicarlo, non ne ho alcun diritto, anzi son fermamente convinto che ognuno sia libero di vivere la propria sfera sessuale come meglio creda a condizione che non vada a ledere gli altri in qualsiasi modo: all'epoca era stato trasferito in un altro centro allo scopo di aiutarlo, di  fargli superare i traumi del passato ma purtroppo i problemi che aveva iniziato a manifestare qui si sono ingigantiti fino ad arrivare al punto che non sta più in alcun hogar. Vengo a sapere che attualmente vive per Santa Cruz e si prostituisce: è questo che mi fa più male, non riesco a capacitarmi di come un giovane di 16 anni si riduca a vendere il proprio corpo.... Chissà quanti ce ne saranno come lui! La differenza è che lo si poteva aiutare ma per chissà per quale motivo non si è riusciti a farlo, sicuramente il centro dove mi trovo non era attrezzato per gestire un caso difficile come il suo e non conosco la situazione dell'altro hogar: il fatto è che queste giovani vite hanno tutte bisogno di sostegno e visto il loro numero è ben difficile rispondere a questa loro necessità. 
Mentre ascoltavo mi sono sentito pervadere da una profonda tristezza ma ancora rimanevo incredulo, non ero tuttavia del tutto convinto di quanto stavo udendo: come San Tommaso avevo bisogno di toccare con mano. L'opportunità di togliermi ogni dubbio su questa vicenda me l'ha data Facebook, che mi offre spesso la possibilità di tenermi in contatto con i giovani che ho avuto modo di veder crescere in questi anni e di mantenermi aggiornato sulla loro vita: una volta ricordato il nome e cognome sono riuscito a rintracciare facilmente il suo profilo e ho potuto così constatare se tutto quello che avevo sentito corrispondesse alla realtà o no... Le mie ultime speranze che quanto mi avevano raccontato fosse soltanto una bugia sono presto naufragate vedendo le tantissime foto che immortalavano la sua scelta di vita ma, nonostante questo, non riesco a rimanere indifferente: oltre ad una sensazione di amarezza non posso che essere preoccupato per lui vista la cultura fortemente maschilista di Santa Cruz che non vede di buon occhio i travestiti, anzi questi sono vittime di una forte discriminazione. Non riesco a non pensare a lui, alle tante difficoltà che lo hanno segnato nella sua giovane vita ed ai pericoli che ancora corre: non siamo stati in grado di proteggerlo, di sostenerlo come il resto della società e questo è un peccato, è un occasione mancata come lo sono i tanti casi di chi si trova a vivere nelle sue stesse condizioni.
Har baje

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