martedì 24 settembre 2019

Domenica di battesimi

Domenica mattina al centro si respirava aria di festa: ben 5 bambini hanno ricevuto il battesimo! E' un evento che sempre mi lascia dentro qualcosa di bello ma questa volta c'è un motivo, anzi due che mi rendono particolarmente felice: sono stato padrino di due di loro!
“Ma come, altri due? Non ti bastavano quelli che già avevi?”: è la domanda che immagino in molti potrebbero rivolgermi ed in effetti in tempi non sospetti mi ero ripromesso di evitare di avere altri figliocci visto che prendermi cura di quelli che già ho risulta un poco impegnativo per il fatto che ormai stanno tutti in altri centri e se continuo a farlo è perchè so quanto per ciascuno conti la presenza di qualcuno che gli voglia bene e si interessi di loro, di quello che fanno e di quanto celano nel cuore e nei loro pensieri. Dalla mia ho la possibilità di andarli a fargli visita ed in qualche modo seguire, magari non in maniera costante, ed in questo devo ritenermi fortunato: so che è importante per loro, gli occhi e quel sorriso che compare nel loro volto dice tutto sul loro stato d'animo nel vedermi. A volte non è tutto rose e fiori perchè capita che mi tocchi rimproverarli per qualche marachella o qualche brutto voto a scuola ma quei pochi momenti passati insieme sono veramente intensi perchè si raccontano, mi rendono partecipe delle loro preoccupazioni e delle loro piccole ma grandi vittorie, si confidano e rimangono ansiosi per un mio consiglio o un opinione: al salutarli per tornare a casa il mio cuore si sente rinvigorito e felice e me ne vado con la certezza che il senso della giornata è cambiato sicuramente in meglio.
Di recente uno di loro mi ha sorpreso: David all'inizio dell'anno è stato trasferito in un altro hogar e da quel momento non l'avevo più visto, un po' per scelta mia perchè volevo aspettare che si adattasse a questo cambio che è sempre delicato, ma un giorno è riuscito a contattarmi via social chiedendomi “quando vieni a visitarmi?”. Sono rimasto senza parole, non chiaccheravamo molto anche se nell'ultimo anno si era creata una certa complicità e questa sua richiesta mi ha riempito d'orgoglio e di soddisfazione perchè ho capito che ci teneva a me e che, probabilmente, come padrino non sono proprio da buttare. Complice una commissione in centro ieri l'ho incontrato: dopo i primi minuti di impaccio per entrambi ha cominciato a parlare come mai aveva fatto, informandomi di come si stava trovando e cosa stesse facendo. Il tempo in sua compagnia è letteralmente volato ma mi ha fatto capire, una volta di più, quanto sia importante essere presenti per questi ragazzi, quanto sia fondamentale avere una figura al loro fianco che non li giudichi ma che li ascolti e li accetti così come sono, con tutti i loro pregi ed i loro difetti.
Devo ringraziare David per quelle parole perchè mi hanno dato una scossa, mi hanno permesso di vedere le cose in un modo del tutto nuovo e di rivedere la mia posizione: sapevo che con l'approssimarsi dei battesimi difficilmente si avrebbero trovato delle persone con tutti i requisiti richiesti per essere presente ed io ero tra i pochi a soddisfarli. Ero preoccupato in quanto non mi sentivo all'altezza, non credevo sarei stato capace di camminare insieme con altri due fanciulli in un modo tutto speciale che l'essere santolo comporta: già è complesso con quelli che già ho però ne vale davvero la pena, sapevo che aveva funzionato e continuava a farlo perchè insieme eravamo riusciti a creare un rapporto vero che credo valga molto più di un'amicizia, avendo avuto dalla nostra il vantaggio di vivere sotto lo stesso tetto per diverso tempo. Sarebbe successo anche stavolta? Sarei riuscito ad avere le stesse attenzioni per tutti? I dubbi erano molti ed ancora una risposta certa non l'ho trovata però non c'è molto da dire quando ti ritrovi davanti ad un bambino che resta lì a guardarti, ti si avvicina,ti abbraccia in cerca di qualcosa che gli manca e ti fa la fatidica domanda di fargli da padrino. Semplicemente non sono riuscito a negarmi, essere stato scelto personalmente da lui senza che nessuno l'abbia spinto a farlo non può che essere un onore perchè ha riposto fiducia in me e nel mio modo di essere. Non mi è stato chiesto niente di impossibile ma qualcosa di speciale: accompagnare qualcuno lungo il cammino della vita fino a dove mi sarà consentito, volendogli bene così com'è e facendomi trovare presente soprattutto quando ne avrà bisogno. E' così che domenica mi sono ritrovato nuovamente padrino, emozionato e contento come credo lo siano stati Miguel Angel e Diana: sono un regalo che il Cielo mi ha voluto affidare e non posso che ringraziare per averlo ricevuto.
Har baje

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