lunedì 22 agosto 2016

Una testimonianza speciale

Ormai è una diventata un'abitudine: a chi passa di qui e condivide coi ragazzi anche pochi giorni gli chiedo di scrivere come gli è parsa quest'esperienza, che idea si è fatto e le emozioni provate e finora nessuno si è mai negato. Una volta ricevuto quanto richiesto lo pubblico perchè per me è importante che qualcun'altro possa testimoniare cosa significa vivere in un hogar ed avere a che fare con questi ragazzi, anche se solo per poco tempo: quello che vivo non è soltanto mio ma si tratta di un qualcosa che vale la pena far conoscere e spartire con tutti. 
E' per questo motivo che lascio volentieri spazio ad altri in questo blog, per dare la possibilità di guardare alla vita del centro con occhi diversi da quelli che sottoscritto, capaci di vedere qualcosa che mi è sfuggito o che non sono stato in grado di cogliere.
Le prossime righe sono la testimonianza di due persone per me molto importanti: i miei genitori! Ho avuto la fortuna e l'onore di averli avuti come ospiti: per loro è stata l'occasione di vedermi direttamente all'opera dopo aver ascoltato quello che gli raccontavo. Le loro parole, che trovate qui di seguito, mi hanno davvero emozionato: credo che venendo qui abbiano capito bene il motivo per cui ho scelto di essere qui.

"Non ci sono parole che possano esprimere pienamente tutte le sensazioni che abbiamo provato nei giorni trascorsi a Santa Cruz. All’inizio avevamo un po’ di timore perché Marco ci raccontava che bisogna vedere per capire. E aveva ragione. La nostra paura è scomparsa quando abbiamo visto Marco che ci ha accolto all’aeroporto. Quando siamo arrivati all’hogar abbiamo provato un po’ di imbarazzo che subito è stato spazzato via vedendo i ragazzi che ci hanno dato il benvenuto. I loro saluti, la voglia di sapere che eravamo il papà e la mamma di Marco, il voler parlare con noi, ci hanno fatto sentire a nostro agio anche se la lingua a volte è stata un problema. Il bisogno di abbracci, di baci ci facevano ricordare che loro non hanno nessuno vicino ma erano felici che delle persone erano venute a trovarli. Abbiamo sentito spesso chiamare Marco e quando arrivava Liliana, l’amministratrice, c’erano sempre dei ragazzi abbracciati a lei. Possiamo affermare che questo centro è come una grande famiglia dove si cerca di far vivere serenamente i ragazzi.
Domenica 14 agosto c’è stata la festa degli hogar presso il Don Bosco e qui abbiamo vissuto una giornata ricca di emozioni. Vedere più di 1000 bambini e ragazzi felici di stare insieme, di ritrovarsi, di mangiare insieme, di giocare, di ballare è stato bellissimo. 
L’ultima sera del nostro soggiorno è stata allietata da uno spettacolo di danze che i ragazzi dell’hogar, con le educatrici, hanno preparato per noi. Ci hanno conquistato. Anche Bautista, un bambino in carrozzina con varie difficoltà, è stato coinvolto e ha partecipato alla danza come meglio poteva. La commozione era molta. Questi bambini ci hanno dimostrato che anche se la vita è difficile, piena di sofferenza e se non hai più i tuoi familiari si possono sempre trovare dei momenti di allegria: anche se non c’è nessun parente vicino c’è sempre qualcuno che con un gesto, un abbraccio, un bacio che li può consolare. Porteremo sempre nel cuore questi ragazzi che ci hanno fatto scoprire nuove sensazioni e ci hanno insegnato cosa è importante: non giocattoli, vestiti o cellulare ma essere amati per quello che si è.
Oltre ai ragazzi dell’Hogar abbiamo conosciuto delle persone speciali che si occupano di loro: Liliana con la sua famiglia, Padre Ottavio, il vescovo Sergio, le educatrici, don Claudio e don Eliseo, la cuoca.
Dobbiamo riconoscere che Marco ci ha colpito. Ha sempre una parola gentile verso i suoi ragazzi, li aiuta quando qualcuno lo richiede, li rimprovera se sbagliano, fa rispettare le regole e cerca che tutto sia a posto all’hogar: proprio come un bravo “papà”. Siamo orgogliosi di te. Grazie Marco per averci fatto vivere, anche se per pochi giorni, questa bellissima esperienza."

Grazie di cuore mamma e papà.
Har baje


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1 commento:

  1. Grazie all'amore che il Signore ha messo nel cuore dei tuoi genitori e che li ha aiutati a capire e a partecipare alla tua scelta....
    Antonella, san Nicolò, mira

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