"Padrino, vorrei ricamare una tovaglia per la cappella": tutto era iniziato con questo desiderio da parte di una mia figlioccia. Mi aveva confessato che nell'hogar dove era stata prima di arrivare qui aveva imparato a cucire a punto croce ed ora voleva mettere in pratica quanto imparato per abbellire l'altare. Nell'ascoltare queste sue parole sono rimasto felicemente sorpreso e le ho promesso che l'avrei aiutata in questo suo proposito ad una condizione: ne avrebbe parlato con Liliana, in quanto come direttrice doveva sapere di quest'iniziativa.
C'era un problema: la mia figlioccia non era proprio uno stinco di santo, spesso picchiava i più piccoli, rispondeva male a chiunque ed io ne sono testimone perchè più di una volta mi ha mandato a quel paese, inoltre spesso trattava gli altri con arroganza, sentendosi superiore rispetto ai suoi coetanei. Non mi era facile quindi acconsentire alla sua richiesta e per fortuna Liliana era della mia stessa idea: la ragazza avrebbe dovuto migliorare prima il suo comportamento e soltanto dopo aver constatato che era cambiata avremmo dato il nostro sì alla sua richiesta.
La notizia buona è che un cambio in positivo c'è stato e devo ringraziare una negoziante del mio paese che mi ha regalato la tela per realizzare il desiderio della ragazza, inoltre insieme a lei ho scelto il disegno da ricamare ed ho preso tutto il materiale richiesto ma con l'andare del tempo si sono presentati dei problemi: all'inizio la giovane mi cercava per realizzare il lavoro tanto desiderato ma ben presto l'euforia iniziale è stata sostituita dalla pigrizia, dal sentirsi obbligata a ricamare e più volte dovevo chiamarla e ricordarle che nessuno l'aveva obbligata, aveva deciso da sola di prendersi quest'impegno. Negli ultimi tempi era tornata alle brutte abitudini, ho cercato di starle vicino, di consigliarla come un padrino dovrebbe fare ma non c'è stato verso: capita che dopo un miglioramento ci sia un periodo in cui sembra che siano stati fatti dei passi indietro ed è quello che è successo in quest'occasione.
Le cose non sono purtroppo migliorate quando ha saputo che aveva possibilità di andare a vivere con il padre ed i fratelli, anzi addirittura sono peggiorate perchè faceva quello che gli pareva, malgrado mi cercasse per un consiglio su cosa fare, e si era ormai completamente scordata della tovaglia. Il giorno che se ne è andata mi ha detto solamente "ciao", senza dire altro, lasciandomi deluso e con una tela ricamata solo per qualche centimetro.
"E ora che faccio?", mi sono chiesto e mi dispiaceva tanto che quanto donato con il cuore fosse lì, incompleto sebbene sappia in cuor mio quanto sia difficile seguire questi ragazzi, incoraggiarli nel seguire i propri sogni e progetti, spronarli quando sono sul punto di gettare la spugna e va messo in preventivo che le cose non andranno sempre come immaginato.
Con Liliana avevo già pensato di portare quel tessuto in Italia e di consegnarlo a qualcuno in grado di terminarlo, seppur con vergogna perchè simbolo di una mia piccola sconfitta personale, ma a volte la vita ti sorprende: in un incontro con i chierichetti, una di loro mi chiede della tovaglia e non posso nasconderle il mio rammarico rispondendole che era lì, chiusa in una borsa e ricamata soltanto per una minima parte. Mi guarda, sembra che qualcosa le stia frullando per la testa ed alla fine della nostra riunione mi si avvicina e dice che vuole terminare lei quel lavoro, sa cucire a punto croce e la mia figlioccia l'ha aiutata a ricordare come si fa visto che era da molto che non lo faceva. Le sue parole mi lasciano di stucco, come del resto mi ha sorpreso in positivo il suo cambiamento nel corso degli ultimi due anni, solamente le dico che l'ammiro per questo suo proposito e che ovviamente ne avrei parlato con Liliana che ne è rimasta felicemente stupita.
Parlando insieme con la giovane la ringraziamo di essersi proposta per finire di ricamare la famosa tovaglia e soprattutto per fare un servizio così importante non per noi ma per la sua fede: da parte mia mi son promesso di seguirla e di interessarmi di più al lavoro che sta facendo, non voglio ricadere negli stessi errori fatti con la mia figlioccia. Le abbiamo dato fiducia e vedere quella luce fatta di serenità e di felicità nei suoi occhi mi rende contento, come quando ieri mi si è avvicinata e con tono raggiante mi ha detto che con la fine della scuola avrà più tempo per dedicarsi al ricamo: è proprio vero, a volte le cose possono prendere una direzione del tutto inaspettata e questa ne è un chiaro e bellissimo esempio.
Har baje

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