sabato 20 maggio 2023

I fine settimana, tosti ma belli! 💖

Mai come quest'anno i fine settimana sono stati così intensi! Mi ritrovo a fare catechismo per la prima comunione e la cresima ma si è aggiunta la formazione da fare ai chierichetti, compito che rientra nella mia veste da accolito e che mi riempie di soddisfazione. A questo vanno sommati i preparativi per la celebrazione della Santa Messa, che è fissata per sabato o domenica dipendendo dalla disponibilità dei sacerdoti.
Quest'anno ho cominciato moltro presto la preparazione ai sacramenti, visto che non sono rientrato in Italia come di consueto nei primi mesi dell'anno: rispetto alle altre volte avevo molto più enstusiamo, addobbando l'aula me destinata in modo che fosse un ambiente accogliente e dove i fanciulli stessero bene. In prima comunione ho 12 tra ragazzi e ragazze e la curiosità è che ben 10 non sono stati battezzati per i motivi più disparati: con loro è un po' come viaggiare sulle montagne russe visto che eravamo partiti col piede giusto, poi ci sono stati problemi di comportamento mentre adesso posso dire che, apportando degli aggiustamenti ed incrociando le dita per scaramanzia, tutto sta procedendo bene. Ci sono soltanto due piccoli problemi legati ai litigi fra le ragazze, soprattutto le più grandi, dovuti ad antipatie reciproche che le suggeriscono di sfruttare ogni occasione buona per punzecchiarsi a vicenda ed al fatto che più di qualcuna, nonostante l'età, ancora ha problemi nel leggere e scrivere: ciò mi spinge a cercare di far copiare nel quaderno soltanto i concetti fondamentali e sviluppare i temi cercando esempi dalla realtà che ci circonda o tramite dinamiche che possa attirare la loro attenzione, inoltre invito gli altri ad essere tolleranti nei loro confronti soprattutto perchè a volte fanno veramente fatica, nonostante la buona volontà, a copiare dalla lavagna sebbene qualcuna le aiuti. Per evitare che i loro compagni le mettano pressione metto una musica di sottofondo o mi metto a chiacchierare in modo da tenere gli animi tranquilli ma a volte è davvero un'impresa non da poco! Anche l'inizio del catechismo non è stato facile visto che per varicella non ho mai avuto la classe al completo, per cui dovevo tenere una doppia lezione con chi era ammalato per evitare che rimanesse indietro, e c'è voluto quasi un mese e mezzo per averli tutti presenti: ricordo che quella volta ero incredulo nel vederli finalmente tutti insieme! Nonostante le difficoltà, questo gruppo mi ha realmente sorpreso nonostante le difficoltà incontrate perchè ad un test, che gli ho sottoposto per vedere se avevano capito quello che gli avevo spiegato, hanno dato delle risposte che mi hanno riempito di gioia e che mai mi sarei immaginato per la loro profondità, nemmeno nelle più rosee aspettative!
Con le 5 ragazze che si preparano alla cresima le cose vanno diversamente, anche perchè intendo più farle ragionare su certi argomenti: mi costa rompere il ghiaccio, soprattutto con le più timide, e ogni incontro si parte col freno tirato per poi accelerare all'improvviso, mi fanno un sacco di domande che a volte mi dirottano verso altri temi e devo farmi trovare pronto per raddrizzare la nostra discussione sui binari che avevo previsto. Ogni domenica è l'occasione per conoscerle meglio visto che per me è importante che durante il catechismo ci sia un momento di condivisione reciproca: ricordo una mattina in cui abbiamo fatto una chiacchierata che ha lasciato in me qualcosa di buono, persino quella che sembra la più chiusa aveva detto la sua e ne ero contento, mi hanno davvero arricchito con le loro parole e questo per me rappresenta perfettamente l'idea di come fare catechismo sia l'occasione anche per crescere insieme nella fede. Unico cruccio è che, a differenza della prima comunione che ha un orario fisso, quella del cammino di preparazione alla cresima a volte cambia per le varie attività del centro, specie quando si tratta della domenica in cui i fanciulli posso ricevere visita: sia chiaro, non è un problema, l'importante è poter camminare insieme con queste giovani e farle capire che seguire Gesù vale davvero la pena.
L'essere diventato accolito l'anno passato mi ha cambiato la vita: anche in precedenza curavo la preparazione della celebrazione, vedendo chi doveva leggere o portare le offerte all'altare, ma ora sento di dover fare ogni volta meglio, sto molto attento a quei particolari che sono diversi a seconda del celebrante e per questo mi vengono mille dubbi che mi spingono a chiedere al sacerdote di turno per togliere ogni incertezza. Devo ringraziarli per la loro infinita pazienza e per i consigli che mi danno! Una volta al mese o quando il prete non può venire, su indicazione del vescovo, celebro la Parola e do la comunione: è sempre una grande emozione, per me è un onore poter offrire questo servizio ai ragazzi, che mi riempie il cuore di gioia. Quando arriva il mio turno so che non posso improvvisare e cerco di prepararmi al meglio, studiando a fondo quanto il Vangelo propone quella domenica e cercando parole ed esempi che tutti possano capire.
Infine ci sono loro, i “miei” chierichetti: sono 8 ed un poco me li coccolo perchè hanno scelto di esserlo e ce la mettono davvero tutta quando vengono chiamati in causa. E' da quest'anno che mi occupo della loro formazione ed è una novità per me: cerco di combinare la teoria con la pratica, con molti incontri in cappella perchè a volte vedere coi propri occhi mentre gli spiego a cosa serva un determinato gesto o oggetto vale più di 1000 parole. Capita che durante la Messa commettano qualche errore o cerchino un mio cenno di consenso per fare quanto gli compete: so che sono alle prime armi, come lo sono anch'io, e non me la sento di rimproverare, gli dico soltanto che la prossima volta andrà meglio a condizione di far tesoro dei propri sbagli e dei consigli dati perchè siamo sulla stessa barca. Per renderli più sicuri a volte li porto a vedere altre celebrazioni fuori dal centro in modo che possano vedere come gli altri chierichetti si comportano e prenderli così da esempio. A differenza del catechismo cerco di creare un legame di fiducia reciproca più forte, partendo dall'idea che nessuno nasce sapendo già tutto ma è attraverso l'impegno, l'ascolto ed il rispetto che si può migliorare, certo questo non sarà immediato ma ci vorrà tempo e pazienza sia da parte loro che soprattutto da me. Ciò mi permette anche di far capire loro l'importanza del lavorare insieme visto che nel loro servizio sempre saranno almeno in due.
Come vedete i miei fine settimana sono belli pieni, carichi di impegni ma soprattutto di servizio che cerca di far bene a me e agli altri: mi permettono di crescere ma soprattutto mi fanno sentire vivo, mi riempiono il cuore di allegria perchè alla fine sento di aver fatto qualcosa di buono, non solo per me, ma soprattutto per i ragazzi e per Chi mi ha voluto qui tra loro.
Har baje

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