domenica 20 maggio 2018

Sofferenza

Negli ultimi giorni c'è un ragazzino di circa 7 anni che attira le mie attenzioni molto più degli altri: la cosa che lo contraddistingue è la sua camminata e non è che sia molto svelto, anzi è lentissimo nei suoi movimenti. Ogni tanto veniva in infermeria per dei dolori alle ginocchia ma, col passare del tempo, ci siamo accorti che qualcosa non andava nella sua andatura: all'inizio pensavo fosse dovuto a delle gambe leggermente storte ma la fisioterapista ha subito smontato questa mia supposizione.
Con l'avanzare dei giorni il caso si è complicato nel senso che in un paio di volte il fanciullo ha avuto una sorta di paralisi: in una di queste sono stato colto di sorpresa nel constatare che una metà del corpo era praticamente più alta rispetto all'altra, non potevo credere ai miei occhi! Capita che pianga per il dolore, gli diamo dei calmanti che per fortuna funzionano a dovere ma quel che colpisce è quella camminata, prodotta dal fatto che quasi non piega le ginocchia ed i piedi sono sollevati di poco... L'espressione poi dice tutto, si vede che non sta bene ma non c'è nessun lamento da parte sua. Da giorni saltuari in infermeria si passa ad una presenza quasi costante, in cui gli si pongono delle creme che dovrebbero sortire effetto che poi si rileva temporaneo perchè il dolore poi ritorna. Non si può andare avanti così e così suggerisco a Liliana se si può far fare qualche esame ed aggiungo che grazie alle offerte posso farmi carico delle spese, visto che il piccolo è da pochi mesi in hogar e non ha la copertura sanitaria.
Lo si manda a fare dei raggi ma tutte le ipotesi che si erano fatte, alcune legate alle varie cicatrici presenti nelle gambe ed altre su una possibile artrite, naufragano davanti al referto: le ossa sono perfette, non c'è nessuna traccia che evidenzi il motivo di ciò che prova il ragazzo. La fisioterapista dice che ha parlato a lungo con uno specialista ma c'è bisogno di altri esami e si può supporre che ci sia qualcosa a livello muscolare: dialogando con lei in effetti mi rendo conto che il piccolo non corre e non salta, non l'ho mai visto farlo in tutti questi mesi, ed il motivo è che gli manca la forza per farlo. Il tutto spiega quel suo camminare strano, dovuto proprio a questo! Mi sono sentito male, un verme per averlo alcune volte preso in giro per la sua lentezza: non sapevo cosa avesse, era un modo per stimolarlo ma evidentemente non può proprio muoversi più velocemente. La sua stretta di mano è persino più debole di quella di bambini con età inferiore alla sua!
La possibile mancanza di forza muscolare è causa anche dei suoi dolori: praticamente li avverte sempre, sembra ormai convivere con essi chissà da quanto tempo ma si lamenta solo quando non ce la fa più a sopportarli, quando si fanno più forti, anche se dalle sue espressioni del suo volto si può notare quando sta soffrendo in silenzio. Incredibile che uno così giovane possa portare una croce così grande, non credo che personalmente ne sia capace.
Negli ultimi giorni le cose peggiorano, a causa anche dei primi freddi: nonostante un trattamento continuo di creme medicinali il dolore sembra essere più forte. Per verificare un possibile miglioramento mi sono offerto spontaneamente di svegliarlo e di applicargli la pomata e mi sono reso conto di come a volte soffre. Non è facile vederlo in lacrime perchè non riesce ad alzarsi e mi meraviglio che, nonostante tutti i movimenti per sollecitare i muscoli che mi ha suggerito la fisioterapista, i suoi muscoli sembrano contratti, duri come la roccia: mi sento impotente, sto facendo di tutto per alleviargli il dolore ma non ci riesco. Vedo il suo sguardo, il suo volto rigato dalle lacrime che mostra i segni della sofferenza senza dire una parola e che mi coinvolge, lo avverto in un modo talmente intenso che è difficile da descrivere. Non riesco a sentire pena per lui, forse compassione è la parola più corretta ma so che nel vederlo così avverto il suo dolore, non so dirvi come ma lo faccio mio.
Quando gli massaggio i muscoli ed incrocio il suo sguardo non posso non notare la sua sofferenza, attraverso quegli occhi vedo ciò in cui credo e che mi dice di non mollare anche se mi verrebbe voglia di farlo visto che non ci sono miglioramenti: forse la cosa mi sta prendendo troppo o sto diventando pazzo ma in lui riconosco Gesù che mi dice di aiutarlo, di non voltargli le spalle e di non gettare la spugna perchè ha bisogno di me e desistere sarebbe abbandonare sia Lui che il ragazzo. Non è facile perchè vedere un bambino piangere a dirotto per il fatto che non può andare al bagno in quanto non riesce ad alzarsi dal letto perchè la gamba gli fa male ti strazia il cuore, scoprire che tutti gli sforzi che fai non portano a niente è una mazzata tremenda e sentire da lui che nessuno se ne prendeva cura prima che arrivasse qui e doveva quindi stringere i denti sopportando i suoi dolori non può non rattristarti. La scelta più semplice sarebbe quella di scansarmi, di mettermi da parte ma non posso, non riesco a essere indifferente, a dire che non è un mio problema perchè questo ragazzo è arrivato fino a me e mi interroga, mi pone questioni che mai avrei immaginato di pormi: non so cosa farei per alleviargli la sofferenza che prova e che posso leggergli ogni giorno nel suo volto. So che Qualcuno ha voluto mettermelo nel mio cammino e mi chiede di aiutarlo, di fare qualcosa per lui ogni volta che il fanciullo mi guarda: è riuscito a strapparmi una promessa e le promesse si mantengono, spero di riuscire a farlo anche questa volta.
Har baje

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