Quest'anno Liliana mi ha confermato
come catechista dell'hogar, complice il fatto che ha potuto
verificare attentamente il mio operato ed ha potuto parlare con i
ragazzi che avevo seguito nel loro cammino verso la prima comunione e
la cresima rimanendo molto soddisfatta. La cosa mi ha fatto piacere
perchè i miei sforzi sono stati premiati: ho cercato di dare sempre
il meglio anche se a volte non è stata una passeggiata!
Sono partito con una bella novità: ho
una stanza tutta per me e per i ragazzi che avrei seguito, per cui
addio ai sabati in cui giravo per il centro con quaderni, bibbia,
penne e quant'altro alla ricerca di un luogo dove far lezione! Unico
particolare è che dovevo dargli una sistemata perchè era un po'
trascurata: ho tolto i mobili che non mi servivano; le pareti avevano
bisogno di una ripassata per cui gli ho dato una mano di azzurro; ho
spostato la lavagna per metterla in un punto dove risaltava di più;
ho portato i tavoli e le sedie per i miei alunni ed alla fine ho
comprato due o tre poster con l'idea di attirare l'attenzione. Col
passare del tempo si sono aggiunti una mensola ed una sorta di
armadietto dove mettere tutto il materiale di cui avevo bisogno.
Come lo scorso anno avrei dovuto
seguire la formazione dei ragazzi sia per la prima comunione che per
la cresima ma dopo circa tre settimane si è optato per rinunciare
alla seconda visto che c'erano solamente due ragazze che avevano
l'età per riceverla: per me è stato un bene perchè erano deluse
del fatto che il loro numero era così esiguo e personalmente mi
sentivo in imbarazzo quando ero da solo con loro durante il tempo
della catechesi. Quest'anno quindi solo prime comunioni in hogar, per
cui mi sto occupando di preparare ben 17 fanciulli! La maggioranza ha
tra i 10 e gli 11 anni per cui la classe è più omogenea come età
rispetto a quella dell'anno precedente ma c'è una difficoltà in
più: ci sono Bautista ed Estela, una bambina con disturbi mentali,
che non sanno né leggere né scrivere e devo trovare un modo per
farli sentire parte integrante del gruppo.
Altra differenza rispetto alla scorsa
annata è il tempo: due ore, praticamente il doppio rispetto alla mia
prima esperienza da catechista! Subito ho pensato che è meglio così,
in modo che possa sviluppare e spiegare in modo più chiaro e
semplice gli argomenti da trattare. Con più minuti ed una stanza a
disposizione ho pensato anche ad alcune attività da proporre ai
ragazzi, sopratutto legate al disegno in modo poi da attaccare alle
pareti quanto fatto per far sentire più loro l'ambiente in cui si
trovano. E' stato anche un modo per cominciare a parlare di un
determinato tema, costituendo un ottimo punto di partenza che ha
sostituito alla grande il fatto di chiedergli cosa ne pensassero in
merito, ed un mezzo utile per terminare la lezione, al fine di capire
cosa gli era rimasto dentro. Il tutto sempre pensando che, prima di
cominciare a spiegare, dovevo capire ciò che sapevano facendogli un
paio di domande perchè sono dell'idea che non posso parlare di
argomenti dando per scontato che già ne abbiano almeno una vaga
idea, non sarei un buon catechista se raccontassi qualcosa ad esempio
sullo Spirito Santo e qualcuno dei miei piccoli ascoltatori non
sapesse nemmeno di cosa stia parlando: devo partire sempre da quello
che conoscono per poi portarli all'obiettivo che mi sono prefissato.
Operando in questo modo i risultati non sono tardati ad arrivare e
mi hanno lasciato felicemente sorpreso, come ad esempio quando alla
fine di una discussione su Santa Maria gli ho chiesto se volevano
disegnare qualcosa per lei per poi attaccarlo al manifesto che la
rappresentava ed era appeso alla parete: risultato? Nessuno si è
negato e l'immagine si è riempita di fiori, cuori con le ali ed
altri con la scritta “Te quiero mucho” (ti voglio tanto bene) o
con una preghiera spontanea: mai avrei sperato così tanto!
Non mancano i momenti di gioco e dei
piccoli intervalli perchè non posso pretendere di spiegare per tutto
il tempo, si annoierebbero: il mio obiettivo è che ai miei giovani
amici piaccia il percorso che stiamo facendo insieme. A volte
racconto delle storie legate all'argomento affrontato, altre volte si
ride oppure si fanno prove di canto: ora sto proponendo di pregare il
Padre Nostro sulle note della canzone “We will rock you” dei
Queen e sono contento che i ragazzi si sono fatti prendere dall'idea,
fremono dalla voglia di intonarlo! Ben venga se questo è questo è
un modo per avvicinarli alla fede!
Ogni tanto gli faccio dei test su
quanto abbiamo fatto: si tratta perlopiù di verificare se quanto
spiegato in quel momento gli sia chiaro o meno. In caso di riscontro
negativo ritorno sul tema su cui più hanno avuto difficoltà e cerco
di farglielo capire con parole più semplici e con esempi. Non manca
chi proprio non pone interesse ma cerco sempre di spronarlo, di
incentivarlo, di aiutarlo: a volte mi fermo solo con lui per sapere
cosa c'è che non va ed avvisandolo che quello che andrà a ricevere
non è un regalo che si riceve senza far niente, deve meritarselo
impegnandosi in questo cammino che stiamo percorrendo insieme. I
problemi maggiori sono legati ad Estela e Bautista: mentre il secondo
mi segue nei discorsi, la prima a volte vive in un mondo tutto suo e
veramente non so come pormi nei loro confronti. La soluzione migliore
è fargli apprendere i concetti più elementari, a volte attraverso
il colorare delle figure, affinchè c'è un Dio che li ama e non si
stancherà mai di farlo, sforzandoli perchè apprendano alcune
preghiere.
Il bello è che in tutto ciò continuo
ad imparare nonostante pensassi che quest'anno sarei partito più
avvantaggiato per l'esperienza accumulata lo scorso anno: una
convinzione del tutto sbagliata perchè continuo a prepararmi con lo
scopo di presentarmi ogni sabato davanti a questi fanciulli con
l'intento di insegnarli qualcosa nel miglior modo possibile,
apprendendo nuove nozioni oppure cose di cui non mi ero mai accorto
ed arricchendomi una volta di più.
Har baje
Nessun commento:
Posta un commento