venerdì 17 ottobre 2014

Missione: cos'è?

Domenica è la giornata missionaria mondiale e ciò mi stimola a condividere qualche riflessione sull'argomento, a cui sono giunto grazie alla mia esperienza boliviana. Cosa significa missione? Per me è condivisione e, permettetemi il termine, “sporcarsi le mani”.
Condivisione perchè in questo non sei solo, l'azione che svolgi riguarda sicuramente un'altra persona che in questo modo diventa protagonista assieme a te. Non si può far qualcosa estraniandosi, senza mostrarsi per come si è o peggio ancora mettendosi una maschera con cui nascondersi: non sarebbe giusto nei tuoi confronti né di quelli del fratello che stai aiutando perchè ciò non darebbe buoni frutti, sarebbe una buona azione macchiata in quanto al suo interno manca qualcosa di tuo. Allora condivisione diventa la parola chiave: devi metterci del tuo, una parte di te e del tuo amore perchè soltanto così l'altro può aprirsi e capire che dietro quei tuoi gesti non si nascondono secondi fini ma c'è soltanto l'affetto di accettarlo per la persona che è, abbattendo così quel muro di diffidenza che spesso ci divide. Bisogna essere semplicemente sé stessi, mostrando le proprie qualità ma anche le proprie debolezze: è la sola chiave con cui si riuscirà ad aprire molte porte.
Condivisione significa svuotarsi per ricevere e lasciare posto nel nostro cuore al prossimo, alle sue parole, alla sua storia che è in grado di arricchirci sempre e comunque: per fare questo ci vogliono umiltà, per non sentirci mai superiori a nessuno ma soltanto una semplice pedina nel grande scacchiere che è il mondo, e disponibilità, per cercare di farsi trovare sempre pronti ad accogliere e ad ascoltare vincendo così pigrizia e stanchezza. Non è un cammino facile ed i risultati tarderanno ad arrivare ma vedere giorno dopo giorno le cose cambiare ed i rapporti crescere e migliorare dà soddisfazione.
Condividere vuol dire anche crescere assieme: io porto la mia esperienza, tu la tua e cerchiamo di unirle per vedere cosa si ottiene. Non bisogna aver paura di fare e porsi domande, anzi meglio farne una in più che una in meno, perchè ciò permette di scoprire cose nuove ed è la strada che porta ad arricchirmi come persona e ciò vale anche per l'altro. Significa mettersi in gioco: all'inizio è difficile, perchè a volte vuol dire mettere da parte le tue sicurezze e si è bloccati dalle proprie convinzioni, ma la gioia di aver fatto qualcosa con gli altri ripagherà di tutte le difficoltà incontrate.
Missione è anche “sporcarsi le mani” perchè non puoi dire agli altri di fare qualcosa e sei il primo a non muovere un dito, limitandoti a guardare. Così non funziona, devi essere d'esempio: quante volte mi è capitato di rimboccarmi le mani, sebbene riluttante all'inizio, e di mettere tutto me stesso in un lavoro per spronare personale e ragazzi! L'orto ed i vari tentativi per risolvere il problema dell'acqua all'ingresso sono dei piccoli esempi ma i risultati ottenuti sono lì a testimoniare che non sarebbero mai stati raggiunti se mi fossi limitato soltanto a parlare e non fossi stato in prima linea a sudare con loro. La cosa bella è che ho saputo soltanto dare il via e quanto conseguito è il frutto del lavoro di tutti, dell'unione di intenti che mi fa dire che missione è anche la consapevolezza che da soli non si va da nessuna parte, è con gli altri che si può costruire e realizzare qualcosa: questo non vale soltanto in Bolivia o in Italia ma dovunque ti possa trovare.
Har baje

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