tag:blogger.com,1999:blog-60168829419812111002024-03-27T07:36:48.327+01:00CRONACHE BOLIVIANEImpressioni, emozioni e stati d'animo di Marco Zanon, missionario laico a Santa Cruz de la Sierramarco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.comBlogger626125tag:blogger.com,1999:blog-6016882941981211100.post-39688080959425923082024-03-21T02:00:00.040+01:002024-03-22T02:21:22.138+01:00Lo sputo! 😱<div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghm3lBzFV2tJLz1PEQ8-W3lc1goZrxT0pGz7JVBftseBIxgBySYvzRuR6Uzsq9XgyN0f94jTFHTZc4hX49wnqaYdgW3BGMzFQpBo9KGPumDPDtfRhQTfxqN-v6hu1xnzjGpJ09c1o9Yu818l9l8JonVEWQIxt4WtZ_fSrSZjTXn9RWWoXWsixBcF_N/s1034/IMG_20240320_105751.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="929" data-original-width="1034" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghm3lBzFV2tJLz1PEQ8-W3lc1goZrxT0pGz7JVBftseBIxgBySYvzRuR6Uzsq9XgyN0f94jTFHTZc4hX49wnqaYdgW3BGMzFQpBo9KGPumDPDtfRhQTfxqN-v6hu1xnzjGpJ09c1o9Yu818l9l8JonVEWQIxt4WtZ_fSrSZjTXn9RWWoXWsixBcF_N/w200-h180/IMG_20240320_105751.jpg" width="200" /></a></div>Era un venerdì mattina e, come sempre, prima della colazione sono andato a chiamare i ragazzi che mi aiutano a portare le pecore a pascolare: la porta del loro dormitorio è chiusa e busso, rimanendo in attesa che mi si apra. Sento le voci dei ragazzi che chiamano l’educatrice ma non succede niente, resto lì ad aspettare e, dopo qualche minuto, torno a dare qualche colpetto all'entrata. Ascolto di nuovo qualcuno che parla e la cosa mi incuriosisce talmente tanto che mi spinge a dare una sbirciatina dal buco della serratura: non l’avessi mai fatto! Giusto il tempo di mettere l’occhio vicino alla fessura ed ecco che vengo investito da un liquido viscoso, che rimane ben impresso sull’occhiale: uno sputo!<br /><span><a name='more'></a></span></div><div style="text-align: justify;">Rimango incredulo, mi tolgo le lenti e le guardo più volte perché non mi sembrava possibile, mi ci è voluto un po’ prima di ripulirle forse perché volevo sincerarmi che non avessi preso un abbaglio. Subito dopo la porta si apre, compare l’educatrice e l’unica cosa che volevo sapere era chi fosse il colpevole, del resto non me ne importa niente. Ero arrabbiato, il tono della mia voce non mi aiutava di certo a nasconderlo, ed è forse per questo che all’inizio non ho ricevuto risposte ma soltanto silenzio. Un’idea me l’avevo fatta ma volevo una conferma che non è tardata ad arrivare: prima uno, poi due e in seguito molti altri bambini mi fanno il nome di un loro compagno, che vedo fare finta di niente e non ha il coraggio di guardarmi. Alle accuse il fanciullo non risponde, si isola o meglio si chiude in se stesso e non c’è niente al mondo che lo smuova: lo conosco ormai, fa sempre così ogni volta che combina qualche malanno e purtroppo non c’è verso di parlargli quando si comporta così. Vorrei dirgliene quattro ma preferisco rinunciare, so bene che con la rabbia che provo per quanto subito potrei ferirlo con le parole e non servirebbe a niente, è meglio che prima mi calmi. Non mi rivolgo nemmeno a lui, chiedo solamente all’educatrice di investigare meglio così affinchè possa confermarmi che se sia stato proprio lui per poi parlare con la direttrice. Detto questo me ne vado con i due ragazzi a portare fuori le pecore: sono ancora un po’ scosso ed i miei piccoli amici non fanno che mettere legna sul fuoco, confermandomi il nome del colpevole dello sputo e dando le loro opinioni su che castigo dargli. Li ascolto ma non rispondo, i miei pensieri vanno alla ricerca di un motivo per quel gesto ma non lo trovano perché semplicemente non c’è, non ho fatto nulla che potesse spingere ad un atto simile. Ci sono rimasto male, so che si tratta di un ragazzino che purtroppo non ha proprio il senso del rispetto e non aveva la benchè minima idea a castigarlo come mi suggerivano: speravo che il mio silenzio servisse a qualcosa, forse sarebbe stato più produttivo di una sgridata ostaggio di un cuore ferito nell’orgoglio e pieno di collera. </div><div style="text-align: justify;">Ad un tratto mi è venuto da ridere perché mai mi sarei immaginato di reagire in questo modo, di solito quando subisco un torto o vedo qualcosa che non è giusto la mia lingua non conosce alcun freno, dice senza mezze misure tutto quello che deve e non gli importa di chi si trova davanti: sto davvero migliorando? Sto diventando forse più maturo? Mentre cerco una risposta mi ricordo che oggi è proprio venerdì, lo stesso giorno in cui Qualcuno, moltissimi anni fa, è stato ricoperto non da uno ma da centinaia di sputi ed ha sopportato davvero di tutto senza reagire, in nome di un amore più grande: una strana coincidenza che mi fa sorridere e pensare che ne devo fare ancora di chilometri per arrivare a tanto!</div><div style="text-align: justify;">L’indomani sono in ufficio con Liliana e le racconto l’accaduto, confermato dall’educatrice: il risultato è che il bambino viene chiamato e riceve una bella lavata di capo, mi rattrista vederlo con la testa china. Mi chiede scusa per quanto successo, so che gli costa farlo e sono grato per questo gesto: non me l’aspettavo e non provavo rancore, quello che più mi preoccupa è il suo comportamento che, se non cambia, gli creerà più di un problema. Quello che conta adesso è averci messo alle spalle questo piccolo incidente di percorso, la nostra amicizia continua e so che in futuro ci regalerà molte sorprese. </div><div style="text-align: justify;">Har baje</div></div>marco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6016882941981211100.post-53502655926450482772024-03-08T02:06:00.000+01:002024-03-08T02:06:22.296+01:00Che odissea coi tetti! 🏠<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjg30NKMOpzg2OLuFoZX-Vqlq7eP_Y7Nth9zI5ldwo3m-TWUr-cy6lydtLzNubCnqIT8kUp8FXiTgPXiG3hZdwjvdOJykaSzeRXz-zLx_HyzFI3yqEU_hyphenhyphenb_T8C9kfETmePCFRxA1jPDTMtE4x-ZbKIWH_5ipg69aeFSDMLcjc_H3coQ1FD5BiNQI8f/s4000/IMG_20231222_113648.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="3000" data-original-width="4000" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjg30NKMOpzg2OLuFoZX-Vqlq7eP_Y7Nth9zI5ldwo3m-TWUr-cy6lydtLzNubCnqIT8kUp8FXiTgPXiG3hZdwjvdOJykaSzeRXz-zLx_HyzFI3yqEU_hyphenhyphenb_T8C9kfETmePCFRxA1jPDTMtE4x-ZbKIWH_5ipg69aeFSDMLcjc_H3coQ1FD5BiNQI8f/w200-h150/IMG_20231222_113648.jpg" width="200" /></a></div>Ogni promessa è debito e quindi in questa occasione parlerò di uno
dei più grossi grattacapi dell’ultimo anno: i tetti! La struttura
ormai presenta i segni del tempo e, oltre alle tegole che
periodicamente sono da sistemare a causa del forte vento, anche i
soffitti in vari punti hanno cominciato a presentare crepe e
purtroppo è caduto qualche pezzo di intonaco, fortunatamente sempre
durante le ore notturne.</span><a name='more'></a></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;">Il caso più
emblematico è stato il salone, a forma rotonda, chiamato Fatima, un
tempo adibito allo studio per i ragazzi e poi a magazzino: una
mattina di gennaio 2023, su segnalazione della guardia notturna, ho
fatto una perlustrazione con il tuttofare in quanto il soffitto che
copriva il corridoio esterno aveva ceduto in alcune parti e si
vedevano le travi in legno non in perfette condizioni. Dopo aver
ripulito l’area dai calcinacci ho chiesto di provvedere a tappare i
buchi che si erano formati con del cartongesso e dello stucco: si trattava una soluzione temporanea, fatta per prendere tempo visto che dovevo
dare la priorità ad altri progetti.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;">A poche ore da
questa decisione la doccia gelata: arriva il factotum dicendomi che
non è possibile realizzare quanto voluto, il legno risulta marcio in
più settori e non avrebbe retto né il peso del pannello di
cartongesso né l’inserimento delle viti. Subito sono andato a
controllare, non ci potevo credere ma purtroppo questa era la triste
realtà: era evidente che l’intervento doveva essere più
consistente e per curiosità decido di dare un’occhiata anche
all’interno della struttura. Appena apro la porta ecco che un senso
di impotenza ed angoscia mi assale: la copertura presenta più di una crepa e si può notare come un grosso blocco sia sul punto di
cadere! Che fare? Al momento nulla, l’unica soluzione è non far entrare nessuno in quella stanza (che ci servirebbe molto) e mettere
in sicurezza la parte esterna che era crollata, visto che per sistemare la cosa sicuramente era necessaria una somma consistente, che non
avevamo a disposizione, ed intervenire ora significava rinviare a data da destinarsi altri progetti che erano fondamentali.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFhvRiF1ZETNo1a9pZE2qCw4biIVmubAmfnQ8-IZ9qi4Y3kV8jttuiEu8hZIh0cs3b___kV24M7WG-6G2LPOGb1WtZ_l_buymAG1xJKKC9swvQsLLAGCCGE8g6314LATRIQFyahGFq4xIEXrCArm1Lq5s4Qs0JdiH7Ws_LEPrBiQjflKcy0N64Bl4R/s4000/IMG_20231116_135929.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3000" data-original-width="4000" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFhvRiF1ZETNo1a9pZE2qCw4biIVmubAmfnQ8-IZ9qi4Y3kV8jttuiEu8hZIh0cs3b___kV24M7WG-6G2LPOGb1WtZ_l_buymAG1xJKKC9swvQsLLAGCCGE8g6314LATRIQFyahGFq4xIEXrCArm1Lq5s4Qs0JdiH7Ws_LEPrBiQjflKcy0N64Bl4R/w200-h150/IMG_20231116_135929.jpg" width="200" /></a></div>Passano i mesi ma
quella spada di Damocle non solo continua a pendere sulle nostre
teste ma si aggrava perché si moltiplicano i punti dove i tetti
presentano problemi: abbiamo provveduto a tappare i buchi con
materiali impermeabilizzanti ma quando scopro che nel forno e nella
casetta dove vivono le ragazze più grandi i cedimenti si fanno sempre più evidenti comincio seriamente a preoccuparmi, mi sento davvero
impotente perché so che la soluzione è solo una e sicuramente sarà costosa. A peggiorare le cose ci si mette pure la defensoria del
ni<span lang="es-BO">ño, che da un controllo dice di cambiare l’aula
dei bambini pi</span><span lang="it-IT">ù piccoli perché troppo
vicina al laghetto ed all’area verde presente nella nostra
proprietà: non possiamo ribattere e siamo costretti a trovare un
nuovo spazio che, ironia della sorte, non può che essere il </span><span lang="it-IT">famoso
</span><span lang="it-IT">salone Fatima. Siamo nei primi giorni di
maggio e tra un mese avevo il volo per l’Italia: con il pressing
dell’autorità pubblica non ci resta che metterci in moto.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;">Per fortuna avevo un
bel fondo di riserva grazie alle donazioni che la Provvidenza ha
fatto generosamente arrivare dall’Italia e con Liliana ho
concordato il da farsi: il tuttofare si sarebbe occupato della
ristrutturazione ed avrebbe cercato tra le sue conoscenze degli
aiutanti in quanto era impensabile che avrebbe fatto tutto da solo mentre io mi sarei occupato in prima persona
dell’acquisto di quanto necessario e di tutto quello che
normalmente sarebbe di sua competenza nel centro. Non sarebbe stato
semplice in quanto ero consapevole che per un bel periodo mi sarei
fatto in quattro, coprendo praticamente due ruoli e soprattutto
dovevo stare ben attento ai costi, visto che il budget a mia
disposizione era limitato e metterci mano significava mettere a
repentaglio futuri progetti, soprattutto quelli relativi al 2024:
bisognava essere realisti, avevo le spalle al muro e questa era
l’unica scelta che andava fatta.</span></div><span lang="it-IT"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><span lang="it-IT"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVTIY4Fd5Xm-el-p8xWvfznjAyHEYez5rPxKZn8qbGK_v0d396nuFHW9Ro_ZIRWlAyXKiHdj2-pf0FaEhT5k7MiPnAFonqc8ANm06gt0Kpf4g1I2zc5vOP74aqQoON5jIVeuzHRHfzpx6YpG3mdoDXotxDkc8xOgN-vV7NAP63A7j-QtUNoQW4Crfj/s4000/IMG_20230517_084712.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="3000" data-original-width="4000" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVTIY4Fd5Xm-el-p8xWvfznjAyHEYez5rPxKZn8qbGK_v0d396nuFHW9Ro_ZIRWlAyXKiHdj2-pf0FaEhT5k7MiPnAFonqc8ANm06gt0Kpf4g1I2zc5vOP74aqQoON5jIVeuzHRHfzpx6YpG3mdoDXotxDkc8xOgN-vV7NAP63A7j-QtUNoQW4Crfj/w200-h150/IMG_20230517_084712.jpg" width="200" /></a></div>Dopo
aver svuotato il salone si comincia con il buttare giù il soffitto:
non è stato difficile visto </span><span lang="it-IT">i</span><span lang="it-IT">l
suo stato ma vedere tutto quell’insieme di travi formare come una
grossa ragnatela mi ha fatto davvero impressione. La mia speranza era
di salvarne il più possibile per poterle poi riutilizzare </span><span lang="it-IT">durante
la </span><span lang="it-IT">ristrutturazione ma era già evidente di
quanto questa fosse </span><span lang="it-IT">soltanto</span><span lang="it-IT">
un’utopia: ce n’erano troppe marcite o con crepe, </span><span lang="it-IT">illudersi
sarebbe stato inutile.</span><span lang="it-IT"> Quando si scop</span><span lang="it-IT">erchia
</span><span lang="it-IT">il tetto arriva la batosta: nemmeno </span><span lang="it-IT">nel</span><span lang="it-IT">le
ipotesi più pessimistiche </span><span lang="it-IT">si era ipotizzato di dover </span><span lang="it-IT">cambiare quasi la
totalità delle travi principali! Quasi mi è venuto un colpo, sapevo
che non sarebbe stata una passeggiata ma mai mi sarei immaginato una situazione del genere! Non mi resta che mettere il cuore in pace
e cercare una falegnameria che mi dia quanto ho bisogno e non mi
chieda un patrimonio: col tuttofare prendo la camionetta e, dopo
circa un’ora, ne troviamo una che, sentendo che siamo un hogar, ci
fa uno sconto e addirittura non ci addebita il trasporto… Che dire,
una bellissima notizia!</span></span></div></span><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;">So che per il factotum e suo cognato, scelto da lui per la sua affidabilità, è
un lavoraccio, per l’altro ragazzo forse tutto risulta più leggero
in quanto deve solo trattare il legno comprato e recuperato con un
veleno contro le termiti e con dell’olio usato. Tutto sembra
procedere per il meglio quando ci si accorge che abbiamo bisogno di
più travi: esaminando scrupolosamente quelle che avremmo riciclato più di qualcuna non
va bene e ci si è sbagliati con qualche conto… capita! Non mi
resta che contattare la falegnameria ma stavolta purtroppo è andata male perché il trasporto bisogna pagarlo.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiS_1Y-BgA72OjEnwknglQ56Y08v7YSjrXY9-8JOZCFpbc3sFtkKBcJQtxxgOS4qf_36PhdyRPfVJZXe-66Es9R0YXL-1QtdfmXp_TvCUkqZc2aH_zmKa1HXklMRjLrSCvoyzFbAy1WP0UlvBvil3cIZXJ-0cE3tpD3aeHA9MXmtNa1-UGUdsxZSRkH/s4000/IMG_20230527_113703.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3000" data-original-width="4000" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiS_1Y-BgA72OjEnwknglQ56Y08v7YSjrXY9-8JOZCFpbc3sFtkKBcJQtxxgOS4qf_36PhdyRPfVJZXe-66Es9R0YXL-1QtdfmXp_TvCUkqZc2aH_zmKa1HXklMRjLrSCvoyzFbAy1WP0UlvBvil3cIZXJ-0cE3tpD3aeHA9MXmtNa1-UGUdsxZSRkH/w200-h150/IMG_20230527_113703.jpg" width="200" /></a></div>I lavori proseguono
ed i costi aumentano, ci si mette pure la sega circolare che ci
abbandona proprio sul più bello: si sa, aveva parecchi anni di
servizio alle spalle ma avevo sperato che potesse funzionare ancora
per qualche mese. Non mi resta che andare in città ad acquistarne
una nuova, non avevamo a disposizione nemmeno il tempo per provare a
farla riparare, e questo non faceva altro che alimentare le mie
insofferenze, visto che i problemi non smettevano di moltiplicarsi
così come i costi mentre l’avanzamento dei lavori andava a rilento e la data del mio viaggio in Italia si avvicinava. Ero
preoccupato ed allo stesso tempo stressato da una situazione in cui
mi sembrava di essere in balia degli eventi, ero consapevole che
stando così le cose non sarei stato in grado di far fronte alle
richieste del centro per il 2024: non ero proprio ottimista ma
nonostante questo mi son trovato a consolare il tuttofare, che a
volte era vittima di un senso di colpa infondato perché aveva
lasciato a me tutto quello che dovrebbe fare lui. Gli ho sempre detto
di non sentirsi così, avevamo deciso insieme questa cosa e,
nonostante la fatica, non gli avrei mai rinfacciato niente: anzi ero
io a chiedergli scusa perché quello che stava facendo era molto più
faticoso e spesso, quando uscivo, ritornavo con qualcosa da mangiare
e da bere per lui ed i suoi aiutanti.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;">Uno dei momenti più
belli è stata quando si è posta l’ultima trave e poi la posa del
primo pezzo di tetto: è stata una vera e propria liberazione, dopo
tante prove finalmente si poteva intravedere la fine dei lavori!
Purtroppo però il destino ha voluto che seguissi poi il tutto
dall’Italia: vedere il tetto ultimato e poi il soffitto è stata
un’emozione grandissima! Ce l’avevamo fatta, al mio ritorno c’era
anche da fare qualche piccolo ritocco ma ormai il più era fatto!</span></div>
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;">Rimaneva però il cruccio di essere rimasti coi fondi quasi a secco: più di un
brivido mi ha attraversato la schiena perché consapevole di cosa questo potesse significare. Ero stato fortunato per essere riuscito a coprire i
costi di una manutenzione straordinaria ma ora non sapevo più che
pesci pigliare: non potevo di certo chiedere uno sforzo in più ai tanti benefattori che
sempre mi aiutano però avevo ancora una freccia a
disposizione al mio arco, dovevo solo usarla al meglio. Dovevo incontrare
il Patriarca di Venezia, era l’occasione per salutarlo e parlargli
dei ragazzi e, mentre il colloquio andava verso la fine, una voce mi
dice di tentare visto che non avevo nulla da perdere e tutto da
guadagnare, dovevo farlo per questi fanciulli. Ho preso coraggio ed
ho chiesto se era possibile un aiuto, spiegandogli bene la
situazione: con mia sorpresa e felicità, il Patriarca Francesco me
l’ha concesso. Ero al settimo cielo, non ci potevo davvero credere:
quella somma così generosamente data mi permetteva di coprire tutte
le spese e c’era la possibilità di riparare un altro tetto!</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTNAEL-QJPYrfLySRTPqhj_L-Jbsu0JAs9Yi68mvYBGcVVzMkKwOz3Ti-JE_5b8aIJahAioLBeH6glV3NitCtbSFmzdQPtXQ3reLvpsy5v3CFh88Z66chUx6pIycg9U-qA8Iea1wLTNPgFDZsLZ6VLYHpZL4jA7wi6NMmVJRv-msQA7faO7KCiw2QT/s4000/IMG_20230504_083929.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="4000" data-original-width="3000" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTNAEL-QJPYrfLySRTPqhj_L-Jbsu0JAs9Yi68mvYBGcVVzMkKwOz3Ti-JE_5b8aIJahAioLBeH6glV3NitCtbSFmzdQPtXQ3reLvpsy5v3CFh88Z66chUx6pIycg9U-qA8Iea1wLTNPgFDZsLZ6VLYHpZL4jA7wi6NMmVJRv-msQA7faO7KCiw2QT/w150-h200/IMG_20230504_083929.jpg" width="150" /></a></div>Tornato a Santa Cruz
ho il tempo di apportare gli ultimi ritocchi al salone Fatima e a
premiare con un bonus i lavoratori per quanto fatto, ringraziandoli
per gli sforzi profusi. Mi è rimasta una bella somma che dovrebbe
permettermi di sistemare la copertura di un altro edificio ma devo
rimandare per motivi familiari. Sarà a fine novembre che con Liliana
decido di investire quanto mi resta della donazione del Patriarca
sulla casetta delle ragazze più grandi: sul tetto si era aperta una
fessura e scoperchiandolo avevamo trovato molte travi in cattivo
stato. A differenza dell’intervento sul salone Fatima si cambiano
i materiali: non comprerò più legno ma assi in ferro, molto più
durevoli e permettono tempi di lavoro più ristretti. Sono stato felice
di questa decisione: in poco meno di una settimana tutto era concluso
e la casetta poteva nuovamente essere utilizzata!</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;">Il tempo per tirare
il fiato purtroppo non è ancora arrivato: c’è da mettere mano a
più di qualche copertura e proprio questa settimana ho cominciato
con quella del forno, che stava cedendo in più parti, e ringrazio il
Gruppo Missionario di Jesolo che ha reso possibile quest’intervento.
Sarà poi la Provvidenza grazie al Sand Nativity di Jesolo a
consigliarmi come e dove continuare: ora mi sento più sereno
rispetto a maggio dell’anno scorso perché mi sento accompagnato,
sono più sollevato perché ancora una volta non sono solo ma sono
davvero tanti che hanno fatto proprie le mie preoccupazioni e
soprattutto l’amore per questi piccoli che mi sono stati affidati.
A tutti loro voglio soltanto dire grazie!</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;">Har baje</span></div></div>
marco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6016882941981211100.post-48133687969093996752024-03-03T01:02:00.119+01:002024-03-04T01:40:14.504+01:00A Santa Cruz tra tanti dubbi e certezze<div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBcDnuP62-sOA108T8savY9Vf7KbO-BXOmKfoKjO3nLfEDJ34N3ripmbslXTorXoad7KpCZ5ppZhr-zou405JGgzjBRzqGJ4NIr2e0RwRpOXbmy9jcCqXlueWZyMN70pvZZAm7xTS7E5JooJeoI1CcX3i-OU3jJL8cMtc5HANt6nUuqgjxnfofGuuP/s4000/IMG_20240206_152451.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="4000" data-original-width="3000" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBcDnuP62-sOA108T8savY9Vf7KbO-BXOmKfoKjO3nLfEDJ34N3ripmbslXTorXoad7KpCZ5ppZhr-zou405JGgzjBRzqGJ4NIr2e0RwRpOXbmy9jcCqXlueWZyMN70pvZZAm7xTS7E5JooJeoI1CcX3i-OU3jJL8cMtc5HANt6nUuqgjxnfofGuuP/w150-h200/IMG_20240206_152451.jpg" width="150" /></a></div>Rieccomi a Santa Cruz: ad accogliermi un caldo terribilmente afoso, a cui avrei rinunciato volentieri e causa di un brutto raffreddore, ma anche un festoso benvenuto che mai mi sarei aspettato! Appena varcato il cancello ecco i ragazzi a gridarmi da lontano “Marco, bienvenido a tu casa!” e poi ecco i più piccoli a corrermi letteralmente incontro per verificare che sì, non ero una visione, ero proprio io che tornavo da loro!</div><span><a name='more'></a></span><div style="text-align: justify;">Tra i tanti saluti ricevuti e molto apprezzati, nonostante sul groppone avessi un intero giorno di viaggio, ce n’è uno che mi ha sorpreso: mi si avvicina Alex, che l’anno scorso di punto in bianco non ha più voluto saperne di catechismo e di orto e a malincuore ho accettato questa sua decisione senza ricevere alcuna spiegazione, e mi dà un abbraccio. Giuro: sono rimasto basito, non me l’aspettavo proprio dopo tutto quello che era successo!</div><div style="text-align: justify;">Nei giorni seguenti mi travolge una tempesta di tante domande: Marco, quando fai la pizza? Quest’anno posso aiutarti nell’orto? Farò la prima comunione? Posso aiutarti come chierichetto? Ad ogni angolo c'era sempre qualcuno pronto a chiedermi qualcosa, a volte aspettando che gli altri si allontanassero un poco per timore che orecchie indiscrete fossero lì ad ascoltare, oppure per dirmi semplicemente che gli ero mancato. Ricordo che giovedì, dopo l’adorazione, ho notato una decina di fanciulli che mi aspettava all’uscita della cappella, tutti desiderosi di scambiare due parole: sebbene fossi stanco per il viaggio e per il fuso orario non mi sono negato, era giusto ascoltarli dopo tanto tempo ed ero tornato proprio per loro, l’unica certezza in un momento in cui devo trovare ancora un equilibrio dopo la morte di mamma. </div><div style="text-align: justify;">Lo confesso: mi sento ancora un po’ confuso, a volte ho la sensazione di correre nella nebbia, la quale non mi permette di riconoscere nulla di ciò che ho intorno e provoca in me più di qualche dubbio. Mi viene da sorridere pensando che molto tempo fa partivo per Santa Cruz con molte più incertezze, era stato letteralmente un salto nel buio mentre ora, pur sapendo quello che mi aspetta, mi ritrovo ad avere più paura: che sarà di me in futuro? Mi ritrovo a vivere questi giorni osservando i comportamenti dei ragazzi, notando come sono cambiati e sincerandomi che purtroppo quanto mi hanno raccontato fosse vero. Osservo le tante cose da fare tra tombini rotti e tetti da rifare, recinzioni da sistemare ed urgenze da non sottovalutare: mancano i soldi, le autorità preposte a difesa di questi fanciulli hanno annunciato che cominceranno a dare i primi fondi dell'anno tra aprile/maggio, nel frattempo che si può fare? Come possiamo dargli da mangiare? C’è la scuola che ha appena cominciato ed i ragazzi non hanno i testi su cui studiare: che soluzione dare? Non ho la bacchetta magica, magari l’avessi, l’importante è tener duro e sperare, non andrà sempre tutto male no? Unica soluzione al momento è dover ridurre il numero dei piccoli ospitati e sicuramente decidere chi resterà non sarà una passeggiata.</div><div style="text-align: justify;">Ascolto bene Liliana, le problematiche che stanno vivendo gli hogar fanno paura, le tante incombenze fanno passare la voglia di continuare, come poter aiutare questi ragazzi se continuano a mettere così tanti paletti, così tanti ostacoli nel cammino? </div><div style="text-align: justify;">Passeggiando per Santa Cruz rimango sorpreso che c’è sempre più gente mezza drogata o ubriaca per strada in pieno giorno, ammetto che l’altro giorno ho avuto un po’ di paura nel vederla. Vedo le lunghe code che spesso si formano nei distributori perché c’è il serio rischio di rimanere a secco, in giro non c’è molta benzina: almeno qui una soluzione c’è, tra qualche giorno farò la revisione del bombolone della camionetta al fine di poter avere la possibilità di rifornirmi di gas, così da evitare di ritrovarci a piedi. </div><div style="text-align: justify;">Osservo, ascolto e mi sembra di tornare un po' agli inizi, aspettando il momento giusto per agire: so che la nebbia che mi avvolge tarderà a diradarsi ma inizio a fare qualche passo, c’è uno spiraglio di luce che cerca di aprirsi un varco ed è rappresentato dai tanti volti di cui si compone il centro e che hanno bisogno di qualcuno che li aiuti e li sostenga. Sono questi ragazzi a rappresentare il motivo per cui sono qui, lo sono stati da sempre ed attualmente sono una delle poche certezze che ho a disposizione e questo mi permette di riprendere il cammino, nonostante tutto ora mi sembri confuso.</div><div style="text-align: justify;">Har baje</div></div>marco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6016882941981211100.post-88616976451850351872024-02-16T13:37:00.000+01:002024-02-16T13:37:03.129+01:00Com'è andato il 2023❓<div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGXKgYC4PEMgSzTE1rNTt9hToLUBGIht3-3C7O0fVGsPwdxdHGPXgKCBWOeBYl0AYvbbIQ6_9cW2UeN2DlOTP0N9gINByU3_vYw6lJTrcxtp4r3vj1lBbO28a5L2OdiBvDW6OR6m55VbZ_0iCDlxCFSYNxNWO8Zm30YFXPMKUzby9nXPDfJbYt1lrT/s4000/IMG_20210411_165226.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="2456" data-original-width="4000" height="122" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGXKgYC4PEMgSzTE1rNTt9hToLUBGIht3-3C7O0fVGsPwdxdHGPXgKCBWOeBYl0AYvbbIQ6_9cW2UeN2DlOTP0N9gINByU3_vYw6lJTrcxtp4r3vj1lBbO28a5L2OdiBvDW6OR6m55VbZ_0iCDlxCFSYNxNWO8Zm30YFXPMKUzby9nXPDfJbYt1lrT/w200-h122/IMG_20210411_165226.jpg" width="200" /></a></div>Negli ultimi giorni ho avuto la fortuna di fare degli incontri per parlare dell’hogar e questo mi ha permesso di ripensare a quanto successo nell’ultimo anno: gli ultimi 12 mesi non sono stati certo una passeggiata e sicuramente il 2023 me lo ricorderò bene, non soltanto per le tristi vicende personali.</div><span><a name='more'></a></span><div style="text-align: justify;">Ho festeggiato un traguardo importante: 10 anni a Santa Cruz e mi sembra ancora ieri quando sono arrivato nel centro con tanta voglia di fare e poche certezze. Di strada ne ho fatta tanta ma questo non mi ha permesso di vivere di “rendita”, vista l’esperienza accumulata, anzi posso dire che i problemi sono aumentati, si sono trasformati e qualche volta addirittura si sono complicati come a dire che non dovevo dormire sugli allori ma continuare il mio cammino: ecco allora che arrivano i problemi con la manutenzione della struttura, tetto in primis, e poi l’atteggiamento dei ragazzi che purtroppo è cambiato in peggio ed è più difficile da gestire.</div><div style="text-align: justify;">Il centro, ormai con più di vent’anni di vita, mostra in maniera chiara i segni del tempo: già nel corso del 2022 si era visto con tubature e rubinetti da cambiare ma già nei primi mesi del 2023 era evidente che qualche tetto aveva bisogno di qualcosa di più di una semplice sistemata delle tegole che erano state spostate dal vento. C’erano travi da sostituire e qualche soffitto pericolante, un intervento era necessario ma ho tergiversato per un po’ di tempo visto che il problema principale erano i fondi da trovare per i lavori. Per una serie di eventi mi sono trovato costretto ad agire: il come ve lo racconterò prossimamente, merita un post a parte per quanto la cosa mi ha coinvolto.</div><div style="text-align: justify;">I ragazzi, sempre bisognosi di attenzione, hanno rappresentato una piccola nota stonata visto che il loro atteggiamento, la loro condotta non è stata delle migliori: volevano fare assolutamente quello che gli passa per la testa, salivano e scendevano da tetti ed alberi, se gli dicevi qualcosa spesso ti rispondevano dietro (povere le educatrici che sono quelle che soffrono di più per questa situazione) ed a volte si mostrano aggressivi verso le cose. Mi sono chiesto più volte cosa posso fare per loro davanti a tutto questo, mi sono sentito davvero impotente non sapendo più che pesci pigliare ed il non riuscire a capirli mi ha portato a volte ad allontanarmi, a lasciar perdere ogni tentativo per trovare quella chiave con cui poter accedere al loro cuore. Ci sono stati momenti in cui volevo veramente gettare la spugna, vedendo i tanti dissapori tra loro che addirittura sfociavano in liti come mi è accaduto durante il catechismo, ma ho deciso di resistere, di andare avanti perché tutto questo è causa di quanto hanno vissuto, di tutta quella sofferenza che si è tramutata in rabbia perché non conoscono altra forma per manifestarla e rappresenta il loro grido di aiuto: avevo forse alternative? Probabilmente ho scelto la più complicata, quella più difficile per i colpi che potrei ricevere ma credo valga percorrere questa strada per fargli capire che la vita non è solo quella che hanno conosciuto finora, ha altri aspetti che vale davvero conoscere. Le delusioni sono dietro l’angolo, lo so bene visto che ne ho ricevuto una bella grande da una figlioccia che avevo di decidere di aiutare con gli studi e poi si è voluta allontanare perché licenziata per giusta causa, nonostante non l’avessi giudicata: sarò un sognatore ma sono ancora qui ad aspettarla per capire quello che ha fatto e perdonarla, per farle capire che nonostante i suoi errori sono qui per aiutarla, accettandola così com’è perché nessuno è perfetto e merita sempre un'altra possibilità. Bisogna dargli fiducia perché il mondo degli adulti ha fatto di tutto per toglierla: è un cammino pieno di ostacoli ma è l’unico da percorrere se si vuole tendergli la mano, dando loro la facoltà di scegliere se afferrarla o meno.</div><div style="text-align: justify;">Il 2023 non è stato tutto da buttare, mi ha regalato più di qualche luce: i sorrisi dei più piccoli, che come per magia comparivano sempre nei momenti in cui i più grandi mi facevano arrabbiare, facendomi ritrovare così di colpo la serenità; le belle chiacchierate durante l’orto ed il catechismo; il vedere che piano piano organizzando le adorazioni eucaristiche il numero dei partecipanti cresceva, da 5 sono arrivato a 40! Come dimenticare poi le discussioni tra i ragazzi che si contendevano il primato di essere il loro “papà” da più tempo (come mi hanno fatto arrossire!) o le uscite fuori porta? Vuoi mettere le facce sorridenti e piene di stupore per averli portati a mangiare fuori o il volto gioioso di Jorge, il mio figlioccio, quando mi dava il buongiorno? Come non ricordare la soddisfazione per aver fatto capire loro quando hanno sbagliato ed arrivare a perdonarli, pur sapendo che sarebbero tornati a cadere, con tanto di un sorriso che a poco poco cominciava ad illuminarsi nei loro volti? E’ solo così che si crea quella complicità che può portare ad un’amicizia, ad una fiducia che gli può fare soltanto del bene.</div><div style="text-align: justify;">Ho gioito durante la cerimonia delle prime comunioni e nelle confessioni delle cresimande, semplicemente perché i ragazzi li ho visti felici ed il mio cuore ha urlato “missione compiuta!”. </div><div style="text-align: justify;">Sono contento anche per le tante donazioni e l’approvazione di alcuni progetti a me cari: so di non essere solo, ho tanti che mi accompagnano in questo cammino. Mi ritrovo così, nonostante qualche ombra di troppo, a ringraziare il 2023 per tutto quello che ha dato a me e soprattutto a chi mi è stato affidato.</div><div style="text-align: justify;">Har baje</div></div>marco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6016882941981211100.post-48920907911807856342024-01-30T18:32:00.000+01:002024-01-30T18:32:20.887+01:00Facciamo i conti 📝: quarto trimestre 2023<div style="text-align: justify;">Rieccomi qui, dopo le tristi vicende familiari che mi hanno tenuto distante dal blog in questo periodo: riparto con il resoconto economico degli ultimi tre mesi del 2023. Le entrate sono state una bella sorpresa e per questo non posso fare a meno di ringraziare ma non sono riuscite a coprire le spese: la buona notizia è essere riuscito a coprire tre grandi progetti per il 2024 ovvero i salari per un'educatrice, per l'addetta alla lavanderia ed alla psicologa per tutto l'anno, cosa mai avvenuta in passato. Si tratta di un record reso possibile soprattutto grazie all'impegno degli amici di Quarto d'Altino e di Badoere e del contributo missionario da parte del Patriarcato di Venezia. <span><a name='more'></a></span></div><div style="text-align: justify;">Grazie al vostro sostegno sono riuscito anche a dare il via a due progetti molto cari come quello relativo all'assistente sociale e quello riguardante l'acquisto di viveri, permettendomi di acquistare 8 casse da 12 bottiglie d'olio che ci sono bastati per 3 mesi.</div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1avk9TekSKXUp6hJiOl7DdD9tA-UsHI1KKzcZLjZF3e8I734eiWrPwUskIXKWRAyRBv7lEzGZfZYb79oFINSr3quvASR4jfyskEqGNotTrKTIs-HaxvQJTS1lk7DOlPxxClOkt5vz2vI8eG7OiP9a0wgweP9OXhqQuJDKsjaq9jxDjQkqCj6JtkDh/s4000/IMG_20231130_091920.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3000" data-original-width="4000" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1avk9TekSKXUp6hJiOl7DdD9tA-UsHI1KKzcZLjZF3e8I734eiWrPwUskIXKWRAyRBv7lEzGZfZYb79oFINSr3quvASR4jfyskEqGNotTrKTIs-HaxvQJTS1lk7DOlPxxClOkt5vz2vI8eG7OiP9a0wgweP9OXhqQuJDKsjaq9jxDjQkqCj6JtkDh/w200-h150/IMG_20231130_091920.jpg" width="200" /></a></div>Oltre alle normali spese per il mantenimento della struttura ho continuato con la riparazione e sostituzione delle travi per i tetti pericolanti: stavolta è stato il turno della casetta per le ragazze più grandi in cui le assi stavano cedendo e sono state rimpiazziate con quelle di acciaio.</div><div style="text-align: justify;">Altro progetto che è stato possibile realizzare è stato l'ampliazione della biblioteca: in questo modo ora i ragazzi hanno uno spazio più grande per consultare e leggere i libri.</div><div style="text-align: justify;">Si è comprato un nuovo microfono in quanto quello che si usava nella cappella e nelle varie attività del centro si era rotto e non era più possibile riparare.</div><div style="text-align: justify;">Per quanto riguarda i veicoli sono stato costretto ad acquistare un paio di pneumatici per la camionetta Toyota in quanto molto usurati.</div><div style="text-align: justify;">Tra le attività pastorali spicca quella relativa al pellegrinaggio a Cotoca: con un gruppo di ragazzi abbiamo fatto più di 16 chilometri a piedi per raggiungere il santuario mariano più importante di Santa Cruz e ne è valsa davvero la pena visto l'entusiasmo dimostrato dai miei piccoli amici.</div><div style="text-align: justify;">Come di consueto qui sotto riporto una tabella in cui riporto i costi sostenuti, applicando un cambio per cui un euro equivale a 7,75 boliviani, la moneta locale.</div><div style="text-align: justify;">Colgo l'occasione per ringraziarvi una volta di più in quanto è grazie al vostro sostegno che posso rendere realtà i tanti progetti per aiutare questi ragazzi che mi sono stati affidati.</div><div style="text-align: justify;">Har baje</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqdsZ3XR8LPWVLtrcPopTzrL8CB8zemj8fN8sZfg5uEycNvvZVm9vCEZdTf2muSWyI2lT13HbsmQ4bVxvtG49QYgcNF5vwu4iO0PlwFG1IEDrUFtEDYFYu0oJwmg4jYtI43r_80OwS3soCXtxmp71yzjKR_yy4kUK1EkZ2dnuUVpBndw1Ns_ztWpgB/s599/4%20trimestre.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="599" data-original-width="456" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqdsZ3XR8LPWVLtrcPopTzrL8CB8zemj8fN8sZfg5uEycNvvZVm9vCEZdTf2muSWyI2lT13HbsmQ4bVxvtG49QYgcNF5vwu4iO0PlwFG1IEDrUFtEDYFYu0oJwmg4jYtI43r_80OwS3soCXtxmp71yzjKR_yy4kUK1EkZ2dnuUVpBndw1Ns_ztWpgB/w488-h640/4%20trimestre.jpg" width="488" /></a></div><br /><div style="text-align: justify;"><br /></div>marco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6016882941981211100.post-53211287642547741602023-12-07T01:24:00.028+01:002023-12-08T01:45:08.263+01:00Essere d'esempio 😉<div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNHVD2Z1XSaTMCtgQcJA4SrKqyAH6V8fBCPwFHjL9YjwEhraAPrwptKD1Nsz3t-eHWCNCzsG9m4qCTV5zO_JdKlnEFY1JXeegjZvHCxC0YfJs4Imu1AzC-c46UuRm-46EzCnDRffc0Wo8sX6Za8lOYd9UcpqUUSYBkaLhaAVqhxfNUNFPml6maznEQ/s3264/IMG_20231207_144735.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" data-original-height="2448" data-original-width="3264" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNHVD2Z1XSaTMCtgQcJA4SrKqyAH6V8fBCPwFHjL9YjwEhraAPrwptKD1Nsz3t-eHWCNCzsG9m4qCTV5zO_JdKlnEFY1JXeegjZvHCxC0YfJs4Imu1AzC-c46UuRm-46EzCnDRffc0Wo8sX6Za8lOYd9UcpqUUSYBkaLhaAVqhxfNUNFPml6maznEQ/w200-h150/IMG_20231207_144735.jpg" width="200" /></a></div><div style="text-align: justify;">Siamo in dicembre e si sa che in questo periodo le cose da fare, che già normalmente sono molte, si moltiplicano! A volte manca davvero il tempo ma c'è un aspetto che non voglio prendere sotto gamba, che non devo proprio sottovalutare: i ragazzi!</div></span></div><span><a name='more'></a></span></div><div style="text-align: justify;">Cerco di ascoltarli, di capire cosa ci sia dietro le loro parole perchè spesso nascondono un desiderio, una necessità: oggi mi sono concesso un po' di spazio, tetti da sistemare e scartoffie varie possono aspettare, ed ho deciso di dedicarmi a loro. E' fine anno ed è giusto premiare chi mi ha aiutato nell'orto e nella cappella: ho scelto un terzetto e li ho portati a mangiare fuori.</div><div style="text-align: justify;">Ero titubante su cosa avremmo pranzato: quest'anno, per una serie di fattori, non si è riusciti a dare una costanza al lavoro tra gli ortaggi e forse premiarli portandoli alla churrascheria sarebbe stato un po' troppo. Cercavo di farlo intendere ai ragazzi, annuivano alle mie parole come per darmi ragione ma vedevo che qualcosa si spegneva nei loro sguardi, come se un desiderio se ne fosse andato per non tornare più. E' questo ed anche l'entusiasmo dei miei tre piccoli amici a farmi cambiare idea e sono riuscito a camuffare fino all'ultimo questo ripensamento: dovreste averli visti ed ascoltati quando si sono trovati davanti all'ingresso di quello che tanto agognavano!</div><div style="text-align: justify;">Guardavo contento il più piccolo del gruppo: emozionato, gli brillavano gli occhi dalla gioia! Sprizzava allegria da tutti i pori: mi bastava osservarlo per essere sicuro che non c'era motivo per pentirmi di questa scelta. In quella tavola mi sono sentito davvero bene, stavo con una parte della mia grande famiglia boliviana e mi preoccupavo se dovevo tagliargli la carne, se avevano ancora sete: erano contenti, questo era quello che contava e, come per incanto, tutti i cattivi pensieri, l'ansia per rispettare delle date e il sovrapporsi di diversi compiti si erano allontanati, potevano aspettare visto che era il turno di questi fanciulli che avevo davanti. </div><div style="text-align: justify;">Abbiamo mangiato con calma ed alla fine è avanzato qualcosa: volevano portarselo a casa ma mi sono negato, ho spiegato che oggi abbiamo già ricevuto molto ed è giusto condividere, soprattutto perchè siamo vicino al Natale. Hanno annuito, mi hanno aiutato a riempire due sacchettini e poi siamo andati verso la piazza principale per vedere gli addobbi. </div><div style="text-align: justify;">Lungo il percorso passo dal mio amico Willy, sorridente come sempre, accoglie i miei piccoli amici e gli fa scegliere qualche film, regalando qualche consiglio. Lo ringrazio e continuiamo il cammino, ci fermiamo ad un semaforo e con la coda dell'occhio vedo un senzatetto che si sta sistemando quello che dovrebbe essere il suo letto, mi avvicino e gli offro uno dei due sacchetti: “è per te”, gli dico, e lui rimane sorpreso per poi letteralmente applaudire per questo gesto e guardando prima il cielo e poi io e la mia compagnia, di risposta annuisco con il pollice in su.</div><div style="text-align: justify;">Continuiamo la nostra passeggiata tra le botteghe di artigianato locale e addobbi natalizi quando all'improvviso noto due giovani rovistare in pieno centro tra le immondizie: so con certezza che cercano qualcosa da mettere sotto i denti. Dico ai ragazzi di aspettarmi più in là, loro capiscono cosa ho in mente. Ammetto che ho un po' di paura, non so come reagiranno, mi avvicino e con un filo di voce gli chiedo se vorrebbero un poco di carne. Uno dei due mi fissa, il suo sguardo mi mette a disagio ma mi fa capire come sia sorpreso di vedermi lì, afferra quanto gli sporgo ed insieme mi ringraziano mentre mi allontano in direzione dei ragazzi. Non mi sento di dirgli niente sull'episodio però il più grande, che è pure mio figlioccio, fa un gesto che mi rende orgoglioso: il più giovane dei tre non ce la fa più a camminare, io mi offro di caricarlo in spalla ma lui mi precede e lo farà quasi fino al parcheggio.</div><div style="text-align: justify;">Al tornare in macchina dico loro se hanno capito perchè a volte mi arrabbio quando fanno i capricci e non vogliono mangiare quanto hanno nel piatto: quei due giovani che stavano rovistando nella spazzatura sono il motivo e dovremmo dire grazie per avere ogni giorno qualcosa da mettere sotto i denti. Di quanto successo dopo non mi soffermo, credo che è bastato il mio gesto per insegnargli qualcosa: credo che mai come stavolta l'esempio è servito più di mille parole.</div><div style="text-align: justify;">Har baje</div></div>marco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6016882941981211100.post-16027130899972661682023-11-28T01:09:00.107+01:002023-11-29T01:53:42.780+01:00E' il tempo dei dubbi😔... come catechista!<div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;">Ormai l'anno sta per finire, le scuole tra due settimane chiuderanno i battenti per le vacanze estive (ricordo che qui in Bolivia le stagioni sono invertite rispetto all'Italia) ed è arrivato anche il periodo dei sacramenti, che mi vede in prima fila sia come catechista che come accolito.</div><span><a name='more'></a></span><div style="text-align: justify;">Devo ammettere che mai come quest'anno sono stato preso d'assalto da così tanti dubbi: ho preparato bene i ragazzi? Sono davvero pronti oppure c'è ancora un aspetto che vale approfondire con loro? </div><div style="text-align: justify;">Me lo chiedo dopo quasi un anno, al termine di un cammino iniziato a febbraio, vissuto intensamente fino all'ultimo in cui ho dato tutto, cercando di dare la mia testimonianza di fede, e interrotto per ben due volte, uno per il mio periodo di riposo e l'altro purtroppo per delle vicissitudini familiari. Mi interrogo perchè in un periodo così breve il rischio di perdere per strada qualcosa di importante è alto, mi interrogo soprattutto per le ragazze della Cresima perchè so che seguire Gesù non è facile, soprattutto quando la loro storia personale è segnata dal dolore e dalla sofferenza, e non so se sia stato in grado di rispondere in modo efficace alle loro tante domande. Ho tante incertezze, forse perchè non sono un catechista “normale”, nel senso che vede i suoi ragazzi soltanto agli incontri e a Messa, visto che ho il privilegio o l'onere, dipende dai punti di vista, di stare con loro tutto il giorno per cui so come pregano, come a volte detestino il Rosario o vadano spontaneamente in Cappella: credo che sia proprio questa la fonte dei miei tanti dubbi, perchè vivendo accanto a loro pecco di obiettività.</div><div style="text-align: justify;">La settimana scorsa c'è stata la celebrazione delle Cresime presso i Salesiani, visto che avevo seguito soltanto cinque ragazze nella preparazione al Sacramento: ero nervoso come e più di loro, da fuori doveva essere divertente vedere come cercavo di rasserenarle mentre io stesso non nascondevo l'emozione del momento, ma ero contento per loro perchè avevamo raggiunto il traguardo che ad inizio anno ci eravamo prefissati. Ricordo che all'inizio siamo partiti col freno a mano tirato, difficilissimo strappargli anche una sola parola ma poi con qualche dinamica il ghiaccio si è spezzato, con tante domande da parte loro che sinceramente mi hanno spiazzato più di una volta ma anche con qualche aneddoto sulle nostre vite che ci hanno fatto conoscere meglio. Mi torna in mente quanto ho insistito, con risultati altalenanti, affinchè ricevessero la Comunione per prepararsi al meglio, cercando di comprendere le loro ragioni e venendo loro incontro, interrogandomi spesso sulla possibilità di chiudere un occhio visto che almeno la teoria, le basi le conoscevano bene. Su qualcuna avevo più di una perplessità ma mi sono meravigliato quando, ad esempio, in una dinamica sul perdono una di loro ha risposto alla grande ed ha capito meglio delle sue compagne il valore di quanto proposto: in quell'occasione mi ha arricchito moltissimo e dato una bella lezione di vita.</div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2Fuzso1OIl49vqmEz6iWrr5dERFxRMSTLTGPq2Zp-xOxf28YklznwxKdw_sL_59H-UwnFFzcr0frgfs3kRFRGTLRoQw7pFFUfq8I8mjugsepZPhive5D3rWU4ntsOyjoS4ScO9iuxfEYOwXsqadKOderYvB9awjNqwhbL495m7SnXg9gTlZnn3hMa/s4000/IMG_20231114_083624.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="3000" data-original-width="4000" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2Fuzso1OIl49vqmEz6iWrr5dERFxRMSTLTGPq2Zp-xOxf28YklznwxKdw_sL_59H-UwnFFzcr0frgfs3kRFRGTLRoQw7pFFUfq8I8mjugsepZPhive5D3rWU4ntsOyjoS4ScO9iuxfEYOwXsqadKOderYvB9awjNqwhbL495m7SnXg9gTlZnn3hMa/w200-h150/IMG_20231114_083624.jpg" width="200" /></a></div>C'è stato un momento ben preciso in cui tutti i miei timori si sono dissipati: quando le ho portate a confessarsi. Si sono confidate, non erano del tutto convinte di quello che dovevano dire e attraverso qualche esempio le ho dato quel pizzico di coraggio che le serviva in quel momento: il risultato è averle viste rasserenate dopo l'incontro col sacerdote, un'aurea di felicità le circondava come mai avevo notato e tutto come per incanto mi è sembrato chiaro, erano pronte! Mi sono ricordato di quando era toccato a me ricevere la Cresima, col senno di ora posso dire che probabilmente l'avevo ricevuta con idee meno chiare delle loro ma ho la certezza che con gli anni ha dato dei frutti e continua a produrli: il mio augurio è che questo accada anche per loro, quanto ho cercato di seminare nel loro cuore potrà crescere soltanto se lo vorranno.</div><div style="text-align: justify;">Che dire poi invece dei miei ragazzi di prima comunione? Un gruppo difficile, forse il più complicato mai avuto, visto che il cammino con loro è stato un continuo saliscendi, tra chi purtroppo è uscito dal gruppo perchè non gli andava di starci e qualche piccolo incidente di percorso contornato da risposte e domande che mi scaldavano il cuore perchè capaci di centrare il bersaglio al primo colpo quando chiedevo di metterci qualcosa di loro. Mi sono ritrovato a fargli da guida, anche se a volte erano proprio loro a illuminarmi la via quando non sapevo proprio che pesci pigliare, e mi hanno arricchito molto con le loro riflessioni perchè essere catechista non è insegnare qualcosa ma è camminare insieme facendo un percorso di fede in cui tutti danno e ricevono qualcosa. Rispetto alla Cresima tutto mi è più semplice e chiaro: quanto riceveranno è il più bel regalo in assoluto e, se è stato dato anche a chi Lo ha tradito o rinnegato, com'è possibile negarlo? L'unica speranza è che ne capiscano l'importanza e continuino a riceverlo ogni volta che ce ne sia l'occasione. A me basta e avanza quanto mi hanno risposto quando gli ho chiesto cos'è per loro la Prima Comunione: lo custodisco nel cuore perchè mi raccontano che ho seminato bene.</div><div style="text-align: justify;">C'è ancora del tempo prima che possano ricevere l'Eucaristia per la prima volta e starò al loro fianco fino a quel momento: so che hanno ancora bisogno di me, di qualcuno che gli dia fiducia come quando, al momento di rispondere alle ultime domande per testarne la preparazione, erano già agitatissimi. Personalmente credo che in quel momento fossi più teso di loro ma allo stesso tempo gli ho infuso coraggio perchè certo che ce l'avrebbero fatta visto che sapevo benissimo chi li aveva preparati e com'era stato il loro percorso, consapevole che potevano cadere ma allo stesso tempo erano capaci di rialzarsi sapendo qual'era la loro meta. Per me è un onore, un privilegio averli potuti accompagnare e continuare a farlo: ciò mi ripaga tantissimo nonostante i tanti dubbi che come catechista continuo ad incontrare lungo il cammino.</div><div style="text-align: justify;">Har baje</div></div>marco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6016882941981211100.post-29793768965102879112023-11-02T00:59:00.051+01:002023-11-03T01:17:28.496+01:00Facciamo i conti 📝: terzo trimestreScusate il ritardo! Finalmente posso farvi conoscere conoscere com'è andato il terzo trimestre dell'anno a livello di conti.<span><a name='more'></a></span><div>Le entrate continuano a sorriderci perchè sono pari a 6.950 Euro, grazie anche al contributo del Patriarcato di Venezia per sistemare alcuni tetti.</div><div>Tra le spese spiccano l'acquisto di piatti, vista l'usura di quelli che si stavano adoperando per i pasti dei ragazzi, e di un frigorifero visto che quello presente in cucina non si poteva più riparare.</div><div>Le due camionette hanno dato alcuni problemi, soprattutto la Nissan che praticamente mi ha lasciato a piedi mentre stavo facendo delle commissioni.</div><div>Sono state sostenute le ultime spese per rifare il tetto di uno dei saloni di studio (a tal proposito a breve pubblicherò un video sui social per mostrarvi il risultato finale di questa manutenzione straordinaria) e mettere meno su quello della lavanderia, che minacciava di crollare da un momento all'altro.</div><div>Non sono mancate le spese per il catechismo e quelle straordinarie, legate ad un incidente accorso ad uno dei più piccoli.</div><div>Qui sotto riporto il resoconto del penultimo trimestre dell'anno, applicando un tasso di cambio di 7,9 boliviani per un euro.</div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF_1_2lB6_F3Jo5en0_x3_Mk6Q28ZrkupbF6wTbGv8YQjt1o52lX_mGkMnPh7Eb_a7Ni9UaaUaQEu_AEphTRwKa9PuQyCRhQT8S8TfzM0g-U4vuHSlGhnIREwFlGgfltNHG7nk8KJovaTbDbO-fxqcQ2L0xgeRsTjHXEz1ooI4vgxKTVeeoriHCmf0/s690/Senza%20titolo.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="555" data-original-width="690" height="321" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF_1_2lB6_F3Jo5en0_x3_Mk6Q28ZrkupbF6wTbGv8YQjt1o52lX_mGkMnPh7Eb_a7Ni9UaaUaQEu_AEphTRwKa9PuQyCRhQT8S8TfzM0g-U4vuHSlGhnIREwFlGgfltNHG7nk8KJovaTbDbO-fxqcQ2L0xgeRsTjHXEz1ooI4vgxKTVeeoriHCmf0/w400-h321/Senza%20titolo.png" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Grazie ancora per quanto fate per questi ragazzi!</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Har baje</div><br /></div>marco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6016882941981211100.post-54687254284748119412023-10-05T03:06:00.057+02:002023-10-06T03:38:32.451+02:00La miglior medicina <div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0ycSQogcxLt3gaw29QOFBnlIsycr_VWRN7JRybWt3KwamGOaN_lWLw4T2yre3ZQsSxf39kXhKVPlgCuDe0NnciNv7TTrFnL-D_JQBiAy4XeyVYFkDCKc52gp4KTh7Y5u-uV4TmzjQ0c4pCtpF-hQCqZD0UuUONNKHUBbQ-vT7UoyAhJ6eFoBqVG08/s3586/IMG_20231005_210445.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1920" data-original-width="3586" height="107" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0ycSQogcxLt3gaw29QOFBnlIsycr_VWRN7JRybWt3KwamGOaN_lWLw4T2yre3ZQsSxf39kXhKVPlgCuDe0NnciNv7TTrFnL-D_JQBiAy4XeyVYFkDCKc52gp4KTh7Y5u-uV4TmzjQ0c4pCtpF-hQCqZD0UuUONNKHUBbQ-vT7UoyAhJ6eFoBqVG08/w200-h107/IMG_20231005_210445.jpg" width="200" /></a></div>Succede a volte che ho voglia di stare da solo, senza nessuno intorno, soprattutto quando già di mattina presto mi mancano di rispetto, solo perchè ricordo loro delle regole che hanno appena trasgredito, e la giornata storta continua quando mi ignorano completamente quando gli chiedo una cosa per poterli aiutare e si arrabbiano quando li richiami.<br /><span><a name='more'></a></span></div><div style="text-align: justify;">E' difficile ma ingoio il rospo, mi mordo la lingua per non ribattere ma dentro ci sto davvero male ed allora preferisco starmene sulle mie visto che, per quello che mi riguarda, non riuscirei più a sopportare altro, credo di aver raggiunto il numero massimo di colpi subiti in giornata e se ne ricevessi ancora uno non so proprio come finirebbe. </div><div style="text-align: justify;">Vado a setacciare la farina, tanto tutti sono nei saloni di studio e non c'è nessuno che possa venire a disturbarmi, non sarei dell'umore adatto. Due stanze vicino a me ci sono i più piccoli e sentirli parlottare tra loro mi mette di buon umore e la cosa migliora quando uno di loro si affaccia all'ingresso del magazzino dov'era e mi sorride. Mi osserva incuriosito coi suoi occhi scuri e farfuglia qualcosa che non capisco, sta scrutando interessato i miei movimenti e quando meno me l'aspetto si avvicina a me e li copia, cercando la mia approvazione. Lo lascio fare, anzi gli insegno come fare e in poco tempo dimentico tutte le amarezze della giornata, mi faccio coinvolgere dalla spontaneità di quel bambino che ha appena qualche mese in più dei miei nipoti. Mi faccio contagiare dalla sua felicità e dal senso di meraviglia che lo riempie facendo qualcosa che non aveva fatto prima, poco importa se ci imbrattiamo più volte di farina ed alla fine usciamo più bianchi di quanto lo fossimo all'inizio. </div><div style="text-align: justify;">Mi rasserena e mi trasmette felicità mentre mi segue non appena mi alzo e vado fuori a sbattere il setaccio, mi riempie di tenerezza la gioia che mette nel voler fare le cose da solo e si mette a ridere non appena riceve un mio cenno di assenso. Posso solo ringraziarlo perchè ha dato colore ad una giornata abbastanza grigia.</div><div style="text-align: justify;">Succede che poco dopo essermi svegliato mi facciano perdere la pazienza visto anche le parole che mi rivolgono, stavolta sono arrivato a punire ed è un evento molto raro. Non so davvero se sono più arrabbiato o amareggiato e me ne vado in cappella a pulire, tanto so che nessuno arriverà a darmi una mano e forse è meglio così. Passa una decina di minuti, i ragazzi finiscono di fare colazione e chi apre la porta della cappella e grida il mio nome felice? Sempre uno dei più piccoli! Mi viene incontro ridendo e mi abbraccia, regalandomi emozioni che rimpiazzano presto quelle che avevo nel cuore. Mi fa compagnia e poi decide alla sua maniera di aiutarmi, donandomi sorrisi e sguardi contenti capaci di farmi allontanare i cattivi pensieri e di dare un nuovo senso alla giornata.</div><div style="text-align: justify;">Capita poi che mentre penso a qualche grattacapo che si è presentato all'ultimo minuto e non so che pesci pigliare e sento dire il mio nome storpiato: mi volto e vedo un frugoletto corrermi incontro con le braccia aperte che vuole essere sollevato ben in alto dal sottoscritto! Le risate esprimono tutta la sua gioia e sono talmente coinvolgenti che mi fanno dimenticare per un attimo i problemi e mi ridanno quella serenità che mi aiuta a trovarne soluzione. </div><div style="text-align: justify;">Succede poi che è stata una giornata pesante, nonostante stare in cucina mi piaccia non è certo una passeggiata fare pranzo e cena per oltre 80 persone, ma ecco che la più piccola del gruppo compare tra le pentole da lavare e mi fa capire che ha fame. E' rimasto solo il mio piatto, volevo gustarmelo dopo aver pulito ma appena l'ho vista mi si è sciolto il cuore, l'ho presa in braccio ed imboccata. Ad un certo punto ha preso il cucchiaio da sola e mi ha dato in bocca un po' di quello che c'era nel piatto, ripetendo poi la stessa cosa con chi era presente in cucina: un gesto dolcissimo! Quanto dovrei imparare da lei e dagli altri piccoli: invidio così tanto la loro spontaneità ma anche la loro bontà visto che paiono capire quando non stia troppo bene e compaiono all'improvviso per cambiare in meglio il mio stato d'animo. Sono la miglior medicina che Qualcuno mi manda quando le cose non sembrano andare nel verso giusto, li vedo come dei messaggeri speciali che vogliono trasmettermi qualcosa di bello, vogliono dirmi di non mollare visto che non sono solo.</div><div style="text-align: justify;">Quando li vedo mi riempio di tenerezza, sento il cuore riempirsi di pace e non posso non interrogarmi sulla loro bontà, a volte ben camuffata dai loro capricci: mi guardo allo specchio, vedo i più grandi e come si comportano e non posso non posso fare a meno di chiedermi quando ci siamo dimenticati di essere buoni, in quanto sono convinto che nessuno nasce cattivo. Sono le situazioni della vita che portano a dimenticare la bellezza che abbiamo dentro, a spegnere quella luce che tutti abbiamo: il mio compito è quello di ricordare ai miei piccoli amici che, malgrado tutte le cose brutte che possono fare, non sono affatto così; il fatto è che si son scordati quanto di bello c'è in loro ed io sono qui per farglielo presente! Di sicuro non sarà una passeggiata ma si tratta dell'unica cosa giusta che possa fare.</div><div style="text-align: justify;">Har baje </div></div>marco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6016882941981211100.post-64793350419943076512023-09-19T02:09:00.034+02:002023-09-20T02:31:45.055+02:00Rientro tra bassi e soprattutto alti<div style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgn8IF5kottLhWSWSVVF5lntEmrW1HCRpbmqCTRDMRAnCHsB24SKr--oRFrb8TCfQLfHQeBx4qL3GtyO_uAYuA3Qx2TItNjsH4pXdvtZOT3R-T7Ew2sXoarx7NXjpgNIlThig_EDMLNEmI2vY6UzzjT9byP-YWxPeKi8CGqNNRqbHqWiQXaFnlbqbpU/s3897/IMG_20230919_202804.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2574" data-original-width="3897" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgn8IF5kottLhWSWSVVF5lntEmrW1HCRpbmqCTRDMRAnCHsB24SKr--oRFrb8TCfQLfHQeBx4qL3GtyO_uAYuA3Qx2TItNjsH4pXdvtZOT3R-T7Ew2sXoarx7NXjpgNIlThig_EDMLNEmI2vY6UzzjT9byP-YWxPeKi8CGqNNRqbHqWiQXaFnlbqbpU/w200-h132/IMG_20230919_202804.jpg" width="200" /></a></div><div style="text-align: justify;">Rieccomi in hogar, è passata una settimana e sto cercando, seppur con qualche difficoltà, di riprendere i ritmi della vita del centro: è bello essere tornato qui, nonostante qualche pensiero di troppo, visto che non era affatto scontato ritrovarmi qui dopo appena un mese.</div><span><a name='more'></a></span><div style="text-align: justify;">In questi giorni come sempre mi guardo attorno per capire da dove iniziare: sicuramente il catechismo è in cima alla lista ma c'è un dettaglio che mi preoccupa non poco perchè non c'è più il tuttofare! Questa non ci voleva e devo dire che con la sua presenza mi ero abituato fin troppo bene vista la sua rapidità bravura: per il momento dovrò rimboccarmi le maniche, cercando di non strafare e di trovare delle buone soluzioni ai problemi che si presenteranno. </div><div style="text-align: justify;">Altra voce dolente è l'atteggiamento di alcuni ragazzi: fa male sentire che si comportano male e ne combinano di cotte e di crude, l'ho potuto constatare coi miei propri occhi ed è stato un grande dispiacere. Ho potuto comprendere la tristezza e lo sconforto che c'è nel personale, a volte sembra sia una battaglia persa ma insieme possiamo fare qualcosa per questi fanciulli, aiutandoli a capire che agendo così non faranno molta strada e che sono al mondo per qualcosa di importante, devono soltanto ricordarsi della bellezza che hanno dentro ma che hanno dimenticato di avere a causa di quanto hanno sofferto.</div><div style="text-align: justify;">Per fortuna le cose belle superano quelle meno positive: quanti abbracci, quanti sorrisi ho ricevuto da parte di tutti! Sono stato fortunato perchè mi hanno sorpreso con uno dei benvenuti più calorosi di sempre: mi dicono che gli son mancato, non vedevano l'ora di rivedermi e qualcuno mi ha confessato che non smetteva di pensare un solo istante al mio ritorno. Tutto questo mi ha fatto un gran bene, soprattutto visto che mi sentivo in colpa per essere andato via senza preavviso e senza nemmeno salutarli come si deve: sono stato fortunato, hanno capito il motivo di questo e mi hanno accompagnato spiritualmente in questo viaggio in Italia, non è una cosa da poco!</div><div style="text-align: justify;">Con il loro tipico entusiasmo già non vedevano l'ora di iniziare col catechismo e con l'orto, di giocare o di chiacchierare con me e questo non può che farmi piacere, è un bel punto da cui ripartire. </div><div style="text-align: justify;">Ci sono stati alcuni episodi che mi fanno sorridere: il primo è quando ho chiesto ai miei chierichetti come era andata in mia assenza e se avevano avuto qualche problema in particolare. Mi hanno risposto in coro che ce n'è stato solo uno ed era bello grosso: gli sono mancato! In quel momento penso di essere diventato rosso per l'emozione, mi sono venuti i brividi e non sapevo più cosa dire: ero semplicemente stupito per quelle parole dette quasi all'unisono, non avrei mai immaginato di ascoltarle soprattutto nel contesto in cui mi trovavo in quel momento!</div><div style="text-align: justify;">Il secondo ricordo è legato ai ragazzi di prima comunione: stavamo parlando delle tentazioni e di come evitarle, cercando di essere migliori ogni giorno che passa. Non so come il dialogo si è spostato verso la rabbia che provano quando qualcuno gli offende o non li lascia in pace: non era una cosa voluta, sono loro che hanno portato la chiacchierata su questo binario. E' stato un momento intenso e veramente produttivo: i fanciulli si sono raccontati, hanno condiviso con me un malessere che non sanno gestire e per il quale vorrebbero dei consigli. Li ho ringraziati visto che è la prima volta da quando sono catechista che mi capita un'apertura così profonda da parte loro e ne farò sicuramente tesoro, so che mi servirà molto per uno dei prossimi argomenti.</div><div style="text-align: justify;">L'ultimo fatto, ma non per questo meno importante, è legato ad una piccola riflessione fatta da un paio di bambine vedendo che un gruppetto stava dando filo da torcere alle educatrici. Mi chiedono perchè non intervenga e subito le dico che se ne stava occupando qualcun altro e sicuramente mi avrebbero avvisato se era necessario il mio aiuto. A questa risposta ribattono con qualcosa che ancora una volta mi sorprende: “Marco, per favore, cerca di non andare più via. Quando non ci sei molti si comportano male, basta la tua presenza e tutto vada bene”. Queste parole se da un lato mi fanno più che piacere, in quanto capisco quanta fiducia viene riposta in me, dall'altra fanno scattare un campanello d'allarme: non sono insostituibile, mi sforzo di essere più di sostegno che un pilastro senza il quale crolla tutto ma sembra che non ci sia ancora riuscito. Credo che la mia voglia di fare qualcosa per questi fanciulli a volte tarpi le ali agli altri, producendo esattamente il contrario <br />di quello che vorrei: tutto il personale deve ricevere lo stesso rispetto, siamo una squadra che ha lo stesso obiettivo e non esiste proprio che se manca qualcuno tutto vada a rotoli. Dovrò cercare di essere più di appoggio, di farmi trovare pronto quando sarà più necessario in modo che, forse, le educatrici riusciranno a farsi ascoltare di più: non sarà facile ma è l'unico modo per far sì che le cose vadano per il meglio.</div><div style="text-align: justify;">Har baje</div></div>marco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6016882941981211100.post-20169588536234685262023-09-09T16:03:00.000+02:002023-09-09T16:03:58.867+02:00Una notte molto diversa<div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKX82Ir3fq6VkUY-lrl0akNWPTGTO0HXJuoYwVsUdUewUd0ND6Ve7LCZA5WaIEAKe6jH69QZR71ELmfzno8wy5T0B5Lv9P2-9QLDHYkFZWekEkN4iQu8uKsh93diC7zYNjox9uSMgWKys9rlJA6ziBsdn7kcf1TEXJbPP6hXVaHwWxI52p8QwnTzmg/s268/images%20(3).png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="188" data-original-width="268" height="140" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKX82Ir3fq6VkUY-lrl0akNWPTGTO0HXJuoYwVsUdUewUd0ND6Ve7LCZA5WaIEAKe6jH69QZR71ELmfzno8wy5T0B5Lv9P2-9QLDHYkFZWekEkN4iQu8uKsh93diC7zYNjox9uSMgWKys9rlJA6ziBsdn7kcf1TEXJbPP6hXVaHwWxI52p8QwnTzmg/w200-h140/images%20(3).png" width="200" /></a></div>Per esperienza diretta posso assicurare che la sanità pubblica in Italia è un bene da custodire gelosamente anzi se ci fosse la possibilità per migliorarla sarebbe ancora meglio: in Bolivia avere un problema di salute è da mettersi le mani nei capelli, ve lo posso assicurare!<span><a name='more'></a></span></div><div style="text-align: justify;">Ne ho avuto la conferma giusto qualche giorno prima del mio repentino ritorno in patria: era un giorno festivo, si ricordava il giorno dell'indipendenza, e per questo all'hogar avevamo il personale dimezzato. Io mi occupavo della cucina, un modo che da un lato mi permette di staccare dalla solita routine e dall'altra mi rilassa ed ho la possibilità di stare in compagnia dei ragazzi. Tutto è andato per il meglio fino al giungere della sera, quando dalla cucina noto che uno dei più piccoli inizia a piangere, ad urlare quando ancora stava con i suoi compagni nel parco. Vista le presenza delle educatrici e le pentole sui fornelli all'inizio non ci avevo dato molto peso ma quelle grida non mi lasciavano indifferente, dentro me era scattato quel campanello di allarme che troppe volte non mi ha tradito.</div><div style="text-align: justify;">Quasi finita la zuppa mi avvicino all'educatrice che ha in braccio il piccolo e vengo a sapere che era caduto. Consiglio di informare subito Liliana, visto che per me quelle urla di dolore sono preoccupanti ed è meglio andare da un medico, prima di agire però è meglio darle un colpo di telefono. </div><div style="text-align: justify;">Dalla chiamata emerge la necessità di portare il bambino all'ospedale per controllo, mi si chiede se posso portarlo e non esito un secondo: cerco subito chi mi possa sostituire nel servire la cena, mi cambio e prendo dall'infermeria tutti i documenti di cui ci potrebbe essere bisogno, tranne la carta d'identità visto che si trova nell'ufficio di Liliana, che sta rientrando da tre giorni di meritato riposo.</div><div style="text-align: justify;">Mi dirigo all'ospedale più vicino, è di terza categoria e ci corrisponde visto che siamo distanti meno di 10 chilometri: oltre al piccolo c'è l'educatrice che lo tiene in braccio, dato che non posso guidare e contemporaneamente badare a lui ed inoltre è proprio lei che ha visto la caduta e quindi può descrivere la dinamica ai medici. </div><div style="text-align: justify;">Nel tragitto noto che il fanciullo piange solo se messo in una determinata posizione, la mia sensazione è che si sia rotto qualcosa, spero soltanto che tale impressione risulti sbagliata. Arriviamo all'ospedale, per fortuna non c'è tanta gente, spieghiamo l'accaduto ed aspettiamo. Ci invitano ad andare in ambulatorio, chiamano il nostro turno ed aspetto fuori, sento da fuori le urla di dolore e capisco che lo stanno visitando, anche se mi vengono i brividi solo ad ascoltarle. In quel momento mi chiama Liliana, la informo come stanno le cose e che la richiamerò appena avrò chiara la situazione.</div><div style="text-align: justify;">I due escono e mi raggiungono: l'educatrice mi porge due ricette, dicendomi che devono somministrare un antidolorifico e devono fare dei raggi X. La medicina richiesta non è disponibile per cui vado a comprarla in una farmacia vicina mentre per la radiografia devo ricorrere ad una clinica privata lì vicino, visto che nel presidio non hanno i macchinari per eseguirla.</div><div style="text-align: justify;">Non ci sono alternative: anche se ora il bimbo non piange ed è tranquillo, devo fare quanto richiesto, non mi importa quanto possa costare. Si va per fargli i raggi al braccio, non ce la faccio ad accompagnare il piccolo a fare le lastre in quanto mi viene già il magone nel sentire quanto grida quando gli toccano il braccio, preferisco stare fuori lasciando l'ingrato compito all'educatrice. </div><div style="text-align: justify;">Qualche minuto dopo mi chiamano e, nel darmi l'esito dell'esame, mi informano che c'è una frattura: me l'immaginavo, ed ora non mi resta che tornare all'ospedale per vedere il da farsi. Sono ormai le 21 passate, mi sa che sarà una notte lunga visto che la notizia appena ricevuta è la peggiore tra quelle che mi potevano dare. Consegno il tutto all'educatrice che entra nel consultorio col piccolo, nel frattempo mando un messaggio a Liliana per darle le ultime notizie.</div><div style="text-align: justify;">L'educatrice mi chiama, mi sorprende quando mi dice che devo parlare col medico: non mi resta che entrare, vedo il bambino piangere di dolore nonostante l'antidolorifico, mi siedo mentre il dottore invita gli altri ad uscire per parlare solo con me. Mi informa che è necessario portare immediatamente a Santa Cruz il paziente, non si può ritardare: mi chiede la dinamica, non mi resta che ripetere quello che mi avevano detto visto che al momento dell'incidente non ero presente. Mi dicono che devo accompagnarli in ambulanza visto che sono il tutore: al sentire questo mi vengono i brividi, che posso fare visto che la camionetta non posso lasciarla lì, c'è l'educatrice che è ormai fuori orario di lavoro e c'è un bimbo con un braccio rotto. Soluzione: chiamo Liliana anche perchè mi manca anche il documento d'identità e nella speranza che si possa trovare una soluzione. Ironia della sorte non risponde, nemmeno suo marito.</div><div style="text-align: justify;">A sbloccare la situazione ecco la Provvidenza: il dottore mi dice che posso andare con la camionetta e mi dà tutta la documentazione necessaria pregandomi di far presto anche perchè provvederà ad informare l'altro ospedale del nostro arrivo. Dovrò dare il massimo, visto la stanchezza si fa sentire e dovrò percorrere 25 chilometri per arrivare a destinazione. Nel frattempo risponde Liliana, fortunatamente è già a casa e le dico se mi può raggiungere con quello che mi serve.</div><div style="text-align: justify;">Arrivo a destinazione, in ospedale le guardie non ci fanno entrare tutti e tre, per cui devo entrare da solo e spiegare tutta la situazione: come risposta mi dicono che non hanno un traumatologo pediatrico, probabilmente ce n'è uno in un altra clinica ma non sono sicuri, in pratica devo tentare la sorte. E' quasi l'una di notte, ritorno in macchina sperando che la fortuna non mi volti le spalle: informo nuovamente Liliana del cambio di destinazione mentre brontolo un po', visto che ,sapendolo prima, mi sarei fiondato subito verso la nuova metà, ben più vicina al punto di partenza ed avrei risparmiato una manciata di chilometri e sopratutto tempo.</div><div style="text-align: justify;">Giunti a destinazione, parcheggio e mi dirigo al pronto soccorso: spiego al custode tutto l'accaduto, mi dice di aspettare e ritorna con un'infermiera a cui ripeto nuovamente l'intera storia e devo nuovamente attendere sperando che un traumatologo pediatrico sia di turno. Non mi resta che incrociare le dita, arriva Liliana con il marito, che si occupa in hogar della salute dei ragazzi, e tiro un sospiro di sollievo, adesso posso lasciare nelle mani la situazione visto che ormai avverto la stanchezza sempre di più.</div><div style="text-align: justify;">Decido di rimanere finchè non si hanno nuove notizie e nell'attesa non posso non notare i tanti che stanno dormendo nel piazzale con mezzi di fortuna: ne avevo sentito parlare, sono quelli che all'alba si mettono in fila sperando di essere tra quelli che potranno ricevere in giornata un consulto medico, visto che i posti disponibili sono davvero pochi. </div><div style="text-align: justify;">Dopo qualche minuto finalmente si riesce a sapere qualcosa: di buono c'è il fatto che il traumatologo c'è, di male è che ha bisogno di un tutore per il braccio del piccolo. Vado con Rody, il marito di Liliana, in cerca di una farmacia aperta nelle vicinanze (sono quasi le due di notte) che abbia quanto abbiamo bisogno: la troviamo! Ritorniamo ma sembra che quanto comprato non sia quello appropriato: andiamo nuovamente alla ricerca di quanto richiesto ma l'esito purtroppo è negativo, in vendita c'è solo il modello che avevamo già comprato. Non ci resta che spiegarlo al medico, che alla fine deve rassegnarsi all'idea di impiegare quanto a sua disposizione. </div><div style="text-align: justify;">Sono ormai le due passate e finalmente si può tornare all'hogar, mai fatto così tardi ma sono contento perchè il bambino è con noi, non è stato ricoverato: lo mettiamo a letto ma, proprio quando don Eliseo va a chiudere i cancelli, lo sento piangere, proprio quando ormai stavo pregustando l'idea di buttarmi a dormire. Sospiro e, seppur sfinito, vado da lui e gli faccio compagnia finchè son sicuro che è tra le braccia di Orfeo. Me ne vado felice, tutto è bene quel che finisce bene ed ora una bella dormita non me la toglie nessuno.</div><div style="text-align: justify;">Har baje </div></div>marco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6016882941981211100.post-65713980916547822012023-09-06T22:11:00.000+02:002023-09-06T22:11:34.686+02:00Nuovi progetti da sostenere<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjp2eeFzLl-GaNwvN_YUodRMMDhSbCVB1B1ryKq25S5eMln2eoprDtvGy8bXNXWWNHXt7XztcrbwJyEysCL0C_vQa0bsXzhCvVJPysWHhopQJ7AWIF8B4gP-yGkjgzo__yo7F75LZbmlsBjZ9YEk0yw9IiuGwm17levmMtqwK54JQcvnv6KBUxZQBSf/s1080/20230828_130536_0000.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1080" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjp2eeFzLl-GaNwvN_YUodRMMDhSbCVB1B1ryKq25S5eMln2eoprDtvGy8bXNXWWNHXt7XztcrbwJyEysCL0C_vQa0bsXzhCvVJPysWHhopQJ7AWIF8B4gP-yGkjgzo__yo7F75LZbmlsBjZ9YEk0yw9IiuGwm17levmMtqwK54JQcvnv6KBUxZQBSf/w200-h200/20230828_130536_0000.png" width="200" /></a></div>Quando sono rientrato in hogar mi sono reso conto di come, in mia assenza, i prezzi siano aumentati a dismisura: già a maggio avevo notato che il costo della vita stava crescendo ma ora questo risultava molto più evidente. Qualche esempio: in soli 30 giorni i pannolini, di cui grazie alle offerte posso sostenere l'acquisto, sono passati da 130 a 150 boliviani, il latte da 6 a 8 boliviani, le tegole che uso per sistemare il tetto da 130 a 155 boliviani. La prima cosa che mi sono chiesto è stata: cosa fare?<span><a name='more'></a></span></div><div style="text-align: justify;">La risposta è stata fissare delle priorità, consapevole delle difficoltà crescenti che deve affrontare il centro: i contributi regionali arrivano in ritardo e non aumentano, anzi siamo fortunati che rimangano dello stesso ammontare nonostante l'incremento costante dei costi. Ne ho parlato in una riunione con Liliana, in cui si è parlato apertamente del sostegno che come missionario posso dare: le ho rassicurato che per il momento si possono coprire i salari di tre dipendenti e di come mi sia possibile, grazie alla generosità dei benefattori italiani, coprire le spese della manutenzione della struttura e quelle relative ad internet, divenuto fondamentale a seguito della pandemia. Ho dovuto ammettere che il rifacimento del tetto di una stanza ha messo a dura prova quel fondo che ero riuscito a creare grazie alle offerte e le difficoltà a garantire in futuro quanto coperto fino ad ora, sebbene continui a confidare nella Provvidenza.</div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjX5XDt8rnmTV5en8nhfHLPMvigsaH5UXhR5Mkyp5uQ158Nv_N7TnIB2yFMcDVcOJ8J2GVuBk6kIFUDEouWuG0m2yVSAw39vRyeTCbuYmz67v3J2lyy1a5o_3CTyZo20fCsB-dUpVW8Ztd8Ws9rdeDGLGbtMl_3ntlzE79vWxq9EgLhc_kTFNvqXTFg/s2000/Poster%20Picnic%20Chic%20Evento%20Country%20Botanico%20Floreale%20Rosa%20Verde_20230828_130642_0000.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="2000" data-original-width="1414" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjX5XDt8rnmTV5en8nhfHLPMvigsaH5UXhR5Mkyp5uQ158Nv_N7TnIB2yFMcDVcOJ8J2GVuBk6kIFUDEouWuG0m2yVSAw39vRyeTCbuYmz67v3J2lyy1a5o_3CTyZo20fCsB-dUpVW8Ztd8Ws9rdeDGLGbtMl_3ntlzE79vWxq9EgLhc_kTFNvqXTFg/w141-h200/Poster%20Picnic%20Chic%20Evento%20Country%20Botanico%20Floreale%20Rosa%20Verde_20230828_130642_0000.png" width="141" /></a></div>Nell'incontro sono emerse nuove esigenze: con l'aumento dei prezzi è necessario un aiuto per comprare beni di prima necessità come olio, riso e zucchero mentre per garantire il pane a colazione e a cena, oltre ad una donazione da parte di un panificio, si è optato per comprarlo visto che costa di meno ma, anche in questo caso, se ci fosse un sostegno sarebbe meglio.</div><div style="text-align: justify;">Un discorso a parte merita l'assistente sociale: è pagata dalla regione ma vive lontano dal centro quindi spende molto per spostarsi. Vista questa difficoltà aveva chiesto il trasferimento ma per la sua competenza e professionalità non vorremmo perderla, così le si è offerto un buono mensile che permetta di coprire mensilmente alcuni costi: per fortuna ha accettato ma si tratta sempre di una voce di spesa che il centro, da solo, a fatica riesce a garantire. Vorrei sottolineare che si tratta di una figura importante visto che si occupa di tutti i casi dei ragazzi ospitati, cercando anche di fargli avere tutti i documenti che sono necessari per la loro identità, salute e per la scuola.</div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiTHU7cxTuZwX4M3lSCurb5UT_7Igg-kj5DtPUzaTxDqozvtmBUSS00ozxI-xmnGIYjsyngTjPfQFVlWJx5bITR87U_D7osGF25OQOOHtVVB4PZLqMEr3rwwj-vYz6LnnQBiRzNFRuQe2PRFh95Rjs5NxfxKCpgj32MHjqji6qSJhTYijUeTEiwXsS/s2000/Poster%20Sagra%20Pasta%20Fresca%20Illustrato%20Giallo%20Blu_20230828_130827_0000.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2000" data-original-width="1414" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiTHU7cxTuZwX4M3lSCurb5UT_7Igg-kj5DtPUzaTxDqozvtmBUSS00ozxI-xmnGIYjsyngTjPfQFVlWJx5bITR87U_D7osGF25OQOOHtVVB4PZLqMEr3rwwj-vYz6LnnQBiRzNFRuQe2PRFh95Rjs5NxfxKCpgj32MHjqji6qSJhTYijUeTEiwXsS/w141-h200/Poster%20Sagra%20Pasta%20Fresca%20Illustrato%20Giallo%20Blu_20230828_130827_0000.png" width="141" /></a></div>Mi sono preso a cuore questi problemi, che si sommano a tanti altri, e grazie all'ufficio missionario di Venezia voglio proporli a chi vuole far del bene e vuole aiutare questi fanciulli: si tratta di qualcosa che si aggiunge alle adozioni a distanza (<a href="http://cronacheboliviane.blogspot.com/2022/03/adozioni-distanza.html" target="_blank">clicca qui per saperne di più</a>) e che prevede una quota da versare mensilmente. </div><div style="text-align: justify;">Ho un sogno nel cassetto: mi piacerebbe che l'adesione a questi progetti non siano solo di singoli ma di gruppi di amici o di associazioni o di una specifica comunità oppure, perchè no, di una parrocchia... Il motivo? Credo che un gesto d'amore come quello di aiutare questi ragazzi sia qualcosa di stupendo ma se viene fatto con gli altri lo sia molto di più, in quanto fare del bene insieme rafforza il legame che ci unisce. Aiutatemi a pubblicizzare queste iniziative, le cui immagini le potete trovare in questo post, ed a coinvolgere chiunque vi stia vicino, io ed i ragazzi ve ne saremmo grati.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">P.S. Per sapere come inviarmi eventuali donazioni <a href="http://cronacheboliviane.blogspot.com/p/blog-page.html" target="_blank">cliccate qui</a>, vi chiedo solamente di indicare nel versamento quale progetto volete sostenere. Sono a disposizione se avete bisogno di qualsiasi chiarimento.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Har baje</div><div style="text-align: justify;"> </div>marco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6016882941981211100.post-64308889280273037952023-08-30T11:14:00.000+02:002023-08-30T11:14:02.227+02:00Perdono<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtV5qvx9r5moJir3wtC49KonWHEP0Bm0teDojt1KaDWGEGmxM2sRLUV5x-pncaBj94EZ73_mHOdDZxdF-nt8ZvX2YfUNrvw83jJ0TZ0b9PNSbOd4eWvLb2RHoPLAcAj6jXR4pJYa_g7nhn9z9ckaCaI8EzqHjpEZgdFxri2iOGoM66wpg9nLMSK-aR/s3316/IMG_20230830_110817.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="2675" data-original-width="3316" height="161" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtV5qvx9r5moJir3wtC49KonWHEP0Bm0teDojt1KaDWGEGmxM2sRLUV5x-pncaBj94EZ73_mHOdDZxdF-nt8ZvX2YfUNrvw83jJ0TZ0b9PNSbOd4eWvLb2RHoPLAcAj6jXR4pJYa_g7nhn9z9ckaCaI8EzqHjpEZgdFxri2iOGoM66wpg9nLMSK-aR/w200-h161/IMG_20230830_110817.jpg" width="200" /></a></div>Non so se l'avevo già scritto ma mai come quest'anno sono le ragazze a crearci più di un problema ed alla fine
è toccato pure a me: durante il catechismo due si sono messe a
litigare, con tanto di tirarsi i capelli l'una con l'altra!<span><a name='more'></a></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><div style="text-align: justify;">Mi è bastato distrarmi per un attimo,
se così posso dire visto che stavo rispondendo ad alcune domande ai
vari bambini che si erano avvicinati a me sul fine dell'incontro, ed ecco che due, già richiamate in precedenza visto che si
stuzzicavano a vicenda con frecciatine, si sono avvinghiate e si
prendevano per i capelli... Al vederle sono rimasto sorpreso, non
avevo la minima idea su cosa fare: dovevo separarle ma non potevo
intervenire direttamente o farmi aiutare dalle loro compagne poteva solo peggiorare le cose. Con voce ferma e decisa le ho intimato di
smetterla, di fermarsi e queste, non so davvero come, si separano e
mi guardano: le dico di tornare ai loro posti, fortunatamente ben
separati l'uno dall'altro, e lo fanno senza ribattere. C'è ancora
rabbia in loro, mi chiedo come sia stato possibile che mi abbiano
dato retta ma il clima resta teso, anche perchè la più grande delle
due litiganti dopo qualche attimo comincia nuovamente a provocare a
parole l'altra. Non mi resta che zittirla, facendo presente che
quanto accaduto è grave e non posso non riferirlo a Liliana, che
come direttrice prenderà i giusti provvedimenti.</div><div style="text-align: justify;">Termino l'incontro con la preghiera e
congedo i ragazzi, qualcuno va già alla merenda ma qualcuno resta
per aiutarmi a mettere a posto le ultime cose: tra questi c'è la più
giovane delle due contendenti, è rimasta lì seduta al suo posto e
noto che è dispiaciuta ma anche scossa dall'accaduto, visto che si è
menata con una che ha tre anni in più di lei. Non proferisce parola
e cerco di rincuorarla, di farle capire che forse la prossima volta
ci penserà due volte prima di agire in questo modo ma non ha alcuna reazione,
rimane immobile. La invito ad aiutarmi a sistemare la sala insieme a
chi è rimasto ed accetta, accennando un piccolo sorriso: sono
contento visto che in questo modo può andare più serena alla
merenda, forse in quel momento aveva bisogno più di essere
rassicurata che di un rimprovero e il mio atteggiamento può averla
aiutata in quel senso.</div><div style="text-align: justify;">Ora dovevo avvisare Liliana, che di
solito il sabato lavora mezza giornata ed era già stata in centro la
mattina: mi seccava farlo, dovevo disturbarla giusto quando poteva
stare con la sua famiglia, e un po' mi vergognavo per non essere
riuscito a prevenire il litigio ma come direttrice doveva essere
informata. Le mando un messaggio audio e, nel giro di qualche minuto,
mi risponde che sarebbe arrivata a breve.</div>
<div style="text-align: justify;">L'aspetto, sono un poco nervoso visto che non ricordo bene la dinamica di quanto successo, c'era un po' di
confusione come sempre quando sto terminando l'incontro del
catechismo e molti ne approfittano nell'avvicinarmi per chiedermi
qualsiasi cosa, l'unica cosa che ricordo alla perfezione è quando,
alzando lo sguardo, mi sono ritrovato le due ragazze in piena lite.
Vedo arrivare la macchina, scende e le vado incontro: un po' agitato,
le riporto l'accaduto e i nomi delle due contendenti.</div><div style="text-align: justify;">Finalmente posso tirare un sospiro di
sollievo, quanto successo non mi è proprio andato giù, mi ha fatto
star male e parlandone mi ha fatto bene, poi sono sicuro che la cosa
non si ripeterà più.</div>
<div style="text-align: justify;">Liliana chiama le due ragazze nel suo
ufficio, al sentire il loro nome un po' mi sento in colpa perchè
sicuramente avranno un castigo, visto che erano già avvertite del fatto che ci
sarebbe stato in casi come questi, ma non avevo scelta. Esce la
più piccola, un po' triste, e resto sorpreso quando Liliana mi
chiama nel suo ufficio: davanti a lei è seduta la più grande,
visibilmente molto più demoralizzata rispetto all'altra. La
direttrice è molto seria, sembra arrabbiata, a dir il vero anch'io
quando la vedo così mi incute un po' di timore, e mi chiede alcune
cose sull'accaduto ed io, seppur con un groppo alla gola, le
confermo. Distoglie il suo sguardo su di me ed inizia la sua
reprimenda alla ragazza: non vorrei essere nei suoi panni! Scopro che
quella lite era la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso:
le vengono ricordate tutte le mancanze dell'ultimo periodo, che
sicuramente non la aiutano e non fanno altro che peggiorare la sua
posizione. Le cose sono chiare: o comincia a cambiare, a mettere da
parte un poco alla volte la parte peggiore di sé emersa ultimamente
oppure ci saranno gravi conseguenze. La ragazza rimane scossa, cerca
di rispondere ma non riesce se non balbettando, qualche lacrima
comincia a rigarle il viso... Si vede che sta male per quanto ha
ascoltato, piange perchè si rende conto che probabilmente ha passato
il limite e forse da sola non ha la forza di cambiare, fa tenerezza
nel guardarla così. Accetta il castigo senza ribattere e, piangendo,
si alza in piedi verso di me: mi chiede di perdonarla e lo fa
singhiozzando. Ne resto sorpreso, riesco a percepire quanto dolore
traspare dal suo cuore per quanto fatto, e non mi resta che darle un
piccolo abbraccio e dirle che sì, la perdono e lascio alle spalle
quanto successo.</div><div style="text-align: justify;">Ci son rimasto male per quella lite in
uno dei miei incontri di catechismo? Certo ma questo non mi dà il
diritto di avercela con le due litiganti: so della fragilità che è
nascosta dentro di loro e pronta ad emergere quando meno me
l'aspetto, so che possono sbagliare e continueranno a farlo come lo
faccio io e proprio per questo non posso né giudicarle né
allontanarle per un singolo episodio che può avermi ferito. Posso
solo perdonarle perchè è l'unico modo con cui posso prendermi cura
di loro, per dirle quanto sono importanti e che le voglio bene così
come sono, malgrado le marachelle che ogni tanto combinano.</div><div style="text-align: justify;">Har baje</div></div>
marco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6016882941981211100.post-59135196738684757792023-08-22T11:25:00.001+02:002023-08-22T11:25:37.867+02:00Volo ✈ da dimenticare oppure no?<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigQm7hYW9vf2o74yaPZdMGqaZlvCCmiEEnQbYWRmQmxB8ZUI4vRDMmwIHj5aCGBRlx8TXkIqjk4vpjZoY6Zm9kRIZAswlHVu3dis66pjS441hpRYjUBBsGz1rkwBH51sXxhN9kfDgrr8_Ad9pRxhTSvED2ZB06B-bADOkxrX0gBVZr5FqwqCUpQKJB/s3000/IMG_20230812_103726.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2296" data-original-width="3000" height="153" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigQm7hYW9vf2o74yaPZdMGqaZlvCCmiEEnQbYWRmQmxB8ZUI4vRDMmwIHj5aCGBRlx8TXkIqjk4vpjZoY6Zm9kRIZAswlHVu3dis66pjS441hpRYjUBBsGz1rkwBH51sXxhN9kfDgrr8_Ad9pRxhTSvED2ZB06B-bADOkxrX0gBVZr5FqwqCUpQKJB/w200-h153/IMG_20230812_103726.jpg" width="200" /></a></div>Rieccomi in Italia, non avrei mai immaginato di tornare così presto ma a volte accadono delle cose capaci di ribaltare tutto quello che avevi in programma e farti cambiare le priorità. Mi si è presentata un'emergenza per cui dovevo prendere l'aereo il prima possibile ma proprio questa volta, quella in cui più desideravo essere a casa il più presto possibile, sono stato protagonista di una vera e propria odissea, visto che mi ci sono voluti più di tre giorni per arrivare!<span><a name='more'></a></span></div><div style="text-align: justify;">Col senno di poi qualche segnale lo avevo pur ricevuto: al momento di comprare via internet il volo ho avuto più di qualche problema poiché la connessione andava e veniva, complicandomi le cose non poco ma alla fine c'ero riuscito. Biglietto un poco caro, lo ammetto ma non mi posso lamentare visto che l'ho preso a poche ore dalla presunta partenza, preparo il solo zainetto, le valigie proprio no: non ne ho il tempo, l'unica preoccupazione è portarmi lo stretto necessario. </div><div style="text-align: justify;">Mi faccio portare in aeroporto verso le sei del pomeriggio, il volo è programmato per le nove: visto che ho solo il bagaglio a mano il check-in è veloce. Mi danno i biglietti fino a destinazione, faccio tutti i controlli ed aspetto come sempre nella sala d'attesa per l'imbarco. Il tempo passa ma non c'è nessun avviso, sono passate le venti ma dalla porta d'imbarco non ci sono movimenti: che strano! Verso le 20.30 annunciano che per un inconveniente ci sarà un ritardo di un'ora, non me la prendo più di tanto visto che a Madrid avrò 8 ore per prendere la coincidenza per Venezia. Una decina di minuti dopo dicono che ci saranno nuove informazioni alle 22 poi, dopo circa un'ora, comunicano che daranno nuove notizie a mezzanotte. A tale annuncio, come tutti i miei compagni di volo, mi allarmo e mi avvicino agli addetti della compagnia aerea in quanto preoccupato di perdere il volo per Venezia: mi rassicurano di no, prendono i miei dati e poi mi danno un buono pasto.</div><div style="text-align: justify;">Allo scoccare della mezzanotte ecco il nuovo avviso: volo cancellato! Sono assalito da qualcosa che fonde insieme rabbia, preoccupazione e sconcerto: che si fa ora? Devo ridare i miei dati per riprogrammare l'itinerario, poi giù agli uffici dell'immigrazione per annullare il visto di uscita e mi porteranno in albergo: non vale proprio la pena avvisare qualcuno in hogar visto l'orario e anche perchè se vi faccio ritorno corro il rischio di prendere l'aereo tra una settimana, visto che abito qui nelle vicinanze! Ci vogliono più di due ore per farmi cancellare il timbro di uscita dal passaporto ma ce ne vogliono molte di più per farmi portare in hotel: siamo all'entrata dell'aeroporto e vediamo come il personale della compagnia aerea sia completamente nel pallone, non aveva la minima idea di cosa fare! Ci separano in gruppi, il mio è l'ultimo che comprende tutti coloro che prendevano il volo direttamente da Santa Cruz: visti i tempi di attesa, faccio amicizia con varie persone, soprattutto con una coppia che stava viaggiando per andare a fare il cammino di Santiago e con cui ci terremo in compagnia a vicenda per tutta la durata di quest'odissea. Sono ormai passate le tre della mattina e lentamente la situazione si sblocca: a piccoli gruppi con gli autobus ed i taxi portano in vari alloggi ma davvero mi piange il cuore vedere che non danno la priorità alle tante famiglie che stanno viaggiando con bambini piccoli, che stanno dormendo sopra i bagagli o nel pavimento!</div><div style="text-align: justify;">Verso le 4 un addetto si avvicina al mio gruppo dicendo se possiamo noleggiare un taxi a nostre spese visto che i tempi si stanno dilatando: assieme ai miei compagni di sventura dico di no perchè non è colpa nostra se il volo è stato annullato ed è loro dovere portarci a destinazione! Quasi per miracolo dopo qualche minuto mi ritrovo nel taxi, con destinazione una delle zone più ricche della città, a quasi un'ora dall'aeroporto. Arrivo ad un albergo a 5 stelle, anche qui coda interminabile per il check-in: praticamente arrivo in stanza sfinito ben dopo le 5. Mi sveglio dopo neanche tre ore, lo stress di quanto vissuto e il pensiero di casa si fa sentire, opto per fare colazione e sapere se ci sono novità ma ancora non si sa nulla. Ritrovo la coppia conosciuta durante la nottata ed è l'occasione per scambiare qualche parola. </div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq1Gz2BEMumqY63nQ1AH3w5dYvqeASGFX-Vsmf0wVcfW_PWgCFoDyAos3GO1xfZ261lPuWzuYi_M_tUH5Rk8L8VO-5Xvj2CXOaz5tmQ-cjnpy-bdl8BiaA7KuDEPple8bN8INkDV0WDSQli6JNKtKyxu4LBlXMNY52iUqhQ1N6sdR6xJd4_09-6m7J/s4000/IMG_20230811_150901.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="3000" data-original-width="4000" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq1Gz2BEMumqY63nQ1AH3w5dYvqeASGFX-Vsmf0wVcfW_PWgCFoDyAos3GO1xfZ261lPuWzuYi_M_tUH5Rk8L8VO-5Xvj2CXOaz5tmQ-cjnpy-bdl8BiaA7KuDEPple8bN8INkDV0WDSQli6JNKtKyxu4LBlXMNY52iUqhQ1N6sdR6xJd4_09-6m7J/w200-h150/IMG_20230811_150901.jpg" width="200" /></a></div>Nell'attesa di sapere qualcosa esco a fare due passi: mi ritrovo al di là del fiume che separa Santa Cruz da una zona collinare. Rimango impressionato da come dal mezzo della foresta svettino tanti grattacieli, strutture modernissime e lussuose che contrastano con il centro e con la zona dove vivo. Mi sento a disagio, ormai mi sono abituato a case molto semplici, a vedere intorno strutture molto modeste dove a volte si vedono mattoni a vista perchè costa troppo rivestirle, ci sono tetti in lamiera o si usano dei teloni... Mi sembra di vedere troppo sfarzo che stona con la povertà che si vede attorno e nei canali. Noto anche le recinzioni elettrificate attorno alle case e non posso far a meno di fare paragoni con la realtà cui sono abituato.</div><div style="text-align: justify;">Ritorno in hotel, osservo ogni suo particolare e provo un po' di vergogna nel ritrovarmi qui in un contesto che non sento mio, anche se non per mia volontà. Questo stato d'animo mi abbandona quando mi informano che il volo è stato programmato per il giorno dopo e che saremmo stati portati in aeroporto alle 6 di mattina per cui ci daranno anche pranzo e cena. Mi ritrovo con la coppia di amici, condividiamo i pasti e ci facciamo delle belle chiacchierata: uno degli aspetti positivi in tutto questo è che ho conosciuto delle belle persone, soprattutto positive! Con loro sono riuscito anche a ridere quando è arrivata la notizia che intorno all'aeroporto era scoppiato un incendio: veramente, ci mancava solo questo!</div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_TYAaH0taobamb-NFR4GOmH4CIaVhH1ZEsTIVD9LNpMFgKukEagTmaazodJzVAElZGuvlDTanhdTgAE380SY8UmC988CsDGLyT572j9WUroyOwcuSYS5CB8PPLhYXYza5kg_rUoK2TqZcbmAyiNNdD734nzX5mtVsgJikQ34L5YdZ3Bt3QiexAn2R/s1280/Videoframe_20230822_110817_com.huawei.himovie.overseas.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="113" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_TYAaH0taobamb-NFR4GOmH4CIaVhH1ZEsTIVD9LNpMFgKukEagTmaazodJzVAElZGuvlDTanhdTgAE380SY8UmC988CsDGLyT572j9WUroyOwcuSYS5CB8PPLhYXYza5kg_rUoK2TqZcbmAyiNNdD734nzX5mtVsgJikQ34L5YdZ3Bt3QiexAn2R/w200-h113/Videoframe_20230822_110817_com.huawei.himovie.overseas.jpg" width="200" /></a></div>Il sabato mattina mi sveglio presto, prima delle 5: c'erano lampi e tuoni, pioggia a dirotto ma avevo l'adrenalina a mille perchè finalmente sarei partito per Venezia! Colazione veloce e poi finalmente a fare il check-in: ci fanno aspettare un po' prima di entrare nella zona di imbarco ma va bene così, ormai manca poco! Tutti stiamo fremendo, siamo già in fila per salire sull'aereo ma... annunciano che per qualche disguido dobbiamo aspettare le 10.30! Vabbè, io ed i miei amici ci sediamo un'altra volta ma notiamo che più si avvicina l'ora stabilita più cresce l'inquietudine tra i nostri compagni di disavventura: vanno a chiedere spiegazioni, ed a ragione visto che molti di loro dovrebbero essere già sul loro posto di lavoro a Madrid o in altre città, ma nel vedere gli addetti tergiversare cominciano a radunarsi in un gruppo sempre più numeroso, a gridare e protestare energicamente tanto che fanno scappare a gambe levate il personale della compagnia! Passa qualche minuto e ci viene fatta comunicazione che ci sarà un nuovo avviso alle 12, visto che stanno facendo il pieno! Tale annuncio sembra una presa in giro visto che il velivolo si trova solo soletto in un angolo della pista e non c'è niente e nessuno che gli giri intorno: non resta che aspettare!</div><div style="text-align: justify;">Alle 12 finalmente ci informano che il volo partirà alle 14 (in realtà ci imbarcheranno a quell'ora): guardando i miei biglietti mi accordo che a Madrid non avrò molto tempo per poter prendere la coincidenza per Venezia, lo faccio notare per ben tre volte ma la risposta è sempre la stessa, ovvero che non devo preoccuparmi visto che arriveremo in orario. </div><div style="text-align: justify;">Nella speranza che finalmente si riesca a volare, accade un qualcosa che ha del comico: vedo partire l'aereo per Madrid previsto per le 12.30! Non posso far a meno di ridere perchè al momento di acquistare il biglietto ero indeciso se prendere questo o l'ormai famigerato viaggio del giovedì sera: alla fine la scelta era ricaduta su quest'ultimo sia per l'urgenza di essere a casa sia per il fatto che aveva meno scali rispetto al primo che, ironia della sorte, lo vedo partire prima del mio... </div><div style="text-align: justify;">Alle 14 non ci credo: finalmente possiamo salire sull'aereo ed all'annuncio del comandante che ci dà il benvenuto a bordo non possiamo che esultare come allo stadio! Durante il volo capisco che qualcosa non torna, visto che gli assistenti di volo non sembrano proprio sudamericani e soprattutto non parlano benissimo lo spagnolo, inoltre non indossano la divisa della compagnia aerea ma poco importa, quello che conta è che sto andando a Madrid!</div><div style="text-align: justify;">Arriviamo in aeroporto, vedo che ho meno di un'ora per la coincidenza, faccio un respiro profondo e confido nella Provvidenza: mi assale qualche attimo di panico quando mi rendo conto che siamo fermi sulla pista e dovremmo prendere un bus per arrivare al terminal, quindi meno tempo a disposizione! Ho corso come non mai, nemmeno in una maratona sono stato così veloce tra controllo passaporti e bagagli! Ho trovato il gate chiuso ma per fortuna il personale mi fa accedere a bordo, forse impietositi dal mio volto tra il rassegnato e il disperato e dal mio racconto. Prima del decollo aspettiamo quasi mezz'ora per fare il pieno di carburante ma poco importa: ormai mancava poco e sarei arrivato a casa. </div><div style="text-align: justify;">A distanza di qualche giorno, posso dire che questa disavventura non è proprio da buttare: oltre a farmi conoscere persone meravigliose mi ha dato il tempo per rasserenarmi e prepararmi a quello che mi aspetta, è un qualcosa pensato per me da Qualcuno che sapeva che ne avevo bisogno e ne avrei tratto profitto. Lo ringrazio perchè mi ha dato più forza e coraggio, con la consapevolezza che tutto rientra nel grande sogno che Dio ha voluto per me.</div><div style="text-align: justify;">Har baje</div>marco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6016882941981211100.post-8802772711080520162023-07-30T01:50:00.027+02:002023-07-31T02:29:43.024+02:00Facciamo i conti: secondo trimestre<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Nonostante a giugno fossi in Italia, il trimestre appena concluso è stato molto impegnativo, visto che per necessità si è provveduto a sistemare il tetto di uno dei saloni di studio che dava segnali evidenti di cedimento.</div><span><a name='more'></a></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Come sempre non posso non iniziare ringraziando la vostra generosità che mi aiuta non poco ad aiutare i ragazzi: ve ne sono infinitamente grato e so che anche i miei piccoli amici lo sono!</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Dal punto di vista dei costi, una delle spese più evidenti è costituito dai pannolini: ho approfittato di una buona offerta per fare scorta però penso che la cifra annuale ad essa collegata sarà destinata ad aumentare visto che ora sono in tre che ne fanno uso.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnUzHvA0x16vTfSWwzgyXUp5MgbLwENwtD1WPivQG091PG_ekfmGg7FUDoU5M89dRWWP7TcqQNNszMyP7EtCtrHGxUNqgfAEcEsJ_XfLbKDe7sLYLIWw94O3B2EzluOdFw9dZFuDk2HygCZ5ISzs8QriXoYhb7lbA0AgOBabnpU85YkfnWKEEfHlDX/s4000/IMG_20230605_083919.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3000" data-original-width="4000" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnUzHvA0x16vTfSWwzgyXUp5MgbLwENwtD1WPivQG091PG_ekfmGg7FUDoU5M89dRWWP7TcqQNNszMyP7EtCtrHGxUNqgfAEcEsJ_XfLbKDe7sLYLIWw94O3B2EzluOdFw9dZFuDk2HygCZ5ISzs8QriXoYhb7lbA0AgOBabnpU85YkfnWKEEfHlDX/w200-h150/IMG_20230605_083919.jpg" width="200" /></a></div>Abbiamo provveduto a cambiare le piastrelle dei piani di lavoro della cucina: era doveroso farlo visto che ormai avevano più di vent'anni e presentavano i segni del tempo, inoltre abbiamo provveduto a rivestirne la parte inferiore per facilitare la pulizia ed aumentare così il livello di igiene. A fare la parte del leone sono stati i costi relativi al rifacimento del tetto di un salone, di circa 70 metri quadrati: sapevo da tempo che era necessario un intervento radicale di manutenzione ma avevo a lungo tergiversato, però di fronte all'urgenza di dover utilizzare al più presto il locale si è deciso di iniziare i lavori. In un prossimo post racconterò più in specifico quanto è stato fatto ma vi posso anticipare che non è stata una passeggiata in quanto molte travi erano da cambiare perchè ormai marcite e non sono mancati gli imprevisti, come il comprare una nuova smerigliatrice visto che quella che avevamo dopo più di 10 anni di onorevole servizio ci ha piantati in asso: è stato un periodo a dir poco stressante in quanto mi ritrovavo a far quadrare i conti di continuo. Ad oggi la spesa supera i 2.200 euro ma mancano ancora dei ritocchi che soltanto ora, col mio rientro, verranno ultimati.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Di seguito trovate una tabella in cui elenco le spese fatte: tenete presente che ho usato un tasso di cambio per cui 1 euro equivale a 7,3 boliviani.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmYQCPLoch_8Tp4-aAoEoWu2Db3_Eald7xSvshtY6piQd8ADvbqdU0zriMbyoSev696GNzJ6IugrQBtN26GuMcbT-XBQg2gUF27Wy96VMxSICZsLjJ_9HdN86uv9whNtUh0jKP9wusBKscMF9KlgXtw2hxF-s-Vd7BUytQTnuz9L1Ty9WAAvxrOzNI/s561/trimestre.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="561" data-original-width="449" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmYQCPLoch_8Tp4-aAoEoWu2Db3_Eald7xSvshtY6piQd8ADvbqdU0zriMbyoSev696GNzJ6IugrQBtN26GuMcbT-XBQg2gUF27Wy96VMxSICZsLjJ_9HdN86uv9whNtUh0jKP9wusBKscMF9KlgXtw2hxF-s-Vd7BUytQTnuz9L1Ty9WAAvxrOzNI/w512-h640/trimestre.png" width="512" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Har baje</div><br />marco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6016882941981211100.post-72257342045698237172023-07-26T02:55:00.045+02:002023-07-27T03:13:06.243+02:00La pizza 🍕 è tornata!<div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCP7DoNKnDDSOMVGzQnIE2cTIkrRaOjRXseFbm7pW1bgpvgE3h9rqnLnt7wQt2p63LtNQIwWIqo87_rykmWOo1vf1NuO6Z2Lk216Ks66QbaFlyXTxQhRwQmKpU4_yNGtYjdzsrco30G5I-XO2MoLyl_E0vwqGFcidmWHaZnc-6qNjC65JhzlNGFb6M/s3264/IMG_20230721_182548.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="2448" data-original-width="3264" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCP7DoNKnDDSOMVGzQnIE2cTIkrRaOjRXseFbm7pW1bgpvgE3h9rqnLnt7wQt2p63LtNQIwWIqo87_rykmWOo1vf1NuO6Z2Lk216Ks66QbaFlyXTxQhRwQmKpU4_yNGtYjdzsrco30G5I-XO2MoLyl_E0vwqGFcidmWHaZnc-6qNjC65JhzlNGFb6M/w200-h150/IMG_20230721_182548.jpg" width="200" /></a></div>Devo fare una piccola confessione: per i vari compiti che ho qui in hogar purtroppo non riesco a far spesso la pizza ai ragazzi. Dico purtroppo perchè so quanto gli piace e non vedono l'ora di trovarsela nel piatto ed è una cosa che mi rilassa, mi libera la mente dai tanti pensieri che affollano la mia testa.<span><a name='more'></a></span></div><div style="text-align: justify;">Ammetto che non sia proprio una passeggiata, visto che mi occupa tutto il giorno, ma mi piace condividere la fatica coi miei piccoli amici, in quanto passiamo il tempo divertendoci e chiacchierando così da conoscerci meglio. Ultimamente però non sono in molti a volermi dare una mano e questo un po' mi ha demotivato, nonostante facessi gran parte del lavoro avere anche soltanto una compagnia mi ricompensava: per questo lo scorso venerdì mi sono sbalordito dato che letteralmente c'era la fila per darmi una mano. La scelta è stata difficile, consapevole che qualunque decisione prendessi avrei lasciato più di qualcuno scontento, ma ho optato per chi non mi aveva mai aiutato prima e che moriva dalla voglia di stare in cucina col sottoscritto: agli altri ho spiegato che ci saranno molte altre occasioni per stare in mia compagnia e che non devono prendersela se stavolta ho detto loro di no.</div><div style="text-align: justify;">La preparazione è cominciata il giorno prima: se in passato compravo la salsa già pronta, ora preferisco comprare i pomodori e farmela in casa perchè ha un sapore diverso e credo dia un tocco in più alla pizza. Per gli ingredienti opto per quelli che ci sono in dispensa e se mancano li compro di tasca mia: non lo vedo come un sacrificio ma un regalo che faccio ai miei ragazzi, è un donare un po' di me a loro per renderli felici. </div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTlnFL2rJddXbJJcL9c2PzKi0if6Aosxpx_K5WrWcxnEvx57fqAk0HIenwO9sdF9a50plmwy4iO9-wfNI-OW2IjCaOlw_dhVVOMX2VXU4LR02KTrTW3P7ld9nrs8PDzTzCeIkFubiSVEP5LA3-Qa3IurZWHY7ygee14cG5Na_cfX_huaZU-Dl7lQNL/s4000/IMG_20230721_150142.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4000" data-original-width="3000" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTlnFL2rJddXbJJcL9c2PzKi0if6Aosxpx_K5WrWcxnEvx57fqAk0HIenwO9sdF9a50plmwy4iO9-wfNI-OW2IjCaOlw_dhVVOMX2VXU4LR02KTrTW3P7ld9nrs8PDzTzCeIkFubiSVEP5LA3-Qa3IurZWHY7ygee14cG5Na_cfX_huaZU-Dl7lQNL/w150-h200/IMG_20230721_150142.jpg" width="150" /></a></div>La mattina del venerdì mi sono dedicato all'impasto e alla preparazione degli ingredienti: ai miei aiutanti ho chiesto di grattugiare il formaggio e tagliare la mortadella a cubetti, oltre a lavare assieme a me quanto sporcavo, mentre di tanto in tanto andavo a dare una mano a Daniel a sistemare il tetto della lavanderia. Nel pomeriggio ho acceso il forno a legna e, mentre preparavamo le teglie, non mancava chi passava vicino alla cucina dicendomi che si sentiva un buon profumo nell'aria oppure mi ringraziava già per la pizza, confidandomi che sicuramente sarebbe stata deliziosa. Io ed i miei aiutanti siamo rimasti praticamente con la bocca aperta quando abbiamo scoperto che i tegami erano ben nove: per i miei piccoli amici questo significava una razione doppia!</div><div style="text-align: justify;">Nel centro la trepidazione aumentava man mano che dal forno uscivano le pizze cotte a puntino: le ultime come sempre hanno tardato un po' di più visto il calore stava diminuendo. Al vederle veniva l'acquolina in bocca e dovevo far desistere chi mi era accanto dalla voglia di assaggiarla: “aspetta che ormai manca poco!” gli dicevo. </div><div style="text-align: justify;">Dopo i momenti concitati nel servire la cena, ecco il momento che mi emoziona di più: vedo entrare al refettorio tutti i ragazzi con un sorriso smagliante, c'è chi mi abbraccia, chi mi ringrazia, chi mi dice che la pizza è deliziosa ancor prima di assaggiarla, chi non vede l'ora di sedersi a tavola. Dopo la preghiera ecco arrivare un grido all'unisono “Grazie Marco!” ed io mi faccio piccolo piccolo, mi sento un poco in imbarazzo perchè l'ho fatto soltanto per loro, volevo fargli trovare nel piatto qualcosa che desideravano e che da troppo tempo non mangiavano. Praticamente tutti fanno il bis, rendendo la mia soddisfazione enorme e questo mi rende felice. </div><div style="text-align: justify;">Il giorno dopo c'è qualche ritardatario che mi ringrazia, fa i complimenti alla mia pizza e così facendo mi strappa un sorriso: è bastato così poco per farli contenti e mi prometto che ogni mese cercherò di trovare il tempo per vestire i panni del pizzaiolo, solo per regalargli anche a tavola degli attimi preziosi di felicità.</div><div style="text-align: justify;">Har baje</div></div><div><br /></div>marco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6016882941981211100.post-53667028512596479792023-07-18T02:36:00.027+02:002023-07-19T02:51:13.022+02:00Parola chiave 🔑: incontro!<div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghsjPuI1roHRnmBU6lIc8re_tF7IwpzHpLH1nQRUWYNyErjxIYKEkzgvjXEMQ4Gv0TboEmxvk7Nszq4DwaKMDs8RX0nd3gsqFkqg_Fr_pbSunlJjBpVfLzlbGYFzJ707-EHQjB2qPcRaNsOTcOPzM6BuTzUVGtjKdu6KFCo_aWMqrua3jB5rsPuKTn/s1426/IMG_20230718_203842.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="923" data-original-width="1426" height="129" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghsjPuI1roHRnmBU6lIc8re_tF7IwpzHpLH1nQRUWYNyErjxIYKEkzgvjXEMQ4Gv0TboEmxvk7Nszq4DwaKMDs8RX0nd3gsqFkqg_Fr_pbSunlJjBpVfLzlbGYFzJ707-EHQjB2qPcRaNsOTcOPzM6BuTzUVGtjKdu6KFCo_aWMqrua3jB5rsPuKTn/w200-h129/IMG_20230718_203842.jpg" width="200" /></a></div>Rieccomi a Santa Cruz, in questi ultimi giorni fa freddo ma c'è l'affetto dei ragazzi a scaldare il cuore però, prima di ricominciare a parlare di loro, faccio un passo indietro e voglio raccontarvi del mio breve rientro in Italia.</div><span><a name='more'></a></span><div style="text-align: justify;">Per la prima volta sono tornato a casa in estate, di solito lo faccio di inverno, e questo mi ha permesso di incontrare o di ritrovare vecchi e nuovi volti: ne ho avuto davvero bisogno! E' stato un ottimo toccasana poter vedere parecchie persone, anche se per pochi minuti, perchè tutti mi hanno regalato qualche parola che, a seconda dei casi, mi ha fatto sentire apprezzato, capito, accompagnato ed amato.</div><div style="text-align: justify;">Ricordo con piacere una cena a Roma con amici conosciuti ad un ritiro spirituale: è stata una bellissima serata, mi sono sentito davvero in famiglia perchè tutti parlavamo senza freni sulla lingua della nostra vita, di come ci sentivamo e, oltre ad ascoltarci, ci siamo divertiti così tanto che il tempo è passato veloce. E' successo anche in altre occasioni, facendomi apprezzare il fatto che avevo finalmente davanti il mio interlocutore e quindi poteve parlargli direttamente, senza usare alcuna tecnologia come il cellulare o il computer: è fantastico come una chiacchierata a quattr'occhi abbia il potere di dare una nuova chiave di lettura a quanto vivo ogni giorno e di dare nuova linfa ad amicizie che temevo si fossero impantanate per la distanza! </div><div style="text-align: justify;">Posso soltanto ringraziare i miei amici accoliti che mi hanno arricchito con la loro testimonianza e con i loro gesti: mi hanno accolto e fatto partecipe di alcuni momenti intensi di fede, gliene sono davvero grato perchè hanno fatto crescere la mia sensibilità su certi temi e fatto vivere delle esperienze profonde. Sono onorato del fatto di essere stato invitato a guidare l'adorazione eucaristica nella mia parrocchia: ero emozionato come non mai, un po' di timore ce l'avevo visto che di solito la faccio coi ragazzi mentre qui ero con chi mi ha visto crescere e con i miei compaesani. </div><div style="text-align: justify;">Ringrazio anche delle opportunità che mi sono state date per raccontare dei miei piccoli amici e di me: mi sono stati utili per fare il punto della situazione, visto che di solito sono sempre di corsa e mi risulta difficile fermarmi e pensare su quanto stia vivendo.</div><div style="text-align: justify;">E' stato importante vedermi con chi mi sostiene e appoggia i ragazzi per dirgli grazie per quanto fanno, per gli sforzi compiuti per aiutarli: vederli contenti per sapere di essere riusciti a fare del bene è davvero grandioso, quelle espressioni felici mi danno nuova energia per continuare. </div><div style="text-align: justify;">Tra i tanti incontri ce n'è uno che mi ha segnato in maniera particolare: quello col Patriarca di Venezia Francesco Moraglia. Ho avuto la fortuna di poter parlare a lungo con lui, confidando quanto mi ha dato più entusiasmo negli ultimi tempi ed anche le difficoltà: ho avuto la sensazione di essere stato ascoltato con attenzione e confortato, supportato e questo mi è bastato per sentirmi contento, anzi alla fine mi sembrava di toccare il cielo con un dito! </div><div style="text-align: justify;">Ora ritorno a Santa Cruz bello carico, ho avuto la fortuna di ricevere tanto dalle persone che ho incontrato e spero di aver in qualche modo contraccambiato lasciandogli qualcosina di me: posso essere soltanto grato di aver ricevuto così tanta ricchezza di stima, amicizia, affetto, sostegno ed incoraggiamento. Grazie ancora a tutti!</div><div style="text-align: justify;">Har baje</div></div>marco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6016882941981211100.post-9518828703045197392023-05-20T14:28:00.000+02:002023-05-20T14:28:38.648+02:00I fine settimana, tosti ma belli! 💖 <div style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><div style="text-align: justify;">Mai come quest'anno i fine settimana
sono stati così intensi! Mi ritrovo a fare catechismo per la prima
comunione e la cresima ma si è aggiunta la formazione da fare ai
chierichetti, compito che rientra nella mia veste da accolito e che
mi riempie di soddisfazione. A questo vanno sommati i preparativi per
la celebrazione della Santa Messa, che è fissata per sabato o
domenica dipendendo dalla disponibilità dei sacerdoti.<span><a name='more'></a></span></div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiH_rLkRFSoQmbMYlnBdEFa2hElrbXNvzwokddzvDqXtqzUdF1YwbY6gpoYDlHprCAwMbz-HpVR9ICcNABkYFuvQi-PLPK69Ws1NRhlAE2VKfGHh8FXlMrB2d6vaHKPweiFpoyV530mF80uRrBTe8gwr6XiSZML4xo3vR0J6Uk7PxwJJJJgn3F9yA/s3264/IMG_20230513_160709.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2448" data-original-width="3264" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiH_rLkRFSoQmbMYlnBdEFa2hElrbXNvzwokddzvDqXtqzUdF1YwbY6gpoYDlHprCAwMbz-HpVR9ICcNABkYFuvQi-PLPK69Ws1NRhlAE2VKfGHh8FXlMrB2d6vaHKPweiFpoyV530mF80uRrBTe8gwr6XiSZML4xo3vR0J6Uk7PxwJJJJgn3F9yA/w200-h150/IMG_20230513_160709.jpg" width="200" /></a></div>Quest'anno ho cominciato moltro presto
la preparazione ai sacramenti, visto che non sono rientrato in Italia
come di consueto nei primi mesi dell'anno: rispetto alle altre volte
avevo molto più enstusiamo, addobbando l'aula me destinata in modo
che fosse un ambiente accogliente e dove i fanciulli stessero bene.
In prima comunione ho 12 tra ragazzi e ragazze e la curiosità è che
ben 10 non sono stati battezzati per i motivi più disparati: con
loro è un po' come viaggiare sulle montagne russe visto che eravamo
partiti col piede giusto, poi ci sono stati problemi di comportamento
mentre adesso posso dire che, apportando degli aggiustamenti ed
incrociando le dita per scaramanzia, tutto sta procedendo bene. Ci
sono soltanto due piccoli problemi legati ai litigi fra le ragazze,
soprattutto le più grandi, dovuti ad antipatie reciproche che le
suggeriscono di sfruttare ogni occasione buona per punzecchiarsi a
vicenda ed al fatto che più di qualcuna, nonostante l'età, ancora
ha problemi nel leggere e scrivere: ciò mi spinge a cercare di far
copiare nel quaderno soltanto i concetti fondamentali e sviluppare i
temi cercando esempi dalla realtà che ci circonda o tramite
dinamiche che possa attirare la loro attenzione, inoltre invito gli
altri ad essere tolleranti nei loro confronti soprattutto perchè a
volte fanno veramente fatica, nonostante la buona volontà, a copiare
dalla lavagna sebbene qualcuna le aiuti. Per evitare che i loro
compagni le mettano pressione metto una musica di sottofondo o mi
metto a chiacchierare in modo da tenere gli animi tranquilli ma a
volte è davvero un'impresa non da poco! Anche l'inizio del
catechismo non è stato facile visto che per varicella non ho mai
avuto la classe al completo, per cui dovevo tenere una doppia lezione
con chi era ammalato per evitare che rimanesse indietro, e c'è
voluto quasi un mese e mezzo per averli tutti presenti: ricordo che
quella volta ero incredulo nel vederli finalmente tutti insieme! Nonostante le difficoltà, questo gruppo mi ha realmente sorpreso nonostante le difficoltà
incontrate perchè ad un test, che gli ho sottoposto per vedere se
avevano capito quello che gli avevo spiegato, hanno dato delle
risposte che mi hanno riempito di gioia e che mai mi sarei immaginato per la loro profondità,
nemmeno nelle più rosee aspettative!</div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIZHhHDqmEgr0vxBkkUo15ETjJtYpF10eKglYMXaB3_XMPqEeTCcCf_U-u3_Cvgy2SPtIAzahu1Vprauz_f3mFZm87Z-kVsM6J9oz7GzryNXUtB3m61RyIb-LLKbjLc78cX45tDK_AxVnqZzJHRGCuhinwarGYuyHJeYHtWhxBd4-zsYDzfVTLNA/s3264/IMG_20230514_115857.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="2448" data-original-width="3264" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIZHhHDqmEgr0vxBkkUo15ETjJtYpF10eKglYMXaB3_XMPqEeTCcCf_U-u3_Cvgy2SPtIAzahu1Vprauz_f3mFZm87Z-kVsM6J9oz7GzryNXUtB3m61RyIb-LLKbjLc78cX45tDK_AxVnqZzJHRGCuhinwarGYuyHJeYHtWhxBd4-zsYDzfVTLNA/w200-h150/IMG_20230514_115857.jpg" width="200" /></a></div>Con le 5 ragazze che si preparano alla
cresima le cose vanno diversamente, anche perchè intendo più farle
ragionare su certi argomenti: mi costa rompere il ghiaccio,
soprattutto con le più timide, e ogni incontro si parte col freno
tirato per poi accelerare all'improvviso, mi fanno un sacco di
domande che a volte mi dirottano verso altri temi e devo farmi
trovare pronto per raddrizzare la nostra discussione sui binari che
avevo previsto. Ogni domenica è l'occasione per conoscerle meglio
visto che per me è importante che durante il catechismo ci sia un
momento di condivisione reciproca: ricordo una mattina in cui abbiamo
fatto una chiacchierata che ha lasciato in me qualcosa di buono, persino quella
che sembra la più chiusa aveva detto la sua e ne ero contento, mi
hanno davvero arricchito con le loro parole e questo per me rappresenta perfettamente l'idea di come fare catechismo sia l'occasione anche per crescere insieme nella fede.
Unico cruccio è che, a differenza della prima comunione che ha un orario fisso, quella del cammino di preparazione alla cresima a volte cambia per le varie attività del centro, specie quando si tratta
della domenica in cui i fanciulli posso ricevere visita: sia chiaro,
non è un problema, l'importante è poter camminare insieme con
queste giovani e farle capire che seguire Gesù vale davvero la pena.</div>
<div style="text-align: justify;">L'essere diventato accolito l'anno
passato mi ha cambiato la vita: anche in precedenza curavo la
preparazione della celebrazione, vedendo chi doveva leggere o portare
le offerte all'altare, ma ora sento di dover fare ogni volta meglio,
sto molto attento a quei particolari che sono diversi a seconda del
celebrante e per questo mi vengono mille dubbi che mi spingono a
chiedere al sacerdote di turno per togliere ogni incertezza. Devo
ringraziarli per la loro infinita pazienza e per i consigli che mi
danno! Una volta al mese o quando il prete non può venire, su
indicazione del vescovo, celebro la Parola e do la comunione: è
sempre una grande emozione, per me è un onore poter offrire questo
servizio ai ragazzi, che mi riempie il cuore di gioia. Quando arriva
il mio turno so che non posso improvvisare e cerco di prepararmi al
meglio, studiando a fondo quanto il Vangelo propone quella domenica e
cercando parole ed esempi che tutti possano capire.</div>
<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdJyLzZGoCRcfdPmi6Q1TSRtZTyonpTbU_AkzLSZaZvp3U7v6UcuYOBip6zpcLGlQ-wD6s1dA3PrFIbNGo_gtkrXs6oGJdWdR1T5HUc0meCj29zb9o0DFSQiLPgNQKIu3sbg3HE4EAIFN8E1Q2RFAfdTQOZ92X3yx41gNo7JELO29R0uTQTYeh5Q/s3264/IMG_20230513_183734.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; display: inline !important; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2448" data-original-width="3264" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdJyLzZGoCRcfdPmi6Q1TSRtZTyonpTbU_AkzLSZaZvp3U7v6UcuYOBip6zpcLGlQ-wD6s1dA3PrFIbNGo_gtkrXs6oGJdWdR1T5HUc0meCj29zb9o0DFSQiLPgNQKIu3sbg3HE4EAIFN8E1Q2RFAfdTQOZ92X3yx41gNo7JELO29R0uTQTYeh5Q/w200-h150/IMG_20230513_183734.jpg" width="200" /></a></div>Infine ci sono loro, i “miei”
chierichetti: sono 8 ed un poco me li coccolo perchè hanno scelto di
esserlo e ce la mettono davvero tutta quando vengono chiamati in
causa. E' da quest'anno che mi occupo della loro formazione ed è una
novità per me: cerco di combinare la teoria con la pratica, con
molti incontri in cappella perchè a volte vedere coi propri occhi
mentre gli spiego a cosa serva un determinato gesto o oggetto vale
più di 1000 parole. Capita che durante la Messa commettano qualche
errore o cerchino un mio cenno di consenso per fare quanto gli
compete: so che sono alle prime armi, come lo sono anch'io, e non me
la sento di rimproverare, gli dico soltanto che la prossima volta
andrà meglio a condizione di far tesoro dei propri sbagli e dei
consigli dati perchè siamo sulla stessa barca. Per renderli più sicuri a volte li porto a vedere
altre celebrazioni fuori dal centro in modo che possano vedere come
gli altri chierichetti si comportano e prenderli così da esempio. A
differenza del catechismo cerco di creare un legame di
fiducia reciproca più forte, partendo dall'idea che nessuno nasce sapendo già
tutto ma è attraverso l'impegno, l'ascolto ed il rispetto che si può
migliorare, certo questo non sarà immediato ma ci vorrà tempo e
pazienza sia da parte loro che soprattutto da me. Ciò mi permette anche di far capire loro l'importanza del lavorare insieme visto che nel loro servizio sempre saranno almeno in due.</div><div style="text-align: justify;">Come vedete i miei fine settimana sono
belli pieni, carichi di impegni ma soprattutto di servizio che cerca
di far bene a me e agli altri: mi permettono di crescere ma
soprattutto mi fanno sentire vivo, mi riempiono il cuore di allegria
perchè alla fine sento di aver fatto qualcosa di buono, non solo per
me, ma soprattutto per i ragazzi e per Chi mi ha voluto qui tra loro.</div><div style="text-align: justify;">Har baje</div></div>
marco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6016882941981211100.post-1522308184447295732023-04-20T02:12:00.061+02:002023-04-21T02:35:27.608+02:00La lavatrice<div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCYO1MY7Q15iPWwZjCknhEznBk6yGHLEN3Bj47cu8A4TFk8LfnuzjK18cXr1wmMpAHX66GNQR4w3biqHtcrRnduOcnVxiDCnbAs3ZglK0t1pIl7MgWaCP-AlX8oLc4Vk2RhGSHLhLOeT4rrVlV1GRgqTeYIoML7RDMRrvKi3LtuFzJ-pruRjVCLA/s3498/IMG_20230420_201110.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2973" data-original-width="3498" height="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCYO1MY7Q15iPWwZjCknhEznBk6yGHLEN3Bj47cu8A4TFk8LfnuzjK18cXr1wmMpAHX66GNQR4w3biqHtcrRnduOcnVxiDCnbAs3ZglK0t1pIl7MgWaCP-AlX8oLc4Vk2RhGSHLhLOeT4rrVlV1GRgqTeYIoML7RDMRrvKi3LtuFzJ-pruRjVCLA/w200-h170/IMG_20230420_201110.jpg" width="200" /></a></div>Di recente abbiamo dato una sistemata alla lavatrice, atto doveroso dopo 5 anni e l'uso che ne facciamo ogni giorno: la manutenzione non è stata proprio economica ma mi ha permesso di sistemare anche un annoso problema legato allo sportello interno che spesso usciva dai binari, col risultato che spesso finiva incastrato nella parte inferiore della macchina. Un grattacapo risolvibile con molta attenzione e pazienza e che un paio di anni fa mi è costato 5 punti in una delle dita della mano sinistra solo perchè mi sono distratto per qualche secondo.<span><a name='more'></a></span></div><div style="text-align: justify;">E' proprio per questo che quando mi avvisano che c'è c'è qualcosa che non va con la lavatrice mi prende un po' l'ansia, soprattutto quando non c'è il tuttofare, perchè quel brutto ricordo prende il sopravvento e mi assale la paura di farmi male di nuovo: questo è il motivo per cui mi limito solamente ad ascoltare e rimando la soluzione del problema, specie se riguarda quel famoso sportello. </div><div style="text-align: justify;">Qualche giorno prima dell'arrivo dei tecnici che si sarebbero occupati del mantenimento della macchina è successo un fatto che mi ha spinto ad un ripensamento ed a vincere questo timore: mi trovavo tranquillo in cucina quando viene una delle ragazze più grandi a cercarmi. Non ho un gran rapporto con lei ma so che viene subito a cercarmi quando c'è qualcosa che non va, sebbene poi si vergogna un po' a dirmi il motivo in quanto crede che la rimproveri nonostante si tratti soltanto di uno sfortunato incidente, come è successo in quest'occasione: questo suo atteggiamento in un certo senso mi piace perchè capisco che è il suo modo per farmi capire che ha fiducia in me.</div><div style="text-align: justify;">Mi dice che stava lavando le lenzuola, visto che è giorno festivo e l'addetta della lavanderia non è venuta a lavorare, e le è successo che il famoso oblò interno è sparito, si trova nella parte inferiore della lavatrice. Me lo dice in un tono dispiaciuto, si sente in colpa nonostante sia completamente innocente, e mi fa tenerezza: le dico di non preoccuparsi e ci dirigiamo a vedere cosa sia successo.</div><div style="text-align: justify;">Non mi resta che confermare la versione della fanciulla, che sembra sul punto di scoppiare in lacrime, ma la rincuoro dicendole che sono cose che succedono. Leggo nei suoi occhi che sono la sua speranza per trovare una soluzione ma non ne sono troppo convinto, è proprio così che mi ero fatto male e con la mente ritorno più volte a quel momento. Ritorna la paura e le faccio capire che forse è meglio sperare l'indomani, quando verrà il tuttofare: queste parole la buttano ancora più giù, la noto fissare quell'ammasso di lenzuola che vuole assolutamente lavare con un'espressione di totale impotenza. Provo tenerezza e questo basta per far scattare qualcosa in me, mi convinco a fare un tentativo mettendo da parte i miei timori perchè chi ho davanti ha posto in me fiducia e non posso arrendermi così, senza fare nulla: la invito ad allontanarsi ed aziono per qualche secondo la lavatrice, sperando che il cestello in qualche modo porti su lo sportello e che questo si incastri in qualche punto in modo da poterlo afferrare. Il primo tentativo va a vuoto, complice un cuore che batteva all'impazzata ed in preda a mille sensazioni contrastanti, nel secondo quasi riesco nell'intento ma la frenesia mi gioca un brutto scherzo, alla fine ce ne vorranno parecchi per riuscire nell'impresa e risolvere il problema!</div><div style="text-align: justify;">Ricordo benissimo come mi sentivo: era come se avessi vinto la coppa del mondo ma ero più felice per quel volto che era passato da un profondo sconforto ad un radiante sorriso che era il più bel modo per dirmi grazie per averla tolta dagli impicci! Ero soddisfatto di me stesso: ero riuscito a non tradire la sua fiducia e questo vale molto, so quanto costa a questi ragazzi tornare a credere in qualcuno e non posso di certo deluderli anche se costa fatica e significa affrontare ciò che temo. Sono contento perchè le mie tante debolezze stavolta non sono riuscite a vincere ed a impedirmi di essere nuovamente uno strumento: grazie C. per avermi regalato questa occasione, non lo dimenticherò mail!</div><div style="text-align: justify;">Har baje</div></div>marco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6016882941981211100.post-3586384007483517042023-04-15T01:57:00.003+02:002023-04-16T02:26:21.440+02:00Facciamo i conti: il rendiconto del primo trimestre<div style="text-align: justify;">Sono stati tre mesi impegnativi, pieni di spese soprattutto per la manutenzione delle attrezzature, ma la cosa che più mi ha reso felice è aver garantito tre progetti che permettono di garantire il salario per l'intero anno di un'educatrice, di una psicologa e della responsabile della lavanderia.</div><span><a name='more'></a></span><div style="text-align: justify;">Le entrate ancora sorridono ed ammontano a 7003 Euro, cifra che comprende anche la quota che il Patriarcato di Venezia mi elargisce per la mia attività missionaria.</div><div style="text-align: justify;">Detto dei progetti realizzati, la spesa più alta è quella legata alla manutenzione della lavatrice industriale e della centrifuga, doverosa dopo 5 anni visto che si vedevano già i segni dell'usura. Anche la fotocopiatrice ha dato delle noie e, avendola comprata usata, era da mettere in conto che col tempo sarebbe stato necessario intervenire. </div><div style="text-align: justify;">Con l'estate ed il clima umido qui a Santa Cruz si sono verificati migliaia di casi di dengue, una febbre emorragica causata dalle zanzare, e ci sono stati dei morti: per prevenzione abbiamo messo delle porte con zanzariere in alcuni settori del centro e sistemato la macchina che ci permette di effettuare periodicamente la fumigazione contro questi insetti.</div><div style="text-align: justify;">Col maltempo è caduto un albero nella proprietà dei vicini e per questo abbiamo dovuto contattare una persona per tagliarlo con la motosega, inoltre per sistemare l'ara verde di proprietà del centro abbiamo contrattato una ruspa per fare un po' di pulizia.</div><div style="text-align: justify;">Di seguito riporto l'estratto delle spese effettuare, ricordando di aver applicato un cambio per cui un euro equivale a 7,13 boliviani, nettamente in rialzo rispetto a quello degli ultimi mesi dello scorso anno. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhj5tCb1hKCLn9TKLABOCX7Yzrtf_tBLnkX2X15rMs28CBxMa7d3f3qJhKIgZl8AH9UX_Ny993eCe96R5pezfa8WDkoAWfrTEaPqBuwArZGmEsl9uP_sXJIwXkNVgu6K6b5TbcH1P0gh5OQ_WmwuT5yd3e51DW6T8hyOd93jQzbmu2tlpRrptthFw/s594/trimestre.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="594" data-original-width="476" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhj5tCb1hKCLn9TKLABOCX7Yzrtf_tBLnkX2X15rMs28CBxMa7d3f3qJhKIgZl8AH9UX_Ny993eCe96R5pezfa8WDkoAWfrTEaPqBuwArZGmEsl9uP_sXJIwXkNVgu6K6b5TbcH1P0gh5OQ_WmwuT5yd3e51DW6T8hyOd93jQzbmu2tlpRrptthFw/w512-h640/trimestre.png" width="512" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Ringrazio di cuore tutte le persone che hanno sostenuto me ed i ragazzi e continueranno a farlo: senza di voi tanti progetti non si riuscirebbero a realizzare, grazie per quello che fate!</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Har baje</div><br /><div style="text-align: justify;"><br /></div>marco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6016882941981211100.post-36494625335024037542023-04-13T03:05:00.030+02:002023-04-14T03:20:29.532+02:00Una settimana bella tosta<div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUr9lGM4ntFVFlPIudJ377Dda2eItU7Jkbu82Jj3DdrNwVB5MQ83BR8SojaeVJ-o3oCq1HezCBA93XhiistSYH9E8Xn6s0vxWToFlN5eMrDR4VfOHpinPnBdzQiPTm3N7_VAYa88Rvd97wZd6e-y7lMdeDQj98OL6HrnZ5Ijsl6XGMxFBDB3HPWA/s4000/IMG_20230406_193450.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="3000" data-original-width="4000" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUr9lGM4ntFVFlPIudJ377Dda2eItU7Jkbu82Jj3DdrNwVB5MQ83BR8SojaeVJ-o3oCq1HezCBA93XhiistSYH9E8Xn6s0vxWToFlN5eMrDR4VfOHpinPnBdzQiPTm3N7_VAYa88Rvd97wZd6e-y7lMdeDQj98OL6HrnZ5Ijsl6XGMxFBDB3HPWA/w200-h150/IMG_20230406_193450.jpg" width="200" /></a></div>Quella passata è stata una settimana tosta, in cui credo di aver tutto quello che avevo ed ancora oggi ne sto pagando le conseguenze: non solo perchè era la Settimana Santa e come responsabile dell'area spirituale mi sono ritrovato in prima linea ma anche per i tanti spunti su cui riflettere. <span><a name='more'></a></span></div><div style="text-align: justify;">Penso alla domenica delle Palme: come non scordare il mio incontro con Rut, la mia figlioccia? Mi aveva contattato qualche giorno fa, era nuovamente nei guai, le avevano rubato il cellulare mentre stava scendendo dal pulmino e dal tono dei messaggi che mi aveva inviato era disperata. Ammetto di non averle risposto sia per mancanza di tempo sia per imbarazzo visto che mi scriveva dal numero di una sua amica e lo dico con un po' di vergogna, mi sentivo a disagio visto che mi chiedeva nuovamente aiuto e stavolta ero fortemente tentato di dire no. Ho preferito il silenzio, con la speranza che le cose si sistemassero da sole ma nuovamente torna a cercarmi, sempre col numero dell'amica: che fare? Tentenno, mille voci che si contraddicono a vicenda invadono la mia testa, vacillo su quale sia la cosa migliore da fare ed alla fine le dico che la aspetto qui in hogar. Non ho ancora idea su cosa le dirò, l'unica certezza è che sono preoccupato per lei ma so che quest'incontro farà bene ad entrambi.</div><div style="text-align: justify;">Arriva, la faccio accomodare e mi faccio raccontare la sua disavventura per filo e per segno: i suoi occhi inumidiscono ed alla fine infila la sua testa tra le braccia incrociate sul tavolo, era disperata! Vederla così mi ricorda quel “perchè mi hai abbandonato?” ascoltato e letto chissà quante volte durante la mattinata e mi sblocca, capisco quello che è giusto fare: la rincuoro, le faccio capire che tutto si può risolvere e cerco di deviare il discorso verso altri argomenti al fine di tranquillizzarla. Mi racconta così che i primi esami fatti sono andati bene e che l'attrezzatura medica che le ho aiutato a comprare funziona perfettamente, le consiglio come gestire le sue entrate ed un poco mi arrabbio quando scopro che spesso non mangia alla sera. E' una bella chiacchierata che si conclude con una sorpresa che le faccio: l'aiuterò a comprarsi un cellulare a condizione che anche lei, coi pochissimi risparmi che ha messo da parte, metta la sua parte e ne acquisterà uno usato, visto che per acquistarne uno nuovo il budget è impegnativo. Non sa che dire, è commossa e non sa come ringraziarmi ma per me basta e avanza vederla più serena e con la certezza che non si deve sentire abbandonata, c'è qualcuno che sempre sarà al suo fianco e si fa aiutare da persone come il sottoscritto per far sentire la sua presenza.</div><div style="text-align: justify;">Con la testa ritorno a mercoledì, a quel nuovo arrivo che spiazza: ha meno di tre anni e da quello che ci raccontano la sua storia è tristissima, vittima di una violenza che non dovrebbe nemmeno esistere, soprattutto se si ha quell'età. Mi chiedo se davvero c'è un senso in tutto questo, non so se il centro è preparato per ospitarlo, se io ne sarò capace ma nel vederlo tutti i dubbi vanno via, mi riempio di tenerezza forse perchè mi ricorda i miei nipoti che potrebbero essere suoi coetanei e mi ripeto, mi convinco che se questo piccolo è venuto qui un motivo ci sarà: qui può trovare un rifugio, un po' di quell'affetto che purtroppo non ha ricevuto e spetta a tutti noi, io per primo, riuscire a rendere questo possibile.</div><div style="text-align: justify;">I ricordi mi portano alla veglia di preghiera del giovedì santo: con il gruppo pastorale ho allestito un altare nel campo coperto dove custodire le Ostie consacrate ed i ragazzi a turno sono venuti all'adorazione che avevo preparato. E' stato un momento emozionante in quanto preparato in base all'età dei differenti gruppi ma quello che più mi ha toccato il cuore è stato il tempo trascorso coi ragazzi che frequentano la scuola secondaria: mi ha completamente spiazzato il fatto che in molti, davanti alla croce, hanno cominciato a piangere, a svuotarsi di tutto il dolore che avevano dentro. Mi hanno commosso perchè non li ho mai visti così, so benissimo le sofferenze che celano nel loro cuore ma il ritrovarmi testimone di come le hanno fatte fuoriuscire senza paura mi ha sorpreso, non me l'aspettavo. E' stato un momento di condivisione talmente intenso che mi ha spinto per la prima volta a pregare con loro in italiano, facendo trapelare quello che mi turba.</div><div style="text-align: justify;">Alla fine penso ai ragazzi, a come ultimamente si comportano mettendo a dura prova le educatrici e tutto il personale in generale: mi sento impotente, ci sono momenti in cui non so proprio che pesci pigliare e vorrei gettare la spugna soprattutto quando ti deludono, ti mancano di rispetto ma sarebbe troppo facile voltarsi dall'altra parte e rinnegare il cammino fatto fin qui. L'unica opzione è amarli anche se costa, sapendo bene che molti di loro nemmeno sanno cosa significhi perchè non l'hanno mai sperimentato nella loro giovane vita e non sarà di certo una passeggiata: ce lo dimostra proprio in questi giorni Chi per amore è morto per noi sulla croce che percorrere questa strada ne vale davvero la pena! </div><div style="text-align: justify;">Har baje</div></div>marco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6016882941981211100.post-18786444231773075062023-03-06T00:38:00.033+01:002023-03-07T01:02:12.582+01:00Ci sono cose che non capisco<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7wcr7slfci2bzN7PJVxHeDjyzoDLpBJ0RS5O9u3ndyWpxCEpw1iV1tGuvrUpWWRnHyA1F2i812Vx_JGZMb8B0ueNw38r2FVC9H2hqYSxgoFCeKro_tad1FT32ng7L2zoJfyrNxoxDNsXjuN3RD4KJdU9ip3ZZx6PUOKAq2muvuG6Wt-jHbDu6lA/s3286/IMG_20230306_194056.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3286" data-original-width="3000" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7wcr7slfci2bzN7PJVxHeDjyzoDLpBJ0RS5O9u3ndyWpxCEpw1iV1tGuvrUpWWRnHyA1F2i812Vx_JGZMb8B0ueNw38r2FVC9H2hqYSxgoFCeKro_tad1FT32ng7L2zoJfyrNxoxDNsXjuN3RD4KJdU9ip3ZZx6PUOKAq2muvuG6Wt-jHbDu6lA/w183-h200/IMG_20230306_194056.jpg" width="183" /></a></div>Ormai sono anni che sono qui a Santa Cruz ma ancora oggi accadono cose di cui non riesco proprio a farmene una ragione: una di queste riguarda la scuola o meglio l'istruzione.<br />Faccio una premessa: più volte mi è capitato di conoscere ragazzi e ragazze che non sapevano né leggere né scrivere con un età superiore ai 10 anni, risultato di quanto vissuto in passato, di una vita in cui i genitori erano ammalati o talmente poveri da non poterli garantire un'istruzione, e lo stesso dicasi per quei casi vicini alla maggiore età che dovrebbero ormai essere prossimi a diplomarsi ed invece si ritrovano a frequentare gli anni iniziali del ciclo secondario. <span><a name='more'></a></span></div><div style="text-align: justify;">Per esperienza personale posso dire che mi è difficile ancora oggi capire a quanti anni uno dovrebbe trovarsi in una specifica classe proprio per il fatto che la realtà in cui vivo è complessa: io stesso ho una figlioccia che fino a 12 anni non ha potuto andare a scuola ed ha cominciato da quella che corrisponde in Italia alla terza elementare perchè per casi come il suo non ci sono classi speciali e metterla assieme a bambini che hanno la metà dei suoi anni poteva provocarle solo danni. Ho conosciuto pure una ragazza che stava per diventare maggiorenne e iniziava il secondo anno di secondaria, con i compagni più giovani di quattro anni: si impegnava ma si sentiva a disagio, visto che il suo modo di pensare era totalmente diverso, più maturo rispetto a quello del resto della classe. Per casi come il suo c'è la possibilità di arrivare al diploma più in fretta attraverso dei corsi che consentono di fare due anni in uno, come ha deciso di fare un'altra mia figlioccia.<br />Torno ora al presente: è passato poco più di un mese dall'inizio delle lezioni e ho potuto constatare che più di qualcuno è stato promosso alla classe successiva nonostante evidenti carenze, come il non sapere leggere e scrivere. Ormai ci ho fatto il callo, mi hanno spiegato che per un insegnante è ben complicato fermare uno studente sebbene abbia gravi lacune per l'iter burocratico che ne segue ma è sempre qualcosa che semplicemente mi spiazza. C'è un caso in particolare che mi ha sorpreso: è quello di un fanciullo promosso all'ultimo anno del ciclo primario nonostante gli costasse molto il solo copiare alla lavagna e ripetere a voce quanto scritto, me ne ero accorto io stesso quel poco tempo che ci passavo assieme grazie al catechismo ed il fatto mi dava qualche preoccupazione. Dalla sua ha un punto forte: una memoria incredibile per cui si ricorda tutto quello che gli viene detto, un dono che ha ricevuto e compensa le difficoltà accennate poco prima. </div><div style="text-align: justify;">Fortuna vuole che gli insegnanti si rendano conto della cosa e decidono di porre rimedio: come? Mettendolo con i bambini del primo anno di primaria, quindi ripartire da zero! Ora capisco il tentativo di metterci una pezza ma mi sono messo nei suoi panni: prima di promuovi, poi riconosci che forse questa mossa è stata un po' un azzardo ed ora mi fai ricominciare dall'inizio? Mi sembrerebbe uno scherzo di pessimo gusto visto che ho frequentato lo stesso istituto lo scorso anno e dovresti esserti accorto che non ero pronto ad avanzare di corso, visto che non so nè leggere nè scrivere! Mi sentirei preso di giro, amareggiato e una depressione sarebbe più che probabile: perchè non fermarmi prima? Meglio tardi che mai, mi verrebbe da dire, ma per qualcuno che già porta delle ferite dentro vivere tutto questo potrebbe essere un arma a doppio taglio e fare seri danni, come nel suo caso visto che a poco a poco lo si vedeva spegnersi e il suo sorriso sparire per completo.<br />Fortunatamente le cose sono cambiate in meglio in quanto in questi giorni sta facendo dei test e lo hanno avanzato di una classe, per il futuro si vedrà: è bastato questo per vederlo più sereno e per rendermi conto che il suo volto a poco a poco si stava riaccendendo. E' questo quello che conta e pazienza se di tutta questa storia ancora ci debba capire qualcosa.<br />Har baje</div>marco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6016882941981211100.post-25067915167377664132023-02-23T01:52:00.006+01:002023-02-24T02:17:47.346+01:00Cambio di rotta!<div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhV8Mgsh4XCw_LsObtYszADllMLklH5dvAwSn5LceaZEwnSK-GZx8dUJR40mtP_2-YGyKGpfjBKVntv-gbEc1qavD1pmiLuIeUSHzZbv5yC8KRMQfiNbr91PkHdQDQvmRgGsKy4xFAK_4-I6PyurFXXxzXDZKxeF89tB-K0Slr00WiGkT6egTEUxg/s4000/IMG_20230208_102716.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="3000" data-original-width="4000" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhV8Mgsh4XCw_LsObtYszADllMLklH5dvAwSn5LceaZEwnSK-GZx8dUJR40mtP_2-YGyKGpfjBKVntv-gbEc1qavD1pmiLuIeUSHzZbv5yC8KRMQfiNbr91PkHdQDQvmRgGsKy4xFAK_4-I6PyurFXXxzXDZKxeF89tB-K0Slr00WiGkT6egTEUxg/s320/IMG_20230208_102716.jpg" width="320" /></a></div>Quest'anno celebro un traguardo importante: son ben dieci anni che sono missionario qui in Bolivia! Non c'è tanto da festeggiare visto che c'è ancora da fare, forse troppo: ci sono nuove sfide, situazioni che rappresentano una novità e mi interrogano ma soprattutto ho capito che nonostante tutto il tempo trascorso a Santa Cruz è arrivato il momento di cambiare.</div><span><a name='more'></a></span><div style="text-align: justify;">Motivo? Credo che l'anno scorso sia stato il peggiore in quanto, arrivato in hogar gli ultimi giorni di marzo, sono stato travolto dai tanti problemi di manutenzione della struttura ed ho perso di vista l'unica ragione del mio essere qui: i ragazzi! Per questo ho dato al mio 2022 un voto ampiamente insufficiente, salvato solo dall'essere tornato a fare il catechista dopo un anno di stop.</div><div style="text-align: justify;">Una volta trovato il mio errore parlandone con chi mi è più vicino in questa avventura, testardo come sono, non ho gettato la spugna ma mi son fermato a pensare ed ho rilanciato: se prima ho trascurato i fanciulli ora devo interessarmi più a loro, la manutenzione può attendere visto che sono loro il motivo della mia presenza in terra boliviana. Certo non è facile, devo rimettermi in gioco e ricominciare da zero ma è questione di priorità: sono vite sofferte, nei loro occhi si può notare la tristezza del cuore e magari il solo stargli accanto può fare la differenza. </div><div style="text-align: justify;">Ricomincio dal dargli la buonanotte subito dopo la preghiera serale, al diavolo la stanchezza che mi vorrebbe già a letto dopo una giornata bella tosta; mi ritrovo in un'uscita con loro nonostante l'idea di essere ospitati in una struttura con piscina non mi entusiasmi molto ma so quanto ci tengano al fatto che sia semplicemente lì in loro compagnia; mi riscopro a lasciar perdere tutto il resto quando vedo che stanno piangendo o facendo i capricci e nessuno se ne occupa, cercando con pazienza di capire cosa c'è che non va e soprattutto rispettando i loro tempi; ritorno bambino e gioco coi più piccoli senza preoccuparmi delle lancette dell'orologio.</div><div style="text-align: justify;">Riparto con dei semplici dettagli che sperano possano piacere: una sala di catechismo addobbata con dei lavoretti fatti dal sottoscritto in modo da farli sentire accolti e ben voluti; alcune novità nell'orto, fornendoli dei cappelli di paglia per ripararsi dal sole, giusto per fargli capire che non sono sordo alle loro richieste, specie quando non sono proprio impossibili; il farmi trovare subito disponibile per qualsiasi loro domanda.</div><div style="text-align: justify;">Sto vivendo situazioni nuove come un figlioccio, che ora si trova in un altro centro, che non appena mi vede mi abbraccia e non si stanca mai di parlarmi oppure gestire il gruppo dei chierichetti o a vigilare sul ritorno a scuola dei più grandi.</div><div style="text-align: justify;">Mi sto reinventando e devo dire che a volte ho paura: il timore di tornare a fare le cose come lo scorso anno è forte e capita di essere fortemente tentato a farlo ma dall'altra mi entusiasmo, mi sento più vivo e contento nonostante ogni tanto tutto sembra essere più complicato ma va bene così, questa è la ragione che mi ha portato qui. </div><div style="text-align: justify;">Quest'anno voglio riscoprirmi più umano, vorrei capire più da vicino cosa fa soffrire i ragazzi e quello che li può rendere felici, desidero comprendere quale potrebbe essere il mio ruolo per aiutarli, per poter fare anche la più piccola differenza. Me lo auguro per loro ed egoisticamente anche per me perchè farà bene ad entrambi.</div><div style="text-align: justify;">Har baje</div></div>marco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6016882941981211100.post-41639112767153530802023-02-07T03:24:00.058+01:002023-02-08T03:51:32.625+01:00La bella sfida di essere padrino<div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhg63E40riJ1QSoPIb7X_Mtsx822WJpbbpsk8dfQVZgYHBseNQZo3TbLfwdCrvtmRIV7hdXqWEstkwCsa7Zrhefuw7Fp6GUkPZEJTcYeBAo3XrMjUAWD3Za3908S_aw3xa38l8KRQH6NEI68sWhS5Z4ryqNItXJ_y2WXJYy5GM1TR9hrgH2QkJi8w/s461/papergc,500x,w,f8f8f8-pad,750x1000,f8f8f8.u1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="461" data-original-width="384" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhg63E40riJ1QSoPIb7X_Mtsx822WJpbbpsk8dfQVZgYHBseNQZo3TbLfwdCrvtmRIV7hdXqWEstkwCsa7Zrhefuw7Fp6GUkPZEJTcYeBAo3XrMjUAWD3Za3908S_aw3xa38l8KRQH6NEI68sWhS5Z4ryqNItXJ_y2WXJYy5GM1TR9hrgH2QkJi8w/w167-h200/papergc,500x,w,f8f8f8-pad,750x1000,f8f8f8.u1.jpg" width="167" /></a></div>Qualche tempo fa una delle mie figliocce, la più grande, mi ha chiamato e chiesto aiuto, non potevo tirarmi indietro ma la sua richiesta mi ha veramente spiazzato, mi ha fatto entrare in un mondo del tutto nuovo dove cerco di muovermi a tentoni. Ho subito pensato a lei leggendo il Vangelo di oggi, strappandomi un sorriso perchè parla direttamente a me, ai miei tanti dubbi sorti proprio quando si è presentata la possibilità di trasformare in realtà quello in cui credo.</div><span><a name='more'></a></span><div style="text-align: justify;">R. ormai è una giovane donna, quest'anno compierà 21 anni, ed è la prima volta che si è ritrovata ad affittare una stanza, dopo che si è vista costretta a lasciare l'appartamento di proprietà del centro dove ha vissuto fino ai 18 anni: l'ho aiutata volentieri col trasloco, inoltre ho colto la palla al balzo per una bella chiacchierata per sapere come stava. Aveva cambiato lavoro in quanto era stata vittima di molestie ed ha avuto il coraggio di andarsene ma qualche giorno fa era stata male, la nuova datrice di lavoro mi aveva chiamato per avvisarmi che l'aveva trovata nel suo appartamento (fa la collaboratrice domestica) priva di sensi. E' lei che ha voluto mostrarmi i risultati dei suoi esami, da quello che ho capito non era niente di grave ma doveva andare da uno specialista ma questo era sufficiente per farmi tirare un respiro di sollievo, mi ero preoccupato moltissimo e per qualche giorno la contattavo per conoscere le sue condizioni. Mi racconta entusiasta che il corso di inglese che aveva fatto lo aveva concluso con buoni risultati ed era riuscita a pagarlo per intero con grandi sacrifici: queste sue parole mi riempivano d'orgoglio in quanto consapevole dei salti mortali compiuti per raggiungere questo traguardo.</div><div style="text-align: justify;">Devo ammettere che ero un po' preoccupato del fatto che si trasferiva: dove abitava prima, seppur fuori dalle mura di un hogar, era sempre al sicuro, c'era qualcuno che controllava che non prendesse strade sbagliate mentre ora doveva prendere interamente per mano la sua vita e non c'era nessuno che potesse consigliarla. Non aveva una mamma, morta quando era ancora piccola; non ha un papà al suo fianco ed è meglio così per il male che ha fatto; non poteva contare su quella sorella più grande che considera la sua migliore amica perchè sembra essere sparita nel nulla mentre, per quanto riguarda i fratelli minori, uno ha abbandonato gli studi e lavora dove vendono pollo mentre l'altra è ancora nel centro dove è stata per qualche anno. L'unica persona su cui può contare è il sottoscritto, il suo padrino che l'ha accompagnata dal battesimo fino ai suoi quindici anni, aiutandola anche per il dentista e per i primi affitti che il centro le richiedeva quando l'aveva spedita nel suo appartamento e che in qualche modo cerca di consigliarla per il meglio e sgridandola quando si abbatteva o si metteva nei guai. Volevo sapere dove andava a vivere e soprattutto con chi: per fortuna la stanza è stata ristrutturata di recente, conta di un bagno e di una cucina in comune, ha anche internet ed è in una bella posizione. L'affitto è un po' alto ma ci sta vista la zona. Quando ho scoperto che andava a condividere la camera con una sua amica conosciuta proprio nell'appartamento di proprietà del suo vecchio centro mi sono sentito sollevato: per fortuna non era un ragazzo! Ammetto che era questa la fonte delle mie preoccupazioni: so che il vuoto di amore dei tanti fanciulli che ho conosciuto può portare a scelte di cui poi potrebbero pentirsi ma stavolta non è così! Devo proprio dire che ho una figlioccia con i piedi ben piantati per terra e mi piace l'idea di dovermi ricredere su di lei!</div><div style="text-align: justify;">Ci eravamo lasciati con la promessa di stare in contatto, soprattutto nel caso in cui avesse avuto bisogno di qualcosa e così è stato: qualche giorno fa mi ha mandato un messaggio in cui mi ha chiesto di vederci. Non mi sono negato e così mi ha fatto sapere con orgoglio che si era iscritta ad un corso di due anni per diventare infermiera: voleva iniziarlo l'anno prima ma il vecchio datore di lavoro l'aveva pagata in ritardo e non era riuscita a farlo. Con entusiasmo mi mostra il piano di studio, non vede l'ora di iniziare ed è lì che le ricordo la promessa che gli avevo fatto: l'aiuterò a pagare gli studi ma a condizione che mi informi su come stanno procedendo perchè mi importa sapere se stia andando bene o male, ho a cuore il suo futuro. Non può credere alle sue orecchie e mi abbraccia, so che le ho tolto un peso visto che so quanto guadagna. Noto però che qualcosa la preoccupa, alla fine le riesco a strappare di bocca quello che la far star male: ha litigato con la compagna di stanza in quanto quest'ultima voleva portare il fidanzato a vivere con loro, lei giustamente ha detto no ed ora temeva di dover pagare l'alloggio per intero! A sentir questo mi è scattato un campanello d'allarme: ho chiesto quanto veniva pagata e lei mi ha risposto l'equivalente di 148 euro per più di 40 ore settimanali, meno della metà dello stipendio minimo mensile previsto qui in Bolivia. Questo significava che se doveva pagare l'intera quota dell'affitto le rimaneva un terzo per pagarsi studi, trasporto e mangiare! Già adesso aveva ammesso, a fatica, che non mangiava alla sera ed andava a lavorare a piedi, impiegando più di mezz'ora, figurarci cosa potrebbe succedere nel malaugurato caso per cui lei e la sua amica non avessero trovato un compromesso! Ha cominciato a piangere e mi sono ritrovato a consolarla, vederla così mi piangeva il cuore: in fondo è come una figlia, la conosco e so quale sono i suoi punti di forza e quelli in cui pecca. Le ho dovuto fare i conti in tasca, scoprendo che dall'ultima visita medica che ha fatto deve prendere ogni giorno una medicina che le costa circa 8 euro al mese per evitare le convulsioni e che ha qualche problema alla vista, e a malincuore le ho detto che quello che prendeva non le bastava per vivere, nemmeno considerando il mio aiuto. </div><div style="text-align: justify;">Le ho promesso di vedere se c'erano possibilità di affittare nelle vicinanze dell'hogar, in modo che la potessi tenere d'occhio e risparmiare qualcosa, e se c'erano lavori dove la pagassero il giusto, con la promessa che anche lei doveva fare altrettanto poichè sono dell'avviso che ciascuno deve fare la propria parte e non solo aspettare. Le ho strappato un sorriso, forse sono riuscito a farla sentire meno sola e più forte perchè qualcuno crede in lei: sono convinto che il compito di un padrino sia proprio questo, cercare di non abbandonare chi ti ha scelto e non di tradire la sua fiducia. Credetemi che non è semplice: ne sono prova i dubbi che mi attagliano da allora, il chiedermi se stia davvero facendo la cosa giusta e l'interrogarmi se davvero vale la pena fare tutto questo per chi non fa parte, almeno per sangue, della mia famiglia. </div><div style="text-align: justify;">Ho deciso di aiutare questa ragazza perchè lo merita, perchè se credo nell'amore non posso dirlo solo a parole, va dimostrato con i gesti: mi sto muovendo in questa direzione nonostante questi miei primi passi sembrino incerti e titubanti. E' una dimensione nuova ma mi permette di crescere come persona e come padrino: grazie R. per avermi messo alla prova su ciò che credo!</div><div style="text-align: justify;">Har baje</div></div>marco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6016882941981211100.post-13714633860809789222023-01-28T01:34:00.041+01:002023-01-29T02:02:59.320+01:00Perchè?<div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEia7bRuYkBaeEGu_IBtN3f93H6-dE7Q8OVBgUEDTXoi9WzeDEtu5caAmVOqrakhMiZ70NqZo_wPnGoWDp-ClaZXmiLk5GGgOorj-AMRhusHJGLwC8yKTfil9bs-sll40QApY4KW6WpbdfE9QMxBnWxDa3w3KT6nP9tceTxut4Yi_ZoobwAfIosloQ/s4000/IMG_20230124_130929.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="4000" data-original-width="3000" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEia7bRuYkBaeEGu_IBtN3f93H6-dE7Q8OVBgUEDTXoi9WzeDEtu5caAmVOqrakhMiZ70NqZo_wPnGoWDp-ClaZXmiLk5GGgOorj-AMRhusHJGLwC8yKTfil9bs-sll40QApY4KW6WpbdfE9QMxBnWxDa3w3KT6nP9tceTxut4Yi_ZoobwAfIosloQ/w150-h200/IMG_20230124_130929.jpg" width="150" /></a></div>L'altro giorno ci sono passato di fianco e mi sono venuti i brividi: l'avevo visto di sfuggita in diverse occasioni mentre guidavo e già avevo avvertito il senso di gravità del fatto ma ora, lì a due metri, mi ha davvero scosso vedere quello che restava della sede del ministero delle finanze a Santa Cruz, a seguito delle violenze seguite all'arresto del presidente della regione per i fatti che avevano portato alla fuga nel 2019 dell'allora capo dello Stato Morales per brogli elettorali. Era tutto bruciato, non era rimasto nulla di integro, e la prima cosa che mi è venuta in mente è di ritrovarmi nel bel mezzo di uno scenario di guerra.</div><span><a name='more'></a></span><div style="text-align: justify;">Colpisce il fatto che siamo a pochi passi dal Cristo Redentor, uno dei simboli della città, dove la popolazione si è concentrata nei giorni di sciopero e centro di una vera e propria guerriglia tra manifestanti e polizia negli ultimi giorni del 2022: a testimoniarlo sono i segni ancora visibili nell'asfalto dei pneumatici bruciati in quell'occasione. Ero incredulo per quanto era davanti ai miei occhi, stentavo a crederci mentre nella mia testa rimbombava la domanda “perchè?”.</div><div style="text-align: justify;">E' lo stesso interrogativo che due ragazze mi hanno subito posto non appena hanno notato quella scena di distruzione mentre andavamo in centro. Difficile trovare una spiegazione ad un simile atto di violenza, gli ho portato l'esempio di quando al centro capita che, per un qualsiasi motivo, nei ragazzi scoppia una scintilla che scatena una rabbia incontrollabile che li porta a rompere quanto hanno a portata di mano ma capisco che ciò non le basta come risposta. </div><div style="text-align: justify;">“Marco, ma non stiamo parlando di bambini ma di gente adulta! Com'è possibile che sia capitato questo, non si rendono conto che questo è sbagliato, perchè prendersela con le cose?”. Hanno ragione, è più semplice trovare un motivo quando si tratta dei fanciulli che seguo in quanto in quei momenti il dolore, la frustazione e la rabbia per quanto le è toccato vivere in prima persona trovano sfogo ma quando si parla di persone più grandi la risposta è più complicata ed ammetto che mi sono sentito e tuttora mi sento in difficoltà a dare una chiave di lettura a quanto hanno visto. Le spiego che a volte il ritrovarsi davanti a qualcosa di inaspettato ti spiazza, specie se non si ha la benchè minima idea di cosa potrà succedere dopo, o il sentirsi impotenti dopo l'ennesima ingiustizia subita, dopo uno sciopero che non ha portato a nulla di quanto sperato e con un presidente trattato come il peggior criminale al mondo, o il soccombere alla paura perchè tutte le certezze in quel momento sono franate può tradursi in rabbia e nella voglia di prendersela con qualcosa o chi rappresenta il colpevole di quella situazione. Non lo approvo poichè credo che per quanto giusto sia protestare quando si usa la violenza si passa direttamente dalla parte del torto ma cerco almeno di capire cosa ci può essere dietro a certi gesti. </div><div style="text-align: justify;">Purtroppo le mie parole non hanno convinto del tutto le due giovani, che sono rimaste perplesse, ma sentirle dire che per loro è assurdo arrivare a bruciare un edificio per protesta e che ci sono altri modi per far sentire la propria voce mi solleva, è musica per le mie orecchie: mi infonde fiducia nella loro generazione, forse sarà capace di cambiare il mondo e ne sono convinto perchè quanto ho ascoltato viene da chi purtroppo ha sperimentato il male nella sua giovane vita e per questo le vuole dare una nuova direzione costi quel che costi.</div><div style="text-align: justify;">Har baje</div></div>marco pelohttp://www.blogger.com/profile/07881537434925958043noreply@blogger.com0